
23
maggio
JERSEY SHORE, IN ITALIA PER GIRARE LA QUARTA SERIE

Jersey Shore, Simona Ventura
Ebbene sì, non ce li abbiamo solo noi. Chiamateli tamarri, truzzi, maragli…loro sono italo-americani ed esageratamente esagerati, roba da far impallidire qualsiasi corteggiatore defilippiano. Parliamo ovviamente dei ragazzi di Jersey Shore, i protagonisti della serie americana che sta impazzando in tv e sul web tanto da essere diventato un cult di Mtv con ascolti veramente impressionanti. I ‘nobili’ padri della nostra Tamarreide (in onda a giugno su Italia1), attualmente sugli schermi con la terza stagione delle loro avventure sbarcano in Italia (a Firenze) per gli episodi della quarta serie, che vedremo sull’italico tubo catodico a partire da settembre.
Loro sono figli e nipoti di italiani emigrati, amano lo stereotipo dell’italiano bello, mascalzone e furbo. Di giorno curano maniacalmente il loro aspetto fisico con sedute estenuanti di palestra ed estetista, di notte escono per fare i cattivi ragazzi e sbarcare il lunario quotidiano delle conquiste. Le lampade sono il loro amico più caro, i peli non li sopportano sul petto e men che meno sulla lingua. Pane al pane e vino al vino. Simona Ventura, presentatasi al loro cospetto come la ‘conduttrice del reality italiano più famoso’, corsa ad intervistarli per la sua web tv durante la presentazione alla stampa italiana, è sembrata estasiata dal loro spavaldo orgoglio dell’estremo.
Ad incuriosire il gruppo dei sexy Guidos e delle belle Guidette sono stati soprattutto gli incantevoli paesaggi toscani, spesso set cinematografici per produzioni americane proprio per la poesia insita nei colori e nelle forme di Firenze e dintorni. Le riprese dureranno 45 giorni e si snoderanno per luoghi non ancora del tutto definiti. Molto probabilmente non saranno i lati paesaggistici più lirici a colpire la piccola ‘gang’ della serie tv ma per l’Italia è comunque un bellissimo successo il ritorno nel Belpaese, visto che per le due ultime serie erano state scelte le incantevoli cornici di Miami e del New Jersey.
Nuovi episodi dunque per le gesta di Mike Sorrentino detto the Situation and company, pronti a infrangere nuovi tabu’ e pudori, ormai consapevoli della popolarità dei loro estremismi e forse per questo tamarri di maniera. Come avviene spesso per gli esperimenti che risultano con il passare del tempo le dinamiche si caricano di quel voluto ammiccare alla telecamera che distrugge il nucleo fondamentale del programma.
E’ ancora una volta la nuova idea di periferia consumistica che si afferma prepotentemente. I ragazzi di vita dei film pasoliniani sono diventati gli assidui frequentatori delle discoteche e dei centri estetici, come del resto ben rappresenta la copertina del film Gomorra. Lo spostarsi delle frontiere della popolarità verso lidi sempre più estremi di esibizionismo becero sembra essere diventato un nuovo fenomeno con cui, lo vogliano o meno i benpensanti e i conservatorismi, si deve fare i conti, e non solo in Italia.
Aspettiamoci qualche isola dei tamarri, anche in paesi che non siano necessariamente il nostro. Il filone riscuote successo, e se non si riducesse sempre tutto a banali contrapposizioni di bene e male, potrebbero anche essere spaccati sociologici di sicuro interesse.


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1 Commento dei lettori »

Una volta mi sono sintonizzata per sbaglio su questo programma e l’ho trovato di un’inutilità spaventosa!!! So che in America ha un grande successo ma proprio non riesco a capire perché!

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1. tinina ha scritto:
23 maggio 2011 alle 17:28