12
febbraio

Sanremo 2024, le Pagelle finali

FINALE SANREMO 2024

Fiorello, Mango, Amadeus (Agi per US Rai)

Promossi

10 ad Amadeus. Ha battuto se stesso consegnando alla storia il suo quinto Festival di Sanremo. Agli italiani ha ripresentato la sua immagine da uomo normale, misurato, che sceglie di non strafare e che si mette al servizio della kermesse canora. Anche quest’anno abbiamo assistito a dichiarazioni, contro i media, che tradiscono la sua mitezza. Vado al massimo.

10 ad Angelina Mango. Carisma, presenza scenica e quel pizzico di ingenuità di chi ancora deve assaporare la vita e il successo, Angelina ha vinto e convinto. In un contesto in cui nessuna canzone ha spiccato il volo, è stata la serata del venerdì, quando ha ricordato in maniera esemplare suo padre, a darle lo sprint per la vittoria. Il brano La Noia, può o piacere o meno, ma ha portato sonorità diverse dalla concorrenza. Oro.

9 a Geolier. Il risultato al televoto è stupefacente ma stupefacente sono anche le vendite conseguite nell’ultimo anno rispetto a quelle di tutti gli artisti in gara. Non ha vinto ma ha centrato l’obiettivo di farsi conoscere, di portare il rap e il napoletano sul palco di Sanremo. Elegante nel reagire ai fischi e alle critiche, in parte infarcite di pregiudizi.  Fottitene e balla.

8 ad Annalisa. Era il nome più atteso, il più chiacchierato, capace di mettere d’accordo mainstream e nicchia. Eppure non ce l’ha fatta.  La colpa è essenzialmente del brano, ballabile, con un che di struggente in un punto ma in altri debole (quel ‘non mi taglio le vene‘ rimanda a un’immagine respingente). Da un lato, è da apprezzare la sua coerenza in un percorso ultrapop, dall’altro a Sanremo ci saremmo aspettati una sintesi delle sue due anime. Due vite.

8 al cast di co-conduttori. Quest’anno Amadeus ha compiuto scelte di sostanza più che di immagine e abbiamo evitato i disastri visti nelle ultime edizioni. Un gruppo complementare che ha saputo sfruttare le proprie potenzialità. Non voglio mica la luna.

7 1/2 a Fiorello. Fedele ad Amadeus, quest’anno forse ancora di più al suo servizio. Scottato dalle critiche per il caso Travolta, si ammoscia salvo poi rifiorire nel fine settimana. Amico è.

7+ al Festival di Sanremo 2024. I dati auditel sono stati straordinari e premiano il lavoro del conduttore e direttore artistico, in grado di apportare delle modifiche incrementali rispetto alle sue precedenti esperienze. E’ un Festival in cui la musica ha assunto una centralità assoluta, a differenza di anni in cui il contenitore si mangiava il contenuto. Azzeccata la scelta di eliminare i monologhi sostituendoli di fatto con mini momenti sociali (che pure si potevano ridurre). Il meccanismo dei big che presentano i big ha funzionato più nella forma che nella sostanza. Quello che è continuato a mancare è il glamour internazionale, non si è sentita la mancanza dei comici. Volare.

7 a Loredana Bertè. Un primo posto per la Sala Stampa e il premio della Critica possono ripagare l’artista che ha scelto di tornare all’Ariston con una canzone manifesto in cui ha palesato le contraddizioni trovate lungo la sua discussa carriera. Controvento.

7 ai Ricchi e Poveri. Tra il televoto polarizzato e le giurie un po’ snob, sono rimasti fuori dalla top 20. Hanno movimentato e creato buzz dimostrando, alla loro età, che si può vivere non soltanto di repertorio. Per tutta la vita.

6 1/2 a Viva Rai2. Fiorello e compagnia hanno divertito e intrattenuto a notte fonda, tuttavia l’approdo a Sanremo non ha dato quell’anima da Dopofestival al programma. Viva Rai2 forse risulta più forte nella formula tradizionale. Non abbiamo capito il senso di avere Alessia Marcuzzi. Si può dare di più.

