Ora in tendenza

La biblioteca dei sentimenti: più opinioni che libri

Daniele Lombardi

di Daniele Lombardi

02/01/2024 - 18:22

La biblioteca dei sentimenti: più opinioni che libri

3 /5

I libri aprono la mente, fanno riflettere e discutere. La biblioteca dei sentimenti, il nuovo programma del primo pomeriggio di Rai 3, parte proprio da qui per parlare di sentimenti.

Le premesse sono buone, eppure, guardando il programma, qualcosa si perde. I libri sono solo il pretesto per innescare una discussione, aperta e pacata, su cosa sia un sentimento (felicità e seduzione sono le emozioni delle prime due puntate). Nel dibattito intervengono intellettuali e scrittori ma anche un parterre di giovani, forse con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazione alla lettura.

Alla conduzione, lo scrittore Maurizio De Giovanni e Greta Mauro. Quest’ultima non pervenuta. La Mauro infatti ha un ruolo di conduttrice super partes, quasi una vigilessa della trasmissione, che non entra nella discussione limitandosi a dare la parola ad ospiti e cast.

Interessanti invece i monologhi di apertura e chiusura di Maurizio De Giovanni che interviene anche durante la puntata per tirare le fila del discorso e del dibattito in studio. Anche se, più che un dibattito, potremmo definirlo un ‘gruppo di ascolto’ in cui ciascuno dà la sua opinione sul sentimento di puntata partendo dalle esperienze personali. I sentimenti sono fondamentali nelle vite di ognuno ma forse è esagerato dedicare l’intera puntata (40 minuti) ad una singola emozione, senza peraltro indagarla in profondità, ma semplicemente costruendo la narrazione sulle opinioni degli ospiti.

I libri hanno troppo poco spazio, soprattutto per un programma che sarebbe dovuto essere l’erede di Per un pugno di libri, lo storico titolo di Rai 3 (l’ultima edizione è andata in onda nel 2020 e condotta da Geppi Cucciari e Piero Dorfles) che vedeva due gruppi di studenti in competizione con al centro la letteratura.

La biblioteca dei sentimenti non è una gara ma una sorta di talk show sui sentimenti. Il che non è necessariamente un male ma perché partire dai libri e non valorizzarli?

Lascia un commento

Compila il form e lascia un commento sull'articolo. Registrati o accedi con Google o Facebook per riservare il tuo nickname e semplificare il processo di approvazione dei tuoi commenti.