12
maggio

Bang Bang Baby, un caleidoscopio di generi e sensazioni che lascia il segno

Bang Bang Baby - Arianna Becheroni (Credits: ©️Prime Video & Amazon Studios, photo by Andrea Pirrello)

Bang Bang Baby - Arianna Becheroni (Credits: ©️Prime Video & Amazon Studios, photo by Andrea Pirrello)

Per creare una serie come Bang Bang Baby servono coraggio e spirito visionario. Perchè condire una vera storia di ‘ndrangheta ed oscuro coming of age con punte di trash mai viste, riuscendo comunque ad ottenere un risultato coerente e sofisticato non è cosa da tutti. E impressiona.

Alice, la cui storia è ispirata a quella raccontata da Marisa Merico nel suo romanzo autobiografico L’Intoccabile, è una ragazzina che, nella Milano degli anni ‘80, è cresciuta senza padre, cosa che l’ha portata ad auto emarginarsi dal gruppo e restare vittima di attacchi bulimici spropositati, che in video vengono resi con una pioggia di dolciumi che la seppellisce letteralmente; quando scopre che il padre è un malavitoso ed è ancora vivo, la ragazza decide di avvicinarsi al suo mondo per conquistarsi il suo amore, il che la renderà una giovane ma fredda criminale, capace di minacciare, spaventare, bruciare cadaveri e trovare conforto in una famiglia che, tra sangue e grottesca tragedia, riesce a darle il calore che cercava.

Ad interpretarla Arianna Becheroni, attrice che ha all’attivo la partecipazione al film Mio Fratello rincorre i Dinosauri ma che si muove davanti alla macchina da presa con una naturalezza ed un’intensità da professionista consumata. Un personaggio in cui si scontrano emozioni e sentimenti assoluti, rendendolo l’esatta personificazione dei tormenti adolescenziali, di quel bisogno d’amore e di identità che in Alice esplode, trasportandola in un universo surreale che sa fortemente inquietare e allo stesso tempo scatenare sorrisi amari ed increduli.

Con lei, un cast di attori molto validi, che danno vita a personaggi sui generis, fumettistici e spietati. Da applausi in particolare Dora Romano (L’Amica Geniale, Imma Tataranni – Sostituto Procuratore, E’ Stata la Mano di Dio) con la sua nonna Lina, ispirata alla donna di ‘ndrangheta Maria Serraino, nonna di Marisa Merico: è lei il fulcro della famiglia, che in una scena offre alla nipotina del miele per merenda e subito dopo lo usa per cospargere un infame e farlo divorare da un maiale affamato nel salotto di casa. Convincenti e sorprendenti anche Lucia Mascino e Adriano Giannini nei panni dei genitori di Alice e ancora Antonio Gerardi, Mattia Sbragia e Elisa Di Eusanio.

Michele Alhaique, Giuseppe Bonito e Margherita Ferri – che hanno diretto per The Apartment e Wildside le dieci puntate, di cui cinque già disponibili su Prime Video (le altre il 19 maggio) – hanno giocato molto con le immagini, spezzando il buio più cupo con flash futuristici, alternando passato e presente, realtà ed immaginazione, storia vera ed invenzione in un caleidoscopio di generi e sensazioni che lascia il segno, barcamenandosi tra il fascino del male e il potere dei legami di sangue.



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