
10
maggio
Dall’Ucraina all’Eurovision Song Contest. I (favoriti) Kalush Orchestra cantano ‘Stefania’ – Ascolta

Kalush Orchestra
Per i bookmakers, sono i candidati numero uno alla vittoria della 66esima edizione dell’Eurovision Song Contest. Ci riferiamo ai Kalush Orchestra, i rappresentanti dell’Ucraina che, stasera, prenderanno parte alla prima semifinale con il brano dal titolo Stefania. Tutti i riflettori sono infatti puntati su di loro, tragicamente a causa del conflitto con la Russia incominciato lo scorso febbraio.
I Kalush Orchestra si sono formati nel 2019 ed i suoi storici componenti sono il rapper Oleh Psjuk, autore del brano in gara all’Eurovision, ed i musicisti Ihor Didenčuk e MC Kilimmen (insieme agli orchestrali Timofij Muzyčuk e Vitalij Dužyk ed ai coristi Džonni Divnyj e Oleksandr Slobodnjak). Il gruppo, inizialmente, non avrebbe dovuto prendere parte alla gara, per la quale si era qualificata Alina Paš, la prima classificata della selezione Vidbir 2022. La donna però, accusata di aver tenuto dei concerti in Crimea e Russia, si è ritirata ed ha dovuto passare la palla ai secondi classificati, ossia i Kalush.
“L’ho scritta per mia madre molto tempo prima della guerra, ora ha acquisito nuovi significati perché molte persone hanno perso la mamma o ne sentono la mancanza. Altri sentono invece l’Ucraina come loro madrepatria e quindi la canzone è diventata loro cara con lo scoppio della guerra“
ha spiegato Psjuk, sulle pagine de La Stampa, in merito al significato del brano simbolo della Resistenza Ucraina. La Stefania del titolo è una madre che ha cresciuto i propri figli affrontando le difficoltà della vita. L’uomo ha poi specificato che l’intento principale della band è quello di esportare la musica ucraina anche all’estero. In merito alla possibile vittoria, il cantante non si è sbilanciato più di tanto:
“Prima della guerra eravamo dati al quinto posto, ciò significa che agli europei la canzone piace e ciò ci mette ancora maggior responsabilità sulle spalle“.
Anche se sono riusciti ad arrivare in Italia con un permesso speciale del loro governo – tranne “Uno di noi (che) sta combattendo a Kiev a difesa della città” – gli artisti pensano giorno e notte a ciò che sta succedendo in Ucraina:
“Non ci si abitua. Ti svegli ogni mattina con le esplosioni e non sai mai se i tuoi famigliari o amici sono ancora in vita, perché ogni giorno sull’Ucraina si abbattono decine di missili. Non sai mai qual è la prossima città o il posto che verrà colpito dagli attacchi. Come ci si può abituare?“.
Al momento, dopo l’Eurovision, i Kalush non hanno in programma alcun concerto, perché “appena avremo finito qui dovremo tornare in Ucraina, dove abbiamo degli obblighi da rispettare“. La loro Stefania ha dalle sonorità folk e rap:
“C’è il rischio che il folk vada scomparendo, ma unendolo al rap crediamo di avere creato un mix che funziona. Ci sono numerose band che fanno folk e altre che fanno musica moderna, ma nessuna è paragonabile a noi“.

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