8
febbraio

Le Pagelle della Prima Serata di Sanremo 2023

Ferragni, Amadeus, Morandi

Promossi

8 a Roberto Benigni. Quella sensazione di straordinarietà, che avvolgeva le sue comparsate, è andata svanendo. Lo straordinario, qui, è un discorso contenuto che si è ben contestualizzato sia nel mood festivaliero sia per quanto riguarda la presenza di Mattarella. Chi sogna arriva prima di chi pensa.

7 1/2 a Marco Mengoni. Ha un grosso problema: essere il favorito. Perchè per il resto Mengoni ha ciò che serve: una canzone valida, una buona interpretazione, il favore del pubblico (Ariston compreso). Forse nella prima parte del pezzo avremmo voluto vederlo più sciolto. Primo posto meritato.

7 ad Amadeus. Impeccabile padrone di casa, solerte, quando serve fa buon viso a cattivo gioco (vedi con Blanco) e ha imparato a gestire l’imprevisto pur non presentando guizzi geniali.

6 alla prima serata del Festival di Sanremo 2023. Il format targato Amadeus procede in linea con il passato e tolti i “brividi” istituzionali dell’accoppiata Mattarella-Benigni e quelli trash di Blanco, la serata non ha avuto particolari picchi.

Bocciati

5 1/2 a Chiara Ferragni. Non ingessata solo un po’ impacciata; colpita dalla sindrome della naturalezza a tutti i costi, evita il rischio brutte figure “normalizzandosi” per usare una parola che piace tanto agli influencer. Sonoramente bocciato il monologo.

5 ad Anna Oxa. Ha infervorato l’attesa assolvendo ad un prezioso compito in una manifestazione come quella sanremese. Ci sia aspettava stupore pure per la sua perfomance (e il suo look) che prometteva suggestione e che invece è risultata incolore. Ultimo posto per la stampa.

4 all’ospitata dei Pooh. Se già l’ennesima reunion non entusiasmava a primo acchito, la lunghezza dell’intervento è risultata eccessiva e incapace di portare qualcosa di nuovo. Inoltre le performance non sono state propriamente indimenticabile.

4 al minuto di silenzio e all’inno nazionale. Nel primo caso la scelta è apparsa un po’ inutile e stridente, nel secondo il problema non è stata l’opportunità quanto la resa. Momento cringe.

3 alla “presenza non presenza” di Mattarella in sala. Intendiamoci per Amadeus avere Mattarella in platea è una altra medaglia da appuntare al petto, tuttavia il fatto che il Presidente abbia lasciato l’Ariston, subito dopo l’intervento di Benigni, toglie del valore all’operazione. Significa esserci per il contenitore e non per il contenuto. La kermesse vale così poco rispetto ad una partita di calcio?

2 a Blanco. Il cantante, infastidito – pare da un problema d’audio – rompe i vasi di fiori sul palco asserendo pure di essersi divertito mentre il pubblico dell’Ariston fischiava sonoramente. Da eroe a antieroe a Sanremo è un attimo.

1 al monologo su, con, di, per Chiara Ferragni. Autoreferenziale, vittimistico, buonista, elementare… Da dove cominciamo per descrivere la lettera della influencer alla sè stessa bambina?



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13 Commenti dei lettori »

1. EricC ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 09:20

Buonocore, “sè stessa” non si può proprio leggere: le basi della grammatica italiana dove son rimaste?



2. controcorrente ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 09:23

un Sanremo che è tutto fuorche’ una gara musicale.. cantanti in gara inframezzati da continui ospiti musical e che finiscono per fare da riempitivo alle presenze big quali Pooh o Pelu’ (ma non bisognava essere over70 per essere ospiti al festival ???)



3. controcorrente ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 09:30

bellissimo il messaggio di liberta’ scritto sulla stola., da parte di una che è schiava dei social, degli sponsor e quant’altro; la Ferragni ieri era sul palco con tutta la sua vuotezza: nel monologo pareva una di 3a media che espone il suo temino retorico sul razzismo o la pace nel mondo



4. Marco Cappuccini ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 10:28

@commento n.2: APPLAUSI! Pienamente d’accordo con te (e anche coi voti dati alla Ferragni nel post).



5. Alessandro ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 11:25

Sì, in effetti visto il livello del suo monologo non si capisce perché la Ferragni non sia qui a fare commenti. Forse perché ha preferito diventare millionaria su Instagram. Non sa cosa si perde.



6. Marco Cappuccini ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 11:39

@commento n.4: Beh ma tu che lo sai invece, non perdere tempo, vai su Instagram e diventa milionario ;)



7. controcorrente ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 12:06

#Marco Cappuccini ah ah, è entrato Alessandro il fenomeno, a spiegarci come va la vita e a difendere la grandezza morale e artistica di una nullità… che ci vuoi fare.. Grazie a persone cosi’ la nostra società e la televisione sono dominate da queste nullita’ viventi, me ne fotte molto del loro conto in banca !



8. Giuseppe ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 12:16

La serata mi è sembrata lunga e spesso noiosa!!! Il fatto che share sia alto, secondo me, non significa molto sul vero gradimento dello show.



9. Davide ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 13:42

“Da dove cominciamo per descrivere la lettera della influencer alla sè stessa bambina?” Datemi retta: imparate dallo scrivere correttamente “sé stessa”, poi da lì in avanti è tutta discesa.



10. Mattia Buonocore ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 15:56

Ripassate la grammatica e l’educazione. Buon pomeriggio.



11. EricC ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 17:28

Buonocore, gentilmente, la grammatica la ripassi lei.
Le copio quel che dice la Treccani, non uno qualsiasi come il sottoscritto:
“Secondo le convenzioni ortografiche tradizionali, tuttavia, sé dovrebbe perdere l’accento quando è seguito da medesimo e stesso, perché tale posizione è considerata di per sé sufficiente a disambiguare la natura grammaticale del sé. L’accento sarebbe dunque inutile e ridondante, e inoltre improprio perché sé viene a trovarsi in protonia sintattica.”
Non so, diciamo alla Treccani di ripassare la grammatica?



12. Mattia Buonocore ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 17:37

Forse non hai letto tutto:Tale norma, però, resterebbe isolata nel sistema grafematico italiano (➔ ortografia), dato che altri monosillabi con accento non lo perdono dinanzi a stesso e medesimo: ho bevuto il tè stesso che hai preso tu, mettilo lì stesso. Inoltre, questa norma è spesso disattesa, perché molti scriventi tendono a uniformare la grafia di sé sulla forma accentata, che è quella più diffusa in quanto le occorrenze di sé isolato sono statisticamente più frequenti di quelle di sé in combinazione con medesimo o stesso.

Pertanto oggi le grammatiche meno conservative e i dizionari danno come accettabili e corrette anche le grafie sé stesso e sé medesimo, che in alcuni casi sono proprio quelle consigliate



13. Andrea C. ha scritto:

8 febbraio 2023 alle 18:57

Sì ma il punto è che si scrive sé non sè, poi la diatriba su se stesso o sé stesso è altra cosa. Tutto qui.



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