Che si tratti di gialli, polizieschi o commedie leggere, la fiction Rai non sbaglia un colpo. Tranne rarissimi casi, le proposte seriali della tv pubblica sono capaci di appassionare il pubblico, merito di una scrittura forte, di attori nella parte e di registi in grado di valorizzare ogni elemento a loro disposizione. Non mi Lasciare, la serie prodotta da Paypermoon e diretta da Ciro Visco, non fa eccezione, rivelandosi ben confezionata e tecnicamente riuscita; peccato che si faccia fatica a seguirla. E’ cupa e per molti versi respingente.
Il tema trattato è forse il più difficile da mettere in scena, soprattutto su una rete generalista e in un orario in cui la famiglia dovrebbe essere interamente riunita davanti alla tv: la violenza sui minori e la pedopornografia sono argomenti duri, dolorosi, che non lasciano spazio a quella leggerezza necessaria per dare una pausa emotiva allo spettatore.
Qui, oltre ai rapimenti e alle scene angoscianti che vedono coinvolti i bambini, c’è una tristezza imperante che impregna l’umore dei protagonisti e, soprattutto, i rapporti tra loro. Musica, luci ed inquadrature sottolineano una costante tensione, che non lascia scampo e comunica più di tutto un senso di inquietudine.
Nel contesto nel quale siamo calati ormai da quasi due anni, con la pandemia divenuta costante compagna di vita per ognuno di noi, dalla fiction ci si aspetta un minimo di intrattenimento. E ne è cosciente la Rai: proprio qualche giorno fa, in occasione della conferenza stampa di presentazione de La Sposa, il vicedirettore di Rai Fiction Francesco Nardella parlava del bisogno di evasione del pubblico e della scelta dell’azienda pubblica di offrire al momento storie portatrici di speranza, come appunto è il melodramma della domenica sera con Serena Rossi.
Ma in Non mi Lasciare, dov’è la speranza? Forse solo nelle intenzioni dei poliziotti Elena (Vittoria Puccini) e Daniele (Alessandro Roja), che cercano di distruggere dalle fondamenta il sistema malato sul quale indagano. Per il resto pubblico e privato dei personaggi si sviluppano tra atmosfere tetre e un’insopportabile sensazione di apnea che si può tollerare al massimo per la durata di un singolo film e ci fa stupire di quel 19.3% di share registrato dalla seconda puntata, dopo il 20.3% della prima.
1. Antonio ha scritto:
19 gennaio 2022 alle 13:34