A vederlo così non si direbbe. Eppure Valerio Schiavone (qui il video che ha girato per noi), meglio conosciuto come ‘Bonus’ della trasmissione Avanti Un Altro nasconde una forte personalità ma soprattutto una fede religiosa molto forte che lo spinge a leggere la Bibbia tutti i giorni e a mettere in tutto ciò che fa il massimo dell’impegno e della serietà. Per questo motivo, Valerio, attore teatrale da circa dieci anni, non è mai sceso a compromessi e non lesina critiche verso la tv dei reality e dei tronisti.
Come vivi il successo che stai riscuotendo con Avanti un Altro?
Il successo è un altro. Questa è una bella esperienza dove sto cercando di rubare qualcosa da un professionista come Paolo Bonolis. Per me che vorrei lavorare in questo settore, e faccio l’attore di teatro, è sempre un bene rapportarsi ad un numero uno. Vivo con molta serenità questo momento, è un percorso lungo per il quale sto studiando e poi quando arriverà – se arriverà – la mia grande opportunità sarò felice altrimenti continuerò a coltivare la mia passione per il teatro.
Come un attore di teatro è arrivato a fare il Bonus?
Per puro caso, lavoravo per conto di una società sportiva quando mi hanno fermato dicendo che stavano facendo dei provini per trovare una persona con le mie caratteristiche. Ho fatto, dunque, il casting, pur non avendo aspettative, e alla fine Paolo e gli altri hanno preferito me.
A proposito di teatro, hai scritto e interpretato uno spettacolo…
Sì faccio teatro da circa dieci anni interpretando ruoli per lo più comici allo scopo altresì di creare un distacco con il mio aspetto fisico. Siccome mi è sempre andata bene, e già scrivevo poesie e canzoni, ho pensato di cimentarmi con la stesura di un testo. A breve ci sarà l’ultima tappa della tournée in Puglia, nella mia città. Una bellissima sfida, quella del teatro. A me piace puntare in alto per arrivare perché se non punti in alto non arrivi da nessuna parte. Bisogna studiare, darsi da fare, e metterci tanta passione e serietà.
Non credi che fare il bellone in tv possa limitare la tua credibilità di attore teatrale?
Io sto portando avanti la mia figura in una maniera più sobria, senza fare il deficiente. Se il Padre Eterno mi ha dotato di un bel aspetto perché non usarlo in una maniera elegante? La credibilità poi dipenderà dalle emozioni che dai.
Che rapporto hai con le altre figure femminili del cast?
Un rapporto tranquillo, si scherza ma alla fine il mio carattere mi porta a starmene per i fatti miei. Sono riservato, osservo molto e cerco da imparare da ogni singola persona perché anche quelle più stupidine possono arricchirti. Inoltre, mi rintàno sempre nel mio camerino a studiare per il mio spettacolo, poi cerco anche di leggere altro per avere più scioltezza linguistica.
Come mai passati i 30 anni decidi di andare in tv?
Quando ero più ragazzino, stupidello, avevo puntato sull’aspetto e fatto qualcosina ma quando cresci comprendi che la tv ha dei meccanismi per i quali sei preso e buttato nel cesso. Ecco perché ho deciso anche di studiare, mi sono laureato in scienze della comunicazione e marketing per imparare a parlare italiano, cosa oggi molto complicata, e quindi ci ho provato ora ma con un approccio differente. Io non ho l’ansia della telecamera, vivo l’opportunità affidandomi a Dio che mi ha dato uno pseudo talento che credo vada coltivato.
Sarai critico nei confronti della tv dei reality e dei tronisti…
Non mi piace quella tv. Ci sono degli ambienti in cui si cerca di lavorare sull’apparenza ma questa lascia il tempo che trova. Se non ti chiama più nessuno, poi, vai in depressione. Questi so’ poveracci. Costantino, per esempio, ‘ma chi è?’ E’ uno che ha usato il suo corpo, avrà guadagnato tanti soldi, si sarà comprato casa, alberghi, ma mi domando ‘quando hai finito i tuoi dieci anni di gloria, cosa fai? Finisci di campare a 40 anni?’. Anche perché quando i soldi non sono stati lavorati vengono bruciati e quando non hai più soldi ma c’hai la panza ‘che fai? ti butti a mare?’. Anche se apri un ristorante non è facile gestirlo se non sei capace. Io faccio l’attore perché amo farlo e non cerco soldi, poi, se il Padre Eterno lo vorrà, bene. Intanto sono laureato e nella peggior ipotesi lo spazzino riesco a farlo.
Sei molto credente?
Sì, studio la Bibbia ogni giorno e anche testi di fisica quantistica, di psicologia per rilevare a livello scientifico e tangibile quella che è l’opera di Dio. Non molti credono in Dio perché è intangibile, ma io ho avuto la fortuna di poter comprendere in prima persona quello che è.
Hai avuto qualche esperienza particolare?
No, anche se da quando ho perso mio padre, colui che mi ha insegnato ad amare, ho fatto delle cose particolari che normalmente non si riescono a fare, come prendere due lauree in tre anni. Sto cercando pian piano e con umiltà di migliorarmi, cosa che è lo scopo ultimo dell’essere umano. Ringrazio anche per tutte le cose brutte perché mi hanno fatto crescere.
Perché senti il bisogno di collegare in qualche modo scienza e religione?
La scienza è semplicemente un metodo che Dio usa per dar modo all’essere umano di capire la sua grandezza. L’uomo non può capire, in quanto umano, quello che è ‘disumano’ e quindi, dato che ho questa predisposizione a Dio, cerco di arrivare a Lui ancora di più. Spesso non ci si avvicina perché comporta impegno e dedizione. E’ un discorso complesso comunque. In generale credo che Dio sia la chiave della vita, e a chi non è vicino a lui, perché la società ti impone altro, mi permetto di dire che è un poveretto. La gente mi dirà: ma come ti permetti? Io non dico un punto di vista ma una verità, ciò che dico è una grande verità. Cito una frase che mi piace: “fare tutto ciò che posso è normale, fare al di là delle mie capacità è una sfida…dove finiscono le mie capacità comincia la fede, ed una forte fede vede l’invisibile, crede l’incredibile e riceve l’impossibile (l’autore è Daisaku Ikeda, insegnante buddista!, ndDM).
Non ti ha mai creato problemi la tua fede?
Io rispetto gli altri, ognuno ha un suo modo di vedere le cose, il problema è che alla lunga i conti tornano. Ci tengo a ribadire che non parlo sempre delle stesse cose, non sono ‘un soggetto’, faccio vita mondana, mi diverto nei limiti. Ad esempio il fatto che la mia ex avesse dei punti di vista diversi dai miei non mi ha impedito di starle a fianco.
Fai volontariato?
Se lo faccio non lo dico.
Il tuo rigore non ti ha mai penalizzato?
Allora perché a 33 anni non ho ancora fatto quello che avrei potuto? Ma almeno io posso guardarmi allo specchio. E comunque lo schifo sta dappertutto, non solo in tv, sta a te vivere questo mondo in maniera buona. Io faccio il dj da 20 anni, ho visto di tutto, non ho mai bevuto nè tirato cocaina o fumato. Vuol dire che non mi posso divertire?
1. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:
26 novembre 2011 alle 17:26