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PATRIZIA MIRIGLIANI A DM: NON C’E’ BISOGNO DEL BIKINI PER FAR EMERGERE LA BELLEZZA. RITORNO ALLO STILE ANNI 50 CON UNA FEMMINILITA’ MENO ESIBITA.

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

22/08/2012 - 12:26

PATRIZIA MIRIGLIANI A DM: NON C’E’ BISOGNO DEL BIKINI PER FAR EMERGERE LA BELLEZZA. RITORNO ALLO STILE ANNI 50 CON UNA FEMMINILITA’ MENO ESIBITA.
Patrizia Mirigliani

Le polemiche attorno a Miss Italia non sembrano scalfire Patrizia Mirigliani. Sulle pagine di DavideMaggio.it, la “patrona” denuncia l’atteggiamento di confusione nei confronti della bellezza che imperversa nel Paese e che rema contro il concorso. Mentre sull’annosa questione del bikini, la figlia del compianto Enzo parla di una mutata sensibilità che proviene innanzitutto dalle case di moda e ne approfitta per coniare il termine “costume da bellezza“. “Perchè mai in uno studio televisivo le ragazze dovrebbero indossare un succinto costume da bagno?”, si chiede. L’edizione numero 73 di Miss Italia (in onda il 9 e il 10 settembre su Rai1), la prima senza lo storico patron, che sancisce l’addio di Fabrizio Frizzi e l’ingresso come consulente nella squadra di Miren di Lucio Presta, è al centro della nostra chiacchierata con Patrizia Mirigliani.

Sarà un’edizione particolare, come le precedenti del resto, perché Miss Italia è lo specchio dei tempi. Ci saranno delle novità ma soprattutto saranno diverse le ragazze grazie alle quali racconteremo delle storie nuove.

Quest’anno le ragazze saranno nuovamente 101, non c’è il rischio che in due serate non si riesca a presentarle al meglio?

No, Miss Italia ha sempre avuto 100 ragazze, tranne negli ultimi anni, ed è proprio questa massiccia rappresentazione regionale di tutta Italia che piace. Raccontare una persona è sempre difficile, anche quando la conosci da tempo, figuriamoci in una trasmissione televisiva. Quest’anno siamo, però, aiutati dal web che racconterà le loro storie.

Anni fa Milly Carlucci parlava della necessità di far conoscere le ragazze tramite strisce quotidiane, una Miss Italia spalmata tutto l’anno un po’ come avviene per i talent show. Lei sarebbe favorevole?

E’ un’ottima idea che mi vede perfettamente d’accordo. In che modo strutturare le strisce non lo so, ma far conoscere le ragazze è sicuramente importante. Se pensiamo poi che abbiamo seicento selezioni in tutta Italia e che le finali regionali sono dei veri e propri eventi si capisce quanto possa essere profittevole ragionare su questo aspetto.

Quest’anno si torna non senza polemiche al costume intero. Perchè l’anno scorso andava bene il bikini e quest’anno no?

Io mi sono fatta la stessa domanda, quando -andando in giro per negozi- ho notato che, sia nell’intimo che nei costumi da bagno, è tornato lo stile anni 50. Al di là della mia sensibilità, mi chiedo: “come mai chi crea costumi da bagno ha deciso di proporre al pubblico questa tendenza?”. Probabilmente c’è un ritorno ad una femminilità meno esibita, come nel dopoguerra quando c’era un’Italia che voleva risalire la china. Inoltre non vedo perché in uno studio televisivo al chiuso deve esserci una donna in bikini. Può esistere allora un costume da bellezza, perché non facciamo il bagno nello studio tv. C’è bisogno di un costume che renda decorosa l’immagine di una ragazza, che la mostri ma che sia adatto ad uno studio televisivo.

C’è chi sostiene che si tratti di un concorso di bellezza e che le forme siano esaltate dal bikini…

Una bella donna la si nota ugualmente anche se vestita. Non c’è bisogno di un bikini per far emergere la bellezza. Parliamo poi di due forme di costumi che non sono mica così diversi e casti. Anzi, quello che abbiamo scelto è molto più scoperto di tanti costumi che vanno di moda nei negozi.

Novità di questa edizione è la presenza di Lucio Presta in qualità di consulente. Come è nata e come va la collaborazione?

Conosco da tanti anni Lucio perché alcuni sui artisti hanno partecipato a Miss Italia, come ad esempio Paolo Bonolis che ha condotto Miss Italia nel mondo per tanti anni. E’ una persona che stimo, un bravo professionista con esperienza, per cui abbiamo pensato che lui potesse essere il consulente giusto per Miss Italia.

