Se non avesse lasciato al culmine del successo lo storico preserale di Rai1, Luna Park, oggi, racconta, sarebbe uno dei volti di punta della prima rete della tv pubblica. E ora da lì, a distanza di sedici anni, Anna Falchi ha intenzione di ripartire professionalmente. Basta ruoli da star, l’ex Lady Finanza, diventata mamma, è alla ricerca della stabilità e dell’equilibrio che solo una conduzione in daytime potrebbe regalarle. Anna Falchi ci confessa la sua attuale ambizione: condurre un programma quotidiano in Rai come La Vita In Diretta…
Anna siamo a fine luglio e ti trovi in ufficio. Dobbiamo dedurre che la tua è un’estate all’insegna del lavoro?
Quando non faccio l’artista, o l’”artistoide”, come mi reputo io, sono sempre nell’ufficio della mia società, A movie production, con la quale facciamo principalmente produzione cinematografica e spot pubblicitari.
Cosa intendi per “artistoide”?
Mi definisco così perché ho spaziato tanto mondo dello spettacolo. Ho fatto l’attrice, la presentatrice, radio, teatro, affinché il mio curriculum ne uscisse arricchito.
Negli ultimi anni ti abbiamo visto assumere una dimensione “low profile”. Ha sorpreso però una tua recente intervista in cui confessavi di aver avuto rapporti intimi col tuo fidanzato nel bagno di un ristorante…
In realtà non era proprio così. Non si può mai trascrivere l’ironia e come al solito hanno dato spazio all’irriverenza che c’è in me. Ma mi va bene, l’importante è non prendersi sul serio. Si parlava di 50 sfumature grigio, un libro un po’ erotico che ha avuto un grande successo editoriale e che mi sono riproposta di leggere nelle vacanze. A proposito mi hanno chiesto quale possa essere per me una trasgressione. Io che sono una classica, contraria ai giochi erotici, ho risposto: “fare l’amore in posti non convenzionali tipo il bagno del ristorante”. E’ una cosa che non ho mai fatto però, anche se adesso, quando sono al ristorante, non appena vado in bagno tutti mi seguono nella speranza che mi prenda questo “raptus”.
In un’intervista al settimanale Chi di qualche mese fa hai detto: “Non sono proprio portata per fare l’attrice. Anzi, come attrice, per dirla tutta, sono proprio mediocre”. Dirai addio al cinema e alla fiction?
La verità è che mi piace fare le commedie e penso di saperle anche fare bene. Per me, spontanea di natura, sono estremamente facili. Per un film drammatico, invece, non mi sento né pronta nè all’altezza. Non ho una scuola alle spalle, tant’è vero che gli attori affermati nella lobby del cinema sono persone che hanno studiato a lungo. Credo che ognuno debba fare il lavoro che sa fare meglio.
Da qui il desiderio di tornare a fare la conduttrice.
Sì, mi trovo più giusta in televisione. Ambisco ad un posto fisso, ad esempio in un programma del daytime delle reti Rai. Mi vedrei bene a La vita in diretta, ma anche in un programma tipo L’Italia sul due o La Prova del cuoco. Penso di meritarmelo rispetto a tante colleghe più giovani, io sono una della vecchia generazione superpopolare e molto amata dalla gente.
Ambisci ad un programma in daytime, di solito si sogna una grande prima serata…
Ho sempre fatto le prime serate, assumendo spesso il ruolo di star. Ora dico basta. Sono una estremamente vivace, improvviso, sto sul pezzo, e mi ritengo all’altezza di un programma quotidiano. Entrare nella case degli italiane è la mia prossima sfida. E’ il mio sogno per avere una vita più facile: vorrei “timbrare il cartellino” e andare a lavorare tutte le mattine. Quando hai figli ambisci a questo tipo di tranquillità. I bambini hanno esigenze di normalità, non devono essere sballottati di qua e di là. Mia figlia ha una vita assolutamente equilibrata e il suo unico “lusso” è avere una mamma che le sta sempre accanto. Dieci anni fa non avrei parlato così, ma adesso sì. Sarà perché ho avuto un figlio nel momento in cui mi sono sentita di averlo.
In te è sopraggiunta anche una certa paura del futuro?
Credo che il senso della vita stia nel guadagnarsela giorno per giorno. Il fatto di non nascere ricca e di aver dovuto lottare per affermarmi mi è servito. Credo a questo punto di potermi ritenere in debito con la vita. Se hai tutto rischi di cadere in depressione e ti mancano fantasia e voglia di fare. Io, invece, sono piena di determinazione, ironia, iniziativa e come diceva il nostro Tonino Guerra: “l’ottimismo è il profumo della vita”.
Se dovessi inviare un dvd, contenente un tuo lavoro, ad un importante produttore americano cosa invieresti?
Dellamorte Dellamore, con un Rupert Everett straordinario, che è film un cult in America al punto che le persone ancora oggi mi scrivono. Gli manderei anche le mie commedie e i cinepanettoni per mettere in risalto la mia ironia.
E se, invece, si trattasse di un programma televisivo?
Luna Park, il preserale che ho fatto nel 1996, giovanissima, prendendo il posto di Pippo Baudo. In quell’occasione ho dato il massimo, davo la linea al Tg1, quando c’erano ancora audience eccezionali, con 8 milioni di spettatori. Nonostante fossi molto acerba rispetto ad adesso, ho fatto un provino e fui scelta. E’ stata la più grande vittoria della mia vita, poi ho lasciato tutto, rifiutando altresì svariati contratti, perché volevo fare cinema. Ora senza rimpianti, ripartirei da li.
Se non l’avessi lasciato dove saresti?
Sarei uno dei volti di Raiuno.
La Rai ti vuole fare un mega contratto milionario che comprende show, fiction kolossal, ma anche la partecipazione come concorrente all’Isola dei Famosi. Accetti?
Non potrei mai, sono troppo igienista. Non potrei stare senza lavarmi per tutti quei mesi. E poi sono allergica al sole, non potrei fisicamente. All’epoca me l’hanno offerto, io scelsi Ballando che mi sembrava molto più divertente.
Talento, storie d’amore da prima pagina, bellezza sono tre fattori che ti sono serviti nella tua carriera per emergere. Mettili in ordine di importanza.
Al primo posto metto la bellezza che, avendo iniziato giovanissima, è stato il mio passaporto. Poi le storie d’amore perchè il gossip è il motivo per cui all’epoca grandi registi con cui ho lavorato ti chiamavano alla ricerca di un nome altisonante. E poi la verità è che se sei sui giornali esisti professionalmente parlando altrimenti a nessuno importa di te. All’ultimo posto, per amore di onestà, dico il talento.
Guardando alle nuove leve dello spettacolo: c’è una nuova Anna Falchi?
La biondona mediterranea, come me, ancora non c’è. Il mio auspicio, anche se sono mezza finlandese, è che lavorino sempre più italiane e meno straniere perché, già ci sono difficoltà in questo ambito, e premiare le straniere che hanno inevitabilmente poca dimestichezza con la lingua non mi sembra giusto. Come al solito siamo esterofili ed è un peccato perché poi capita che le ragazze, che non hanno successo, diventano escort. Purtroppo a volte è cosi: ci sono tante ragazze disilluse che, provate dal sistema, scelgono quel tipo di vita. Io non le condanno.
A sentire alcuni tuoi ex colleghi, come Mammucari e Magalli, sembra che tu abbia un caratterino niente male.
Mammucari non fa testo perché è assolutamente ironico. Però è vero che mi faccio rispettare e spesso quando si è donne questo non viene accettato. Sono una che si ribella per ottenere il rispetto della mia professionalità.
Sarebbe cambiata la tua vita se fossi ancora fidanzata con Fiorello?
Non lo so, non ho la sfera di cristallo. Ero talmente giovane che è impossibile fare previsioni.
Il tuo fidanzato (Andrea Ruggieri, ndDm) fa l’autore televisivo, tu sogni di lavorare in tv ed hai una casa di produzione: avete mai pensato di lavorare insieme?
Lo facciamo già, abbiamo tanti format pronti che proponiamo e proporremo nella speranza che qualcuno creda nelle forze giovani. Lavoriamo in grande sintonia.
Prima parlavi di lobby del cinema. Sei un po’ avvelenata verso quel mondo?
E’ la realtà, io faccio cinema da produttrice e io stessa se devo chiamare degli attori chiamo quelli affermati. Nella mia carriera ho sicuramente vissuto sulla mia pelle lo snobismo degli addetti ai lavori nei confronti di chi, come me, era un personaggio anche televisivo.
Qual è il programma tv che rifaresti sue due piedi e ricordi con più affetto?
Ballando con le stelle perché è stato importante dal punto di vista personale. In quel momento avevo bisogno di un programma che non mi facesse pensare a quello che avevo passato (si riferisce alla separazione da Stefano Ricucci, ndDm). E’ stato estremamente terapeutico: ho imparato altresì ballare e gestire il mio corpo vincendo una mia timidezza. Una bellissima esperienza e confesso che non mi dispiacerebbe presentare una trasmissione di questo genere.
All’inizio quell’esperienza per te non fu facile.
Sì, la gente non mi televotava. Ho dovuto conquistare il pubblico pian piano mostrando chi ero. Non mi avevano perdonato il mio matrimonio. Ero sempre stata una paladina dell’indipendenza, l’emblema della donna forte e l’essermi abbandonata ad una “storia facile” con un uomo ricco, e che poteva proteggermi, non è andato giù. All’epoca si leggeva di me nelle pagine di economia e non in quelle di spettacolo. E’ stata una cosa deleteria, scrollarsi di dosso poi il nomignolo di Lady Finanza, che mi avevano affibbiato, è stato difficile.
Col senno di poi gestiresti in maniera diversa quel periodo?
E’ andata com’è andata. Non mi pento di nulla.
1. MisterGrr ha scritto:
27 luglio 2012 alle 12:15