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febbraio

Marco Mengoni a DavideMaggio.it: «Ho paura delle persone che pensano in modo assolutista. Scommetto sulla vittoria di Elodie»

Marco Mengoni

Marco Mengoni

Marco Mengoni a Sanremo 2023 vuole divertirsi. Il ritorno in gara a 10 anni di distanza dalla vittoria vuole essere all’insegna del ‘no stress’ per citare un brano del suo repertorio. Ma in generale per uno come lui, cerebrale, abituato a riflettere, forse troppo, quello di divertirsi, inteso come vivere appieno l’esperienza, vuole essere un mantra. La stessa canzone sanremese, Due Vite, è un invito a vivere con onestà, senza rimpianti e senza pensare a cosa dovremmo o vorremmo essere. Della prossima avventura che lo attende ma anche un po’ di sè, delle sue paure e delle sue aspettative, Marco ne parla a DavideMaggio.it.

Intervista a Marco Mengoni

Iniziamo dalla domanda che tutta Italia si farà durante Sanremo: il caffè col limone funziona contro l’hangover (lo cita nella sua canzone sanremese, ndDM)?

Pare di sì. Io, in verità, l’ho usato nella canzone come metafora per buttar fuori tutta l’esasperazione che ho avuto prima, per buttare fuori le cose più pesanti che sono successe durante la giornata. Come lavarsi di tossicità.

In effetti la tua canzone si intitola Due Vite ma non parla di due persone, bensì di una sola vita con una sorta di dualismo…

Io me la sono immaginata come una relazione tra mondo razionale e mondo dell’inconscio, questa eterna lotta che io sento moltissimo in me, soprattutto negli ultimi anni. Questa lotta che c’è tra la vita di tutti i giorni che ti spinge ad andare avanti ma che nasconde altre cose, che hanno un peso emotivamente e che escono fuori quando tu abbracci Morfeo nella notte. Ti vengono a bussare per dirti che sta succedendo qualcosa che nel mondo fenomenico di tutti i giorni non viene fatto vedere.

In te come si concilia questo rapporto, come lo combatti/vivi?

Non credo vada combattuto, va capito, metabolizzato, ascoltato. Va ascoltata quella parte di inconscio che ti dice che stai vivendo delle cose che nella vita di tutti i giorni puoi mettere da parte per andare avanti vivendo quindi superficialmente la giornata. L’inconscio ti dice che ci sono dei tormenti, ci sono delle paure e devono trovare un punto di mezzo.

Quali sono le tue paure?

Oddio, le mie paure possono essere tantissime… Una delle mie paure è di non essere ascoltato.

E ti senti ascoltato?

A volte sì, a volte no.

Pensi che il pubblico ti abbia conosciuto?

Penso che il pubblico abbia conosciuto una buona parte di me, ovviamente non tutto ma credo di non aver conosciuto neanch’io tutto di me ancora. Se no la vita non servirebbe ad essere vissuta, va vissuta per scoprirsi un po’.

Temi il tempo che passa?

No. Ho paura delle persone che pensano in modo assolutista, che non riescono ad essere mobili mentalmente. Ho paura di ragionare con queste persone anche perchè non c’è ragionamento, non si può trovare punto di incontro. Lì mi sento veramente spiazzato, messo al muro, perchè penso ci sia davvero un relativismo.

E’ una paura relativa alle persone, non di uno stato d’animo o di qualcosa da affrontare.

Non so, posso essere emotivamente sensibile a delle cose che deve affrontare. Non ho delle vere e proprie paure almeno per me stesso. Credo che comunque tutte le cose che vivi e tutte le fasi emotive della vita si devono vivere fino in fondo. La tristezza deve essere vissuta, il dolore deve essere vissuto, non ho paura di vivermi il dolore. Fa parte della vita ed è giusto che ci sia e che si viva in profondità.

Non hai paura di Sanremo. Hai detto che non vai per vincere ma per divertirti. Come ci si diverte a Sanremo?

Lo devo provare, più che altro mi voglio mettere alla prova e vedere a distanza di 10 anni come sto messo, come lo affronto, quanti sono stati gli strumenti che sono riuscito a carpire in questi 10 anni nei quali ho vissuto molte cose, dalla mia carriera alla vita privata. Voglio mettermi alla prova e vedere come lo affronterò, se riesco ad affrontarlo giusto, se riesco veramente a divertirmi.