La sua scelta si potrebbe interpretare come un tentativo di acquisire potere contrattuale nei confronti della Rai perché l’impressione è che da qualche anno a questa parte la tv pubblica creda meno nel concorso.

E’ una cosa che sento e mi dispiace. Io penso che la Rai creda molto nel concorso perché Miss Italia, insieme a Sanremo, fa parte della storia dell’azienda. Piuttosto, credo che ci sia un atteggiamento di diffidenza nei confronti della bellezza o, per meglio dire, di confusione. Si vive di bellezza, vogliamo andare in posti belli in vacanza e il bello lo aggiungiamo in tutte le nostre considerazioni; il problema è che allo stesso tempo c’è stato un grosso problema nel mondo femminile.

La tv dà una visione giusta del mondo femminile?

Qualche volta no. Lo dico con sincerità.

Al di là delle polemiche e degli ascolti, Miss Italia ha sempre avuto il sostegno di sponsor importanti…

Sì, ci sono aziende con noi da 40 anni e quest’anno è tornata la Fiat che era con noi negli anni 70. In un momento di crisi le aziende cercano di parlare al pubblico e Miss Italia lo fa. E’ un concorso molto amato dalla gente, quando vado in giro alle regionali Lei mi creda mi rendo conto dell’affetto del pubblico.

Miss Italia bandisce il nudo ma non la chiururgia estetica. Cosa succede se ci sono 5 finaliste e si scopre che una di queste ha rifatto naso, zigomi e seno?

L’anno scorso ho redatto queste 10 regole, un decalogo anche ironico visto che non facciamo i comandamenti, in cui invitavo alla moderazione. Per una ragazza che convive male con il suo naso, ben venga il ricorso alla chirurgia estetica. Se la modificazione non è così visibile ed è armonica può sicuramente partecipare a Miss Italia. Abbiamo avuto anche delle ragazze con modificazioni eccessive e visibili ma le giurie hanno preferito scartarle. Allo stesso modo sono banditi piercing e tatuaggi troppo estesi. Miss Italia è un concorso di bellezza e la bellezza in quanto tale deve essere naturale. Io consiglio persino a tutte le ragazze di non alterare il loro look affinchè possano essere loro stesse.

Francesca Testasecca non aveva tatuaggi?

Ma non era eccessiva, siamo nel 2012 e per omologazione – non per protesta o per essere diverse come avveniva un tempo – le ragazze si tatuano e spesso, purtroppo, tendono ad essere tutte uguali. La forza del concorso soprattutto una volta, invece, erano queste donne diverse che si facevano i capelli da sole e non usavano le tinte. Penso a Sophia Loren e Gina Lollobrigida. La cosa più importante è che le ragazze propongano la loro personalità.

“Proporre una personalità”, Lei mi dice, però il cliché di Miss Italia – vuoi per un meccanismo televisvo gioco forza impietoso – è quello della ragazza buonista che desidera la pace nel mondo.

Non lo stiamo mica perorando noi, io ad una partecipante chiedo di essere se stessa. Questo buonismo è una cosa che noto anche in altri ambiti e non so da cosa nasca. Il 70% delle Miss brava lo è davvero, ma la verità è che le persone si amano anche per i loro limiti e difetti.  Se una ragazza fa volontariato veramente le fa onore ma se non lo fa volontariamente non ha senso raccontarlo perché non sarà giudicata per quello.

In virtù di un contratto biennale quest’anno alla conduzione della kermesse ci sarà nuovamente Fabrizio Frizzi. Cosa ci può dire sul suo ritorno? Lui ha annunciato che sarà la sua ultima edizione.

E’ un amico del concorso, è stato con noi per tanti anni. Sono felice di averlo in famiglia quest’anno, ci sono state chiacchiere, che mi sono dispiaciute. E’ un bravo professionista che conosce la macchina organizzativa e quest’anno lo vedo più ironico e giocoso (ride, ndDM). Stiamo a vedere, sono molto curiosa di vedere come sarà questa edizione.

E’ innegabile che ci fosse stato un contatto con Antonella Clerici per quest’anno.

Lo so che Lei voleva andare a finire lì, l’ha presa alla larga (ride, ndDM). Io stimo la Clerici da professionista, e c’è stato un momento in cui ci poteva essere l’idea di cavalcare il filone di donne che presentano Miss Italia come è già avvenuto con Milly Carlucci. Lei mi è simpatica ed è una di quelle donne che vivono con ironia la vita. L’ho presa sempre come esempio, insieme a Milly, per le mie ragazze.

