Un abbraccio continuo, sincero, commosso. Tra applausi spontanei, lacrime e mani che si agitavano in aria, per mandare un saluto. L’ultimo ultimo saluto alla regina della tv. Perché Raffaella Carrà era una diva dello spettacolo, certo, ma era riuscita ad entrare le cuore degli italiani sino ad essere percepita come una di famiglia. Le immagini del lungo corteo funebre, con il feretro della compianta conduttrice portato per le strade di Roma e nei luoghi della tv a lei cari, sono state la testimonianza del rapporto speciale che la “Raffa” nazionale aveva con il pubblico.
Nella diretta a cura del Tg1, le telecamere hanno catturato i volti commossi della gente comune ma anche quelli dei colleghi del piccolo schermo, radunati nei luoghi più significativi della carriera dell’artista bolognese, oggi toccati dal corteo funebre. Davanti all’Auditorium del Foro Italico, dove Raffaella realizzò Carràmba, un’emozionata Milly Carlucci ha ