3
febbraio

Elodie a DavideMaggio.it: «A Sanremo voglio essere puttana. Non accetto che chi mi sta vicino critichi la mia libertà di mostrarmi» – Video

Elodie

Elodie

Un timido esordio, nel 2017, poi la svolta di 3 anni fa e ora la conferma. Al Festival di Sanremo 2023, Elodie è chiamata a rafforzare quanto di buono fatto negli ultimi anni. E dalla sua ha determinazione, grinta e consapevolezza per cercare di “regalare un sogno” a chi la ascolta (qui il testo della sua canzone Due). Su quel palco vuole lasciare il segno e per farlo dovrà essere “putt*na”. Cosa significa ce lo dice lei stessa nella nostra chiacchierata a 360 gradi in cui non manca di ammettere alcune fragilità relative al privato. DavideMaggio.it ha intervistato Elodie.

Nella tua docuserie, a proposito della performance sanremese, cito testuale: “voglio essere putt*na dall’inizio alla fine”. Cosa significa?

Io anche coatto lo uso nello stesso termine. Puttana intendo stronza, ossia decisa, che sa quello che vuole. Do una accezione positiva alla parola puttana.

Come gli americani usano bit*h?

Sì, penso di si però lo faccio in tante cose e non per italianizzare dei termini americani. Vengo dalla strada e nella strada si usa. Ci sono dei termini molto volgari per intendere delle cose molte belle, per me.

Fai una docuserie sulla tua carriera (Sento Ancora la Vertigine dal 20 febbraio su Prime Video), ma non è troppo presto?

Non è sulla mia carriera, è una docuserie che racconta dei momenti, di questo momento della mia vita. Non c’è una celebrazione. Non utilizzo tantissimo i social, quindi è come se fossero delle Instagram Stories di tutte le mie giornate. Io non sto tutto il tempo a mostrare quello che faccio nella mia vita, quindi mi sembrava una cosa carina per chi ha voglia e piacere di scoprirmi sotto altri aspetti di vita quotidiana.

Il primo Sanremo è stato quello della “conoscenza”, il secondo quello della “svolta” e il terzo?

Della conferma (ride, ndDM). Non lo so! Spero di regalare quei 3,2 minuti di sogno, in cui dici “stai dentro con me” perchè se no che canti a fare. Ci deve essere una connessione: io canto, mi guardi, mi capisci e ti senti un po’ me. Dovrebbe essere così, io, per lo meno, quando guardo qualcuno o ascolto qualcuno di solito o lo capisco, e quindi mi sento sollevata da un peso perché sento che è condiviso da qualcuno che sta cantando qualcosa che sento anch’io, o mi sento favolosa perché Christina Aguilera o la Beyoncè di turno o Sabrina Salerno, per citare un nome emerso in conferenza, ti fa sentire leggero, ti fa sentire forte. Ed è quello che spero di fare.

In conferenza dicevi che dopo il primo Sanremo hai avvertito l’esigenza di cambiare. Il tuo ragionamento è stato “sarò sempre una seconda scelta se…” (video sotto in cui parla anche di Amici), detta cosi sembra una scelta di puro marketing ma quanto hanno contato le esigenze artistiche e private?

Ma io in qualche modo sono un po’ la manager di me stessa. C’era l’esigenza dell’esprimermi, ci sono tanti lati di me, che poi ci focalizziamo più su un lato che su un altro ma sono sfaccettata. Avevo bisogno di ritrovare una femminilità arrogante, che avevo perso in quei 2 anni ad Amici perchè avevo trovato una parte un po’ più fragile, più bimba. Invece prima di Amici ero molto più padrona anche della mia fisicità, quindi un po’ mi mancava non riconoscermi, mi sentivo spaesata. C’era anche del marketing perchè pensavo: io voglio fare questo lavoro, devo capire come farlo. E’ un lavoro fatto tanto di decisioni, di scelte, non è solo talento perché il talento probabilmente ce l’abbiamo tantissimi e c’è chi ce l’ha magari anche più  di me, ma è un lavoro fatto di tante cose che si collegano.

A Sanremo ritroverai Anna Oxa.

Sì, io la amo. Sono fan di Anna Oxa, ci siamo incontrate ad Amici e non ci siamo capite. Poi ho riascoltato quello che mi ha detto e mi sembra che, in realtà, lei mi stesse dicendo quello che sto facendo adesso. Ho la sensazione che la Oxa avesse capito che c’era una leggerezza in me che non avevo tirato fuori e quindi raccontavo la mia vita dal dolore e invece potevo pensare a raccontare la leggerezza. Rivedendo adesso quel ‘consiglio violento’, perché non avevo recepito, è stato lungimirante.

Hai detto che ti hanno proposto una interessante serie tv. L’hai rifiutata o è in stand by?

Per il momento l’ho rifiutata. Nel senso che non mi piace tenere le persone appese, non è corretto. Tuttavia se quando potrò, ci sarà ancora la disponibilità io ci sono.

Che tipo di ruolo?

Un ruolo femminile abbastanza importante, lontano da me ma molto molto deciso.

In conferenza hai confessato di essere una persona fragile, e che ti è capitato di scoppiare in lacrime in un ristorante. Perché hai pianto?

Perché mi sono sentita accusata, giudicata.

Cosa ti avevano detto?

Ero stata accusata di essere una donna che ha bisogno per forza di mostrare il corpo per attirare l’attenzione. Questo me l’aspetto da qualcuno che non mi conosce da un osservatore lontano, distratto, non da chi è nella tua vita.

Quindi era una persona della tua vita?

Sì, certo una persona della mia vita e quello che mi stupisce è che è una forma di libertà e quando qualcuno limita la mia libertà mi fa stare proprio male.

Sei stata abbastanza sotto tiro per l’argomento corpo.

Certo ma non me lo aspetto da casa. Non me l’aspetto delle persone della mia vita, me l’aspetto da qualcuno che è all’esterno. Posso capire che non si comprenda che è una forma di libertà ma dalle persone che ti scegli nella vita è un po’ deludente, ti ferisce. Dici: “io chi cazzo c’ho vicino”, “perchè mi devo dire una roba così?”, “come fai tu che mi vedi tutti i giorni a dirmi una cosa cosi cattiva?”.

A proposito persone della tua vita, si parla tanto di revenge song. Shakira, Miley Cyrus, tu faresti una revenge song o l’hai fatta?

Ma si fanno sempre un po’, ci sono canzoni che sono più evidenti e canzoni che lo sono meno.

Te l’hanno dedicata?

Ma certo, è ovvio. Devo dire che ho avuto la fortuna di avere dediche positive; io dedico sempre canzoni a tutti, ma tutti lo facciamo. Ci sono alcune che sono proprio delle frecciate evidenti, altre più eleganti.

Qualcuno si aspettava Marracash nella serata dei duetti.

Eh ma aspettava male, non era neanche nei nostri progetti. Assolutamente.

Hai 50 euro: sei alla Snai, devi scommettere su un vincitore di Sanremo

Allora, farei 25 euro e 25 euro.

No, non puoi farlo!

E sì.

Sei una donna decisa e determinata devi sceglierne uno.

No perchè te sto a spiega: ne faccio uno che è quello che magari non t’aspetti. Punterei 25 euro su Marco Mengoni e 25 euro su Colapesce e Dimartino.

Ti dico che ieri ho intervistato Mengoni e alla stessa domanda mi ha risposto Elodie (qui l’intervista completa).

Esplode in un una risata (ndDM).

Quando gli ho detto che ti avrei fatto la stessa domanda lui mi ha risposto….

Faccio una figuraccia!

Si incavola.

Ah si arrabbia? E’ tremendo, dopo lo chiamo. Comunque l’ho scelto, anche se a metà.

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3 Commenti dei lettori »

1. Frank ha scritto:

3 febbraio 2023 alle 14:40

La stessa che tempo fa diceva che “nessuno ha il diritto di dire la sua opinione”. Praticamente può parlare solo lei, gli altri tutti zitti.



2. Perseo ha scritto:

3 febbraio 2023 alle 15:23

Che pena mi fanno sti mediocri, che si atteggiano pure a paladini di cosa. Sono solo dei burattini. Questi dietro fanno le peggiori cose. Altro che Montesano, Remigi ecc.



3. faffa77 ha scritto:

4 febbraio 2023 alle 09:33

Quanto se la tira. Anche meno dai. Mai sopportata



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