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ottobre

Sopravvissuti alla messa in scena?

Sopravvissuti - Lino Guanciale nella prima puntata

Sopravvissuti - Lino Guanciale nella prima puntata

Il rischio pecionata era dietro l’angolo: ricostruire in studio la scena di un naufragio, realizzando una barca a vela con tanto di modo ondulatorio e inserire lo sfondo della tempesta con un trucco grafico poteva portare ad un risultato disastroso. E invece non è così perchè lo sforzo produttivo messo in atto con Sopravvissuti, fiction al via questa sera su Rai 1 ma di cui sono già disponibili i primi due episodi su Rai Play, è stato all’altezza della situazione. Imbarazzante scena del ritrovamento a parte.

La fiction si apre con l’avvistamento in mare, dopo oltre un anno, della Arianna: Lino Guanciale con barba e capelli lunghi che piange e urla per farsi sentire dagli ormai insperati soccorritori sembra una triste caricatura di Tom Hanks in Cast Away, dando un’impressione di posticcio fastidiosa. Ed è un peccato, un biglietto da visita impietoso per quello che è in realtà un racconto molto forte emotivamente e capace di coinvolgere lo spettatore.

La storia di questi naufraghi, del loro ritorno a casa e il mistero che aleggia su ciascuno di loro, su quello che tacciono e sulle bugie che dicono, sono messi in scena con intensità e, sebbene il ritmo in alcuni punti sia volutamente lento, si entra in empatia con loro. Le urla e la disperazione che impregnano le scene clou rendono l’impatto emotivo molto forte e ciascuno dei personaggi rappresenta un archetipo interessante: tra attrici infelici, figli fragili, moglie fedifraghe, amanti enigmatiche, ex galeotti e madri leonesse, le sfumature sono tante e ben amalgamate.

Soprattutto, trattandosi di un mystery, ci si immedesima in chi cerca di scoprire la verità, ovvero Anita, poliziotta e madre di uno dei naufraghi scomparsi, che non crede a nulla di ciò che le viene raccontato e va oltre le parole, cercando negli sguardi dei sopravvissuti qualcosa che le dia una nuova ragione per vivere. La straordinaria interpretazione di Pia Lanciotti lascia il segno ed è lei a troneggiare su su questo cast valido e variegato.

Sopravvissuti - Pia Lanciotti

Sopravvissuti - Pia Lanciotti

Il costrutto narrativo è interessante, perchè è una storia fatta di strati tra i quali scavare, fin troppo articolata. Ora tutto sta in quello che gli sceneggiatori hanno deciso di raccontare, perchè Lost ha insegnato che anche il più straordinario degli inizi può rivelarsi fallibile e deludere lo spettatore. In questo senso, per Sopravvissuti, la strada sarà in salita fino all’ultima inquadratura.

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2 Commenti dei lettori »

1. MAURIZIO ha scritto:

5 ottobre 2022 alle 13:02

Tutto troppo fiction. Sicuramente era difficile ricostruire la scenografia interna di una barca a vela ma potevano chiedere al primo skipper che incontravano……Anche se le barche a vela sono grandi e larghe lo spazio interno è volutamente piccolo con corridoi ed ambienti stretti per evitare di cadere e trattenersi agevolmente ma anche perchè la barca a vela viaggia costantemente sbandata. Mai visto su una barca a vela tavoli con 4 sedie in dinette pronti a scivolare da una parte all’altra e la brocca con i bicchieri sopra il tavolo è ancora peggio. Poi la statua testa greca posta in alto da potere, cadendo, fare più male. La scala di accesso alla dinette in metallo è orribile e poco veritiera ed ha troppi scalini ed il tetto della dinette è troppo alto. Potrei continuare ma diventerei noioso ed antipatico….Una cosa è certa, io da Capitano, non mi partirei mai con un equipaggio così poco affiatato e già sul piede di guerra prima ancora di prendere il largo…Il naufragio era prevedibile.



2. Sara ha scritto:

18 ottobre 2022 alle 10:40

L’elenco delle assurdità potrebbe continuare. Passata la tempesta, c’è sempre calma piatta, malgrado il sole a picco, nessuno è sbruciacchiato, le scene di pesca e i dialoghi nautici sono assurdi… La consulenza di qualunque velista anche dilettante avrebbe evitato certe scelte ridicole.



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