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Rai, Giorgia Meloni: «Se qualcuno se ne vuole andare non ci riguarda. Voglio liberare la cultura italiana dal potere»

Fabio Fabbretti

di Fabio Fabbretti

27/05/2023 - 15:43

Rai, Giorgia Meloni: «Se qualcuno se ne vuole andare non ci riguarda. Voglio liberare la cultura italiana dal potere»
Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Dai rumorosi addii di Fabio Fazio e Lucia Annunziata alle nuove nomine dei direttori. Sono settimane piuttosto turbolente nella Rai tacciata – ha accusato Usigrai – di voler unicamente accontentare il Governo. E proprio dalla Presidenza del Consiglio si alza la voce del premier Giorgia Meloni in merito alle ultime polemiche:

“Sono per una logica meritocratica e se c’è qualcuno che se ne vuole andare non è un problema che ci riguarda

tuona così, dal palco di Catania per la chiusura della campagna elettorale in vista delle amministrative, come riporta Adnkronos. Pur non nominandoli, è chiaro il riferimento a Fazio e Annunziata, freschi di rottura con la tv di Stato. Meloni ci tiene a spiegare che la sua “mano” sulla Rai è per liberarla – dice – da un intollerante sistema di potere:

“Io non intendo sostituire un intollerante sistema di potere con un altro intollerante sistema di potere. Voglio liberare la cultura italiana da un intollerante sistema di potere, in cui non potevi lavorare se non ti dichiaravi di una certa parte politica. Voglio un sistema meritocratico e plurale che rappresenti tutti, che dia spazio a tutti in base al valore che dimostrano e non alla tessera”.

Infine, l’affondo sulla sinistra che considera, in tema Rai, “molto nervosa perché ha paura di perdere questo sistema di potere”, rimarcando come a suo dire quella della sinistra non era un’egemonia culturale ma di potere.

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15 commenti su "Rai, Giorgia Meloni: «Se qualcuno se ne vuole andare non ci riguarda. Voglio liberare la cultura italiana dal potere»"

  1. Caro Andrea C, io non voglio impartire lezioni di democrazia e, per di più, vorrei parlare di televisione e non di politica. Mi limito ad analizzare i fatti. Roberto Sergio, nuovo presidente della Rai, è uomo di comprovata esperienza nelle comunicazioni ed, a differenza di Carlo Fuortes, ha una vasta conoscenza della Rai. La sinistra è ampliamente rappresentata nella nuova Rai di Giorgia Meloni: 9 direzioni, alcune delle quali molto pesanti, sono state affidate a uomini e donne del PD. Non mi pare che il "dominio" della Meloni abbia determinato la sparizione di esponenti dell'opposizione dalla Rai. In caso di mio errore ti prego di citarmi il nome degli"scomparsi". Infine mi stupisce il clamore intorno a queste nomine: da sempre la politica decide i vertici della Rai. Perché non si è gridato allo scandalo ai tempi di Enzo Siciliano o della stessa Lucia Annunziata?

  2. Caro Marcos, le nomine Rai sarebbero parte di una strategia per portare il paese al fascismo? Da quando ho memoria la scelta dei vertici Rai è sempre stata appannaggio del governo. Non ricordo questo clamore quando Enzo Siciliano, uomo simbolo dell'intellighenzia di sinistra e per di più senza alcuna esperienza televisiva, venne nominato presidente della Rai. All'epoca si grido al complotto comunista?Faccio notare che nella Rai occupata dalla fascista Meloni ben nove direzioni, alcune delle quali molto importanti, sono riconducibili a uomini del PD.

  3. Andrea il solito delirante

  4. Ci avevano avvisato da più parti… questa donna è pericolosa, questa donna può riportare il paese in un fascismo 2.0 e ci sta provando…

  5. WOW che lezioni di democrazia in questi messaggi. E poi non è che FdI abbia ottenuto l'80% e pochi anni fa aveva il 5%. In democrazia chi vince governa, chi perde NON SPARISCE ma sta all'opposizione. Quando dominava RENZI non è che i vari Gasparri, La Russa sparirono, infatti sono ancora lì attaccati alla poltrona. Per quanto riguarda la RAI, cioè Sangiuliano da dove arriva?? Da Mediaset? E Pionati? Ma di tv ne capite qualcosa? Mi sa di no.