A cogliere l’attimo.

Sì.

E quindi quando hai scoperto che c’era Giorgia in gara non hai pensato “Ahi ho sbagliato anno!”?

No, quando ho saputo che c’era Giorgia in gara, che c’era tutto questo cast, ho detto: “Ecco è giusto proprio così, sono proprio contento di far parte di questo cast”. Che di base sia una competizione è normale, è il format che è cosi, però più persone molte brave ci sono, più è bello esserne parte.

Anche perché nel 2010 sei finito dietro a Pupo e Emanuele Filiberto. Peggio di così non può andare!

Beh in quell’anno… A Sanremo succedono molte cose che di fatto cambiano le carte in tavola, è per questo che non do molto peso al fatto che io possa essere uno dei possibili “podisti”, neanche so come dirlo perchè non mi va di pensarci. A Sanremo tutto si stravolge da una serata all’altra; nel 2013 invece non mi sarei aspettato di essere primo in classifica dalla prima serata o di vincere addirittura. Quindi può succedere di tutto.

Meglio tornare a Sanremo che fare un giudice di un talent?

Sono due cose diverse. Fare il giudice di un talent è un mestiere, sicuramente va fatto con serietà con gli strumenti giusti, ma partecipare a Sanremo come concorrente è andare a fare il proprio mestiere e, proprio per questo, vorrei portare sul palco un pezzo di live.

A Sanremo, però, farai anche un altro podcast. Hai voglia di esprimerti al di là della musica?

Credo che comunque faccia parte del mio mondo, della mia personalità. Mi reputo una persona molto curiosa, mi piace scoprire. Il podcast è stato un modo per scoprire personalità disparate e degli artisti. Scoprire cose in più, poi non sei in video.

Il video ti preoccupa?

Lì devi essere concentrato sul giudicare il possibile futuro di qualcuno ed è una responsabilità che ho difficoltà a prendere perchè è già difficile scegliere per il proprio; scegliere per un altro è tosta, non me la sento.

Torno a quanto dichiarato da te prima, hai detto che hai paura delle persone con cui non si può ragionare. Ti riferisci anche all’attuale situazione socio politica italiana?

Non lo so, non ho avuto modo di discutere con queste persone, comunque con l’attuale Governo (sorride, ndDM). Sicuramente essere convinti così tanto di alcune posizioni è una strada che può risultare giusta per alcune persone, per altre no. Io non sono mai completamente sicuro e non vorrei che fosse merito o demerito, sono fatto così. La vita mi ha insegnato che ci sono sfaccettature diverse, siamo fatti dagli stessi ingranaggi che sono posizionati in maniera diversa, abbiamo delle esperienze, delle vite, dei background diversi quindi venire incontro agli altri è il mio motto di vita. Non per forza quello che penso io può essere stampato e marchiato a fuoco, o è qualcosa che non può essere scalfito. Mi piace scoprire dagli altri qualcosa che non conosco e capire cosa di quello può essere agglomerato nel mio pensiero.

Un esempio concreto?

Quanto tempo c’ho (sorride, ndDM)… Un esempio concreto è che proprio perché non sto vivendo o ho vissuto indirettamente delle cose, tipo soffrire molto nella vita, avere delle malattie che purtroppo hanno delle limitazioni a un certo punto, malattie terminali che indicano che la tua vita in qualche modo finirà, come posso essere assolutista sul dire è giusto o sbagliato. Come posso prendere una posizione così netta se non lo sto vivendo, posso lasciare che i pensieri degli altri entrino nella mia coscienza e mi facciano ragionare su questo. Posso dire ascoltiamo delle persone che stanno vivendo delle cose, ascoltiamo i medici, la scienza, coscienze di altre persone. Personalmente penso che ognuno debba decidere, avendo avuto una diagnosi di un certo tipo, di poter scegliere per la propria vita.

Chiudiamo on leggerezza: hai 50 euro, sei alla Snai e devi scommettere su un vincitore del Festival…

Devo scommettere su qualcuno…. Scommetto su Amadeus (ride, ndDM). Non lo so, scommetto su di me, non lo so. Per amicizia scommetto su Elodie. A chi tocca non se ‘ngrugna.

OFF  THE RECORD: Se fai la stessa domanda ad Elodie, deve rispondere me (ride, ndDM)!

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