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CENTOVETRINE IN FRANTUMI: STORYLINES PIATTE E ATTORI INESPRESSIVI

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

07/07/2011 - 15:16

CENTOVETRINE IN FRANTUMI: STORYLINES PIATTE E ATTORI INESPRESSIVI
Centovetrine, Laura e Nicolò

Centovetrine è in crisi. Al bando i panegirici, lo diciamo senza mezzi termini: sarà il decimo anno, il turnover degli attori, la diminuzione del budget ma la golden age sembra esser alle spalle. E non parliamo di ascolti, quelli reggono. C’è ben poco che funziona sotto la Mole e la situazione sembra precipitare giorno dopo giorno.

Antonio Zequila nei panni di un improbabile gestore di un giro di prostituti sembrava il punto al di sotto del quale non si può più scendere, ma poi è spuntata, lei, l'”arcorina” Cinzia Molena. Assistere ai suoi tentativi di interpretare l’assurdo ruolo di cattiva che finge di essere una specie di reincarnazione di un personaggio del passato ti rende d’un tratto chiaro il significato della massima: al peggio non c’è mai fine.

L’ex gieffina, ca va sans dire, è in buona compagnia: i colleghi di set sembrano fare a gara a chi recita -per usare un parolone- peggio, senza che la bellezza, dote indispensabile per recitare in una soap, compensi la mancanza di talento. Le interpretazioni non sono di certo aiutate dalle trame imposte ai vari personaggi costretti a trasformarsi da buoni in cattivi, e viceversa, da un momento all’altro, al punto che se l’attore è capace, come nel caso della Vertova, è letteralmente mortificato.

Ma il cast è solo il punto più visibile dello stato agonizzante in cui versa la soap opera di Canale 5 da qualche mese a questa parte. La produzione targata Mediavivere ha perso smalto per assumere una connotazione sempre più sbiadita, offuscata da storylines piatte  o grottesche ed  incapaci di appassionare realmente il pubblico. E se Beautiful vive di macchiette che alla fine ti fanno sorridere, qua l’effetto è tutt’altro che piacevole. 

La contemporaneità, pregio di Centovetrine, ha finito per lasciare spazio al paradosso. Ad “impreziosire” il tutto le storylines hard che all’ora di pranzo su Canale 5 non mancano mai anche a costo di dover mostrare una donna (ex commessa, madre di famiglia, ex squillo di lusso, ex imprenditrice  della moda, attualmente ai vertici di una holding finanziaria) che si fa bendare per andare  a letto con un gigolò (rampollo di un’importante famiglia) e rendere così sempre più ai confini della realtà le vicende.

Le vetrine di Canale 5 sono in frantumi? Pare proprio di sì.

Per chi è interessato alle vicende della soap, ecco quello che succederà nelle prossime settimane (prima della pausa dall’1 al 21 agosto): Rossana Grimani (Caterina Vertova) per salvare il figlio Niccolò (Raffaello Balzo) dal carcere e scagionarlo dall’accusa di omicidio si spingerà troppo oltre e perderà la vita in modo tragico, sarà alla sua acerrima nemica Laura Beccaria che Rossana riuscirà a dire le sue ultime parole…e a strapparle una grande promessa. Mentre Viola incontra Maya e Esmeralda proprietarie di una palestra, Zeno esce dal carcere ma non riesce, nonostante i buoni propositi, a rimanere lontano dai guai. I loro destini si incroceranno tra tempeste e passione. Adriano sembra aver ritrovato un po di pace grazie anche all’amore di Carol ma per lui è solo l’inizio di un incubo ancora più grande… crederà di aver visto Alessia (Eleonora Di Miele), sarà vero oppure è preda della follia?

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35 commenti su "CENTOVETRINE IN FRANTUMI: STORYLINES PIATTE E ATTORI INESPRESSIVI"

  1. Continuo a rimpiangere la soap VIVERE soppiantata da CENTO VETRINE nel lontano 2002. I primi tempi le seguivo entrambe. VIVERE ha perso di dignità solo nell'ultimo anno di programmazione. E meriterebbe un grande ritorno in pompa magna.

  2. Alex si sono io! Dallas ovviamente è imparagonabile a Centovetrine, l'ho soltanto preso ad esempio perchè proprio su un testo universitario (La Grande sorella 2, C.Sartori, Mondadori) ho letto che a partire da metà anni '80 cominciò una deriva "narrativa", con riferimento alla "resurrezione" di Bobby (scena della doccia) oppure al Moldavian Massacre di Dynasty. Quei prodotti, molto più costosi e ben fatti di CV, mostrarono chiaramente come il genere soap fosse costretto, col passare delle stagioni, a puntare su storie inverosimili, ridicole, quasi una presa in giro per il pubblico ma forse l'unico modo per tenere viva l'attenzione degli spettatori. In ogni caso ho trovato SCANDALOSA la puntata di oggi con una sola scena per la Vertova che da dieci puntate sta dicendo frasi d'addio a destra e manca. Anche chi non legge gli spoilers ha capito che fine farà...

  3. *Filippo (penso anche di conoscerti :-)). Attenzione però a paragonare la serialità in prime time di "Dallas" con quella quotidiana di "Centovetrine", anzi, ti dirò di più, correggendoti: proprio la sesta e settima stagione di Dallas, al contrario di quanto dici, sono state le più viste di tutte e 13 le stagioni se seguiamo i ratings intenazionali Nielsen. Stiamo parlando di anni diversi, di epoche diverse e di prodotti pensati per collocazioni alquanto differenti. Anzi, sono convinto che Centovetrine in prima serata in Italia sarebbe stato soppresso anni e anni addietro. Sul resto ti dò pienamente ragione: il crollo è fisiologico e finchè si ostinano a snaturare le vicende per mesi e mesi, prorogando sempre più in là la risoluzione delle storie, è naturale che ci sia una disaffezione. Cosa che comunque sta succedendo in Italia anche per "Beautiful", accozzaglia di storie che, pur vertendo sulle nuove leve (improvvisamente cresciute), ha fatto si che la soap perdesse milioni di spettatori, non arrivando più a toccare i 6 milioni di 5 anni fa. In America tuttavia è sempre sulla cresta dell'onda e questo potrebbe portare all'apertura di un tema sociologico sul pubblico americano. Di sicuro, e questo non me lo toglie dalla testa nessuno, in Italia esistono le soap che ci meritiamo. Il che non è detto sia per forza rassicurante.

  4. @Mattia Buonocore Su Laura ti do ragione ma è pur vero che da undici stagioni è sempre e dico sempre protagonista quindi o tutto verteva intorno ad amori impossibili oppure, come è stato, era ovvio che fosse coinvolta in mille trame losche dal tira e molla (con lo spettro della sorella defunta) con Padre Daniele alla relazione con Niccolò. Io credo che la struttura stessa della soap tenda per sua natura al "crollo fisiologico": non tutte hanno la forza di Brooke, eterna ragazzina a cui si perdonano flirt assurdi o figli di terzo e quarto letto. A CentoVetrine amano stravolgere i personaggi e renderli protagonisti di vicende che spesso si rivelano deboli e l'errore, a parer mio, sta proprio qui, nel non sapere creare e sfruttare vicende appassionanti

  5. con quello scritto sopra non giustifico certe scelte discutibili ed immorali. io credo che senza alcune storie "forti" CentoVetrine avrebbe chiuso i battenti con Vivere perchè le soap sono ovviamente ripetitive. E' nella loro natura. A Beautiful Brooke si sarà sposata 20 volte e i bambini nati nel 2005 adesso hanno 20 anni: trovo che siano molto più noiose e piatte queste storylines. Secondo me a Centovetrine dovrebbero creare storie più intriganti e scritte meglio e sicuramente reclutare attori veri. Non chiediamo il nuovo Gianmaria Volontè ma almeno degli esordienti seri e preparati

  6. Io personalmente trovo che Centovetrine sia l'unica soap "viva", emozionante, alternativa. Con questo non dico che sia ad un buon livello qualitativo, anzi... però sinceramente Tempesta d'amore è proprio per anziani, inguardabile per un pubblico under 50; UPAS ha metà del cast che è fisso da oltre 10 anni (per non parlare di quelli che sono li dal '96) e hanno usato e riusato tutte le storie possibili; Alisa non l'ho mai seguito. Mi sono occupato, anche in ambito universitario, di fiction e lunga serialità e sfido chiunque a trovare un prodotto "fresco" dopo 2.500 puntate. La stessa Dallas, indiscusso successo mondiale, a metà Anni 80 (cioè dopo 6-7 stagioni) cominciò a faticare e parliamo della prima soap in prime time. A CentoVetrine hanno dovuto fare delle scelte; dopo la scomparsa dei Ferri, con l'implacabile crisi di Vivere, hanno scelto di dare una svolta, ben consci che sarebbe stato impossibile raggiungere di nuovo gli ascolti di quel periodo d'oro. Questa scelta, pur con le varie Barolo, Alfonso e Molena nonchè i Balzo e Belli del caso si è rivelata vincente. Sulla svolta sexy dei fratelli Castelli dobbiamo ricordarci che non lo fanno per soldi ma per noia, per delusione; invece delle solite storie di droga, alcolismo o depressione hanno puntato sulla Sindrome di Stoccolma per Cecilia e sulla breve avventura da gigolò per Niccolò. Trovo che siano state le poche storie a dare pepe alle ultime due stagioni; io me la prenderei piuttosto con personaggi inutili come Paola o Alena/Livia, pure "perdite di tempo".

    1. @Filippo il problema è che laddove non ci sono personaggi inutili, ci sono trame poco appassionanti. Citavano il ritorno di Marina Kroeger, be quello è stata una delusione, così come Laura è assurdo quello che è diventata mentre prima era un personaggio che coinvolgeva.