Puntata leziosa, troppo macchinosa per essere brillante. Lo stile affettato di Vladimir Luxuria e la generale tendenza della moderazione degli eventi, tutta tesa a voler strappare a forza un sorriso, rallentano lo stile dell’ultima puntata de L’Isola dei Famosi. Non basta Antonella Elia e il suo sbarco pieno di buone promesse a dare quella sferzata di ritmo. Ci vuole quasi una strizzata d’occhio a La Talpa che fu.
Per una mousse al cioccolato Guendalina sembra essere per un attimo una concorrente dell’ex reality, che proprio su Raidue vide le sue origini. La Tavassi, che a differenza del roditore proverbialmente poco dotato di vista, ha la focale lunga e capisce che esagerare la sua fobia può esserle televisivamente molto utile. Lo dice anche l’amica Andrea che ritiene un po’ esagerato lo strepitio al cospetto di piccole falene e formiche.
Non c’è quella verve più spontanea del daytime, eppure Nicola Savino sembra sapere benissimo che il pubblico adora quel friccicorio delle avventure quotidiane. E’ lui in prima persona a confessare di non poterne fare a meno. Il crollo dell’effervescenza sembra essere paragonabile al calo, forse fisiologico, delle benedizioni sul programma ad opera del Divino Otelma, in crisi, prigioniero delle alte aspettative che si hanno ormai su di lui ad ogni professione di parola.
Troppi cambi di casacca, troppi rimbalzi di isole, troppi spostamenti di qua e di là per essere contenuti nella medesima puntata. Finora il meccanismo aveva fatto bene alle dinamiche del gruppo e alla lotta a distanza, ieri sera si è sentito troppo il peso del raggiustamento continuo degli autori. Bene gli innesti per tenere alta l’eco mediatica, da valutare gli effetti a cascata sul gioco.
D’ora in poi Jivago e Manuel unici possibili atleti in lizza per le sfide leader? Troppo freschi e aitanti rispetto al coach Bertolani che nonostante la massa muscolare deve arrendersi al cospetto di naufraghi molto meno vessati dalla permanenza tra gli stenti? Le nomination continuano su un buon filone di incertezza, condizione base il fascino dell’avventura.
Troppo breve l’emozione per essersi liberati, finalmente, del buonismo di Carmen Russo. Il meccanismo cover dell’ultima spiaggia però permette all’indomita signora delle isole di restare in gioco. Interessante a questo punto capire la forza di Enzo Paolo, in questo duetto amoroso così anomalo per un reality da calamitarsi naturalmente l’antipatia.
1. MisterGrr ha scritto:
2 marzo 2012 alle 16:43