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Pagelle TV della Settimana (29 aprile – 5 maggio 2024). Ecco i promossi e i bocciati della settimana

belve

Belve: Matteo Salvini e Francesca Fagnani (foto di Stefania Casellato)

Promossi

9 a Paola Cortellesi. Sei David di Donatello e un inatteso trionfo al box office, l’attrice capitolina è la grande protagonista di questa stagione cinematografica. Un innegabile successo per C’è Ancora Domani, frutto di una storia ben recitata e che intercetta i tempi.

8 a Belve. Questa stagione ha proseguito il percorso di crescita del programma di Francesca Fagnani che è arrivato a superare il 10% di share nella prima serata di Rai2. L’ingresso nel mainstream ha avuto forse un suo prezzo però ha anche portato un upgrade negli ospiti e nel buzz.

7 a Carmen Russo. Sulla scia dell’ospitata alla tv spagnola, la stoica showgirl si presta alla gag al semaforo di Viva Rai2 ballando con Angelo Madonia. Nella tv di oggi, avara di professionalità e di giovani con la gavetta, ci ritroviamo ad apprezzare e rivalutare le capacità e la tenacia di chi una volta si criticava perché figlio di un’era televisiva in cui l’aspetto fisico e l’esibizione di sè venivano prima di tutto.

6 a Sergio Ballo. Il costumista catalizza l’attenzione ai David portando alla ribalta una grossa verità sul relegamento dei premi tecnici nel sottoscala. Allo stesso tempo però se ti lamenti del classismo, forse dovresti evitare di usare metafore come quelle dei domestici.

Bocciati

5 a Viva la Danza. Spostato da Capodanno, lo speciale di Roberto Bolle, complice forse un tono minore rispetto al passato, non riesce ad imporsi. La sconosciuta Giornata Internazionale della Danza non è nemmeno un pretesto d’appeal; sarebbe stato meglio programmarlo in un’altra giornata festiva come il 25 aprile o il 2 giugno.

4 a Francesca Pascale. A Belve si mostra pronta e scaltra nelle risposte ma anche nell’utilizzare il programma come strumento e non come luogo in cui autoconfessarsi davanti alle telecamere.

3 alla Rai che tratta per I Soliti Ignoti dopo aver fatto scadere l’opzione per il rinnovo. E dire che era accaduto lo stesso con L’Eredità.

2 ai David di Donatello 2024. Ogni anno la stessa storia con passi avanti e passi indietro. Se la conduzione di Carlo Conti e Alessia Marcuzzi e il successo di C’è Ancora Domani hanno acceso l’interesse nei confronti del premio cinematografico, non si capisce la decisione di affidare a Fabrizio Biggio un inutile quanto terrificante red carpet. Pessima anche la scelta di relegare i premi tecnici ad un collegamento.

1 a Tiziano Ferro. Il cantante prima risponde a Mara Maionchi smentendo la poca gratitudine nei suoi confronti e poi passa ad attaccarla dimostrando nei fatti che davvero – legittimamente o meno – non fosse così riconoscente a colei che l’ha scoperto. Maionchi, abilissima, dal canto suo ha fatto sapere di esserci rimasta male per l’assenza di contatto umano negli ultimi anni. La gratitudine, del resto, non significa soltanto fare i (finti) buoni a mezzo stampa.



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