6 ad Alessandra Amoroso. Era l’unica tra i grandi nomi lanciati dai talent a non aver mai ceduto al fascino di Sanremo, sostanzialmente perché non ne aveva bisogno. Che dalla settima posizione passi alla nona per colpa del televoto, però, è indice che qualcosa si sia spezzato. Il brano, invece, ha fatto fatica a prender quota. Tutto qui.

Bocciati

5 a Fiorella Mannoia. Se l’ultima volta era stata tratta da regina, stavolta deve accontentarsi del calore della platea che però nella classifica generale vale poco. Si piazza in quindicesima posizione con una canzone dimenticabile. Un po’ eccessiva la foga nel giocare a Fantasanremo. Diciamo soltanto che non l’ha resa più simpatica. Ancora.

5 alle celebrazioni degli anniversari di storiche hit. In un Festival con 30 canzoni e con una serata cover molto ricca, avevano davvero senso? Musica Leggerissima.

4 ai Negramaro. Negli ultimi anni erano diventi una case history nonché una consolazione per tutti coloro i quali finivano relegati nella parte bassa della classifica. 19 anni dopo, ci hanno riprovato e la sconfitta sembra ancora più cocente: diciannovesimo posto con un brano, nel loro stile, che non è cresciuto e non si può dire nemmeno fosse inascoltabile. Non succederà Più.

3 a Renga e Nek. Il 25esimo posto forse è fin troppo alto per il loro brano. Replay.

3 a Sangiovanni. Ha fatto tenerezza ieri quando ha dovuto ammettere il fallimento della sua esperienza sanremese. Più che la canzone, ha pagato un’esibizione pessima al debutto. Per non parlare poi della scelta autoreferenziale nella serata cover. Perdere l’amore.

2 all’abuso del Fantasanremo. La Rai continua imperterrita a regalare all’iniziativa commerciale una massiccia visibilità, senza che la partnership esistente la giustifichi, mentre il gioco toglie il fascino liturgico alla gara e verità ai cantanti. La musica è finita.

1 a 30 canzoni in gara. I brani sono troppi, non tutti raggiungono la sufficienza e qualcuno si somiglia, e anche se il livello fosse eccezionale inevitabilmente alcuni cantanti e alcune canzoni si perderebbero nel mucchio. Dal punto di vista televisivo, impone ad un’inutile durata fiume, visto il successo e la presenza di Viva Rai2 nella notte. 7000 caffè.

0 a John Travolta. E’ stato sbagliato tutto: invitarlo, non effettuare i controlli giusti, coinvolgerlo nel Ballo del Qua Qua. Quando in conferenza stampa sottolineano il rimborso spese ‘molto basso’ percepito più che giustificarsi si gettano la zappa sui piedi perché proprio quell’elemento poteva essere un campanello di allarme. Con 60 milioni di euro di raccolta pubblicitaria, è possibile non avere neanche una presenza internazionale (meglio se cantante) di spicco? Una lacrima sul viso.

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2 Commenti dei lettori »

1. Davide ha scritto:

12 febbraio 2024 alle 14:48

La Amoroso ormai è musicalmente finita! Su Instagram vedo sempre i suoi soliti dieci fan (veramente le solite dieci facce) difenderla a spada tratta contro i migliaia di dissensi! Spotify non ne parliamo, è sotto Anna ed Elodie che non hanno partecipato al festival! Ad ogni modo bel festival per Ghali, Angelina, Mahmood, Big Mama, Clara, consacrazione per Annalisa! Molte canzoni erano superflue!



2. giampaolo ha scritto:

12 febbraio 2024 alle 16:10

@Davide finita?? una delle poche che si può ancora permettere 13 date
nei palazzetti .Detto questo su Spotify non ha mai fatto faville e forse per Sanremo poteva pensare ad un brano più adatto



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