Ma chi decide il conduttore di Miss Italia?

Sul conduttore c’è un dialogo tra la Miren e la Rai.

Cosa ne pensa della Miss in carica, Stefania Bivone, che ha partecipato a Sanremo e ad XFactor?

E’ stata brava a mettersi in gioco subito, è una brava ragazza di cui sono orgogliosa. Essere bella e saper cantare è un vantaggio, anche se in Italia, inspiegabilmente, guardano con sospetto la bellezza associata al talento. Per il suo temperamento credo che riuscirà a realizzare il suo sogno. Ha appena 18 anni e avrà tutto il tempo per studiare e sfondare.

C’è qualche ragazza che le è rimasta nel cuore e che non ha ancora avuto la possibilità di mostrare il suo talento?

Il talento prima o poi viene fuori, dalla Murino alla Filangeri, ci sono ragazze che non hanno vinto ma hanno avuto popolarità. Anche Annalisa Minetti che poi ha vinto Il Festival di Sanremo. Inoltre, non sappiamo le storie di ragazze che non si sono espresse nello spettacolo ma in altri campi come il giornalismo. Mi riferisco alla fidanzata di Frizzi, Carlotta Mantovan, o Tania Zamparo. Alcune ragazze mi chiedono persino di lavorare nel concorso. Oggigiorno le belle donne non hanno voglia di entrare solo nel mondo del cinema o della moda.

Una ragazza come Belen Rodriguez, al di là del fatto che sia argentina, potrebbe rappresentare il mondo di Miss Italia?

Sicuramente lo potrebbe rappresentare dal punto di vista fisico, lei è veramente bella. Se fosse una Miss del concorso le sconsiglierei alcune esternazioni perché non le servono. Quando c’è la bellezza non serve l’ostentazione. Se fosse una mia Miss Italia nel mondo le avrei sconsigliato l’uscita con la farfallina ma per un fatto di buon gusto non di bacchettonismo.

Questa sarà la prima edizione senza Enzo Mirigliani. Il patron del concorso sarà ricordato in maniera particolare?

Il gruppo di lavoro di mio figlio sta organizzando un docufilm su mio padre. Montecatini avrà le immagini nei negozi che celebrano la storia del concorso e quindi di Enzo Mirigliani e nei titoli rimarrà sempre la dicitura “di Enzo e Patrizia Mirigliani”. Mio padre rimarrà con me sempre. Ringrazio per averlo ricordato, spesso il mondo frenetico va avanti e le grandi persone vengono dimenticate. Mi ha lasciato un testimone molto importante e prestigioso, lo ringrazierò per tutta la vita e so che mi segue come un faro. Il mio è un grande impegno che vivo con entusiasmo e soddisfazione ma non è facile come lo poteva essere un tempo. Penso che mio padre sia soddisfatto, e mi dispiace solo per la prevenzione verso la bellezza che è una delle cose più importanti che noi italiani abbiamo. Difendiamo la bellezza che è il nostro capitale, siamo o no il Belpaese?

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16 commenti su "PATRIZIA MIRIGLIANI A DM: NON C’E’ BISOGNO DEL BIKINI PER FAR EMERGERE LA BELLEZZA. RITORNO ALLO STILE ANNI 50 CON UNA FEMMINILITA’ MENO ESIBITA."

  1. bella l'intervista, e la Mirigliani molto brava a giostrarsi agilmente con le risposte, anke se dopo poco mi è sembrato di leggere un discorso sul nulla... avrei voluto capire cosa ha aggiunto Presta a questa edizione.

  2. Il fattore costume la vedo piú come un ritorno allo stile retró... Nulla di più ...poi magari il prossimo anno si ritorna al bikini. Il concorso è basato sulla bellezza e quello rimane. Non entusiasma ma non bisogna nemmeno demonizzarlo eccessivamente. Per il resto mi trovo abbastanza d'accordo con la Mirigliani.

  3. @paki: scusa cos'ha di fantastico questa qui?

  4. L'unica delle iniziative decenti che potrebbe istituire la Mirigliani sarebbe la lotta contro il fumo. Invece tutte le sue forze le dedica ad un pensiero regressivo; che sicuramente non l'ha nemmeno ideato lei, ma costretto sotto ricatto dalla dirigenza rai presediuta dalla Tarantola dalla mente fanaticamente bigotta!

    1. La decisione di far indossare il costume intero alle ragazze è stata presa dalla Mirigliani prima che arrivasse la Tarantola.