Con le sue gesta da atleta ha regalato emozioni e sorrisi a milioni di appassionati. Ma definirla solo in relazione al passato da campionessa pluripremiata sarebbe riduttivo. Fiona May è, infatti, un vero e proprio simbolo di integrazione culturale e anche nel ruolo di attrice, con la sua partecipazione alla fiction Butta la luna e la pubblicità di un noto snack, ha incontrato grande apprezzamento. L’abbiamo intervistata alla vigilia dell’avventura delle Olimpiadi di Londra 2012 che la vedrà impegnata nelle vesti di commentatrice e inviata a bordo campo per Sky.
Sky ha chiesto a me ed altri ex atleti che hanno vissuto le Olimpiadi in prima persona, vincendo anche delle medaglie, di fare i commentatori e realizzare interviste durante i giorni della manifestazione. Con il nostro parere la gente da casa capirà più a fondo le caratteristiche delle varie discipline. Con me ci saranno anche Antonio Rossi, Stefano Baldini, Jury Chechi, Patrizio Oliva. Ci conosciamo come atleti, siamo amici e anche per questo non credo ci saranno problemi nella divisione dei compiti.
Quale sarà esattamente il tuo ruolo?
Farò sia interviste in pista che telecronaca tecnica. Devo ammettere, però, che preferisco le interviste, dato che conosco gli atleti. Credo sarà più divertente, anche perché potrei fare delle domande utili non solo agli italiani ma anche agli sportivi stranieri.
Ti occuperai solo di atletica?
Ancora non lo so. Credo che alla fine coprirò anche qualche altra specialità, ma principalmente lavorerò sull’atletica. Andrò in giro soprattutto per l’Olympic Park.
Le Olimpiadi saranno seguite anche dalla Rai. Ha ricevuto una “controproposta” da parte di Viale Mazzini?
No, solo Sky ha pensato a me in questa veste.
Come ti stai preparando a quest’avventura?
Ho cominciato già da dicembre a prepararmi cercando di seguire al meglio i campionati indoor. Ho seguito tutte le gare, i risultati sia per gli atleti europei che anche per quelli americani. La settimana scorsa sono stata a due meeting. In uno ho visto gareggiare anche Pistorius. Ho incontrato non solo i partecipanti alle gare, ma anche i loro allenatori e i manager, così da portarmi un po’avanti e farmi conoscere già bene per i giorni di Londra.
Come giudichi l’attuale Nazionale azzurra di atletica?
Ogni anno che passa è sempre più difficile. Se riusciamo a portare due o tre atleti fino alle finali o alle semifinali, avremo già fatto bene. Non è un momento molto felice per la nostra atletica e non è facile essere competitivi con la concorrenza di più di 200 paesi. Devo dire che in generale il livello medio degli atleti anche stranieri è calato. Agli Europei una ragazza francese ha vinto con un salto in lungo da 6,81 metri. Quando gareggiavo io con quella misura non si entrava neanche sul podio. Per vincere la medaglia d’argento ho dovuto saltare 7,11 metri, che è ancora il record italiano. Nonostante questo, però, in Italia non vedo nessuno per ora che possa competere.
Lasciata l’attività agonistica, sei entrata nel mondo dello spettacolo recitando, tra le altre cose, nella fiction di Raiuno Butta la luna. Che esperienza è stata?
Non avevo mai lavorato come attrice in precedenza ed è stato bellissimo. Avrei voluto continuare a recitare, anche in altre fiction o in qualche film ma non mi è più capitata un’occasione così. All’epoca è stata un’idea del regista Vittorio Sindoni. Subito dopo le Olimpiadi comunque comincio un corso di recitazione per recuperare un po’ di tempo perso.
Ti vedremo, dunque, in tv di nuovo come attrice?
Per ora non c’è nessun progetto all’orizzonte. Sto aspettando. Nel frattempo vivo quest’esperienza, che mescola televisione e sport, divertendomi.
Sei stata tra le prime sportive di successo ad essere naturalizzate italiane: com’è il tuo rapporto con la popolazione del Belpaese?
Buonissimo, direi ottimo. Specialmente quando esco dall’Italia e vado a cena nei ristoranti italiani. Vedo che nessuno mi ha dimenticato, nonostante siano sette anni ormai che ho smesso di gareggiare.
Ti sei mai sentita trattata in maniera diversa per il tuo colore della pelle?
All’inizio, dieci anni fa, magari sì. Adesso no, ma il mio caso è particolare perché sono diventata famosa e quindi è “normale” che io sia accettata come italiana anche se ho un altro colore della pelle.
Pensi che sia giusto concedere la cittadinanza italiana ai figli degli stranieri nati in Italia?
E’ giusto. Io sono italiana, anche se sono nata in Inghilterra. I miei figli invece sono nati e cresciuti in Italia, è giusto che ne siano cittadini. Il luogo in cui si viene alla luce, in cui si va a scuola deve determinare la nazionalità.
1. amazing1972 ha scritto:
19 luglio 2012 alle 18:50