Che alle star si riservino ingaggi da record non è più un tabù sin dalla notte dei tempi. Negli anni infatti abbiamo imparato a digerire compensi stellari per conduttori che cambiavano casacca, rilanciavano il proprio impegno per una rete o più semplicemente attingevano al piatto sempre succoso dell’ingordigia da cachet televisivo, che si sa, a volte non conosce limiti. Ma ormai, anche in piena crisi, nulla sembra scandalizzarci più di tanto.
Puntualmente, come i servizi al ciclostile sui controesodi o i titoloni fotocopia sull’emergenza caldo, ritorna in sella l’argomento “compensi delle star”. Stavolta è stato il bubbone “Clerici vs Verro e Rizzo Nervo” a dare il via alla solito tam tam di cifre e compensi da scandalo (o più banalmente di mercato). Il carico da 90 lo aggiunge un articolo de Il Giornale di questa mattina che parte da una osservazione del vice presidente della Commissione di Vigilanza Rai Giorgio Merlo:
“Perché i due membri del Cda (Verro e Rizzo Nervo, ndr) si fermano alla Clerici senza volgere lo sguardo ai contratti di altri artisti e conduttori, altrettanto esosi?”.
Già, perché? Il Giornale ricorda che il contratto di Simona Ventura (L’isola dei famosi e Quelli che il calcio) tocca il milione e duecentomila euro (che con le telepromozioni lievita di circa cinquecento mila euro), Fazio viaggia sui due milioni, Pippo Baudo novecento. Per le “new entry” Mara Venier, Lorella Cuccarini e Paola Perego che da settembre vedremo su Raiuno rispettivamente alla guida di La vita in diretta, Domenica In e A casa di Paola il cachet oscilla tra i sei e settecentomila euro. Balivo, Maya, Daniele e Isoardi, quelle che furono le le “Grazie di Del Noce”, ricevono invece compensi più contenuti (intorno ai duecentomila).
Ma il mercato televisivo (che va ben oltre l’orticello pubblico della Rai) ha le sue regole e i suoi compensi. Forse bisognerebbe solo farsene una ragione. Oppure (insieme) cambiare le regole del gioco.
1. MATT4PRESIDENT ha scritto:
26 agosto 2010 alle 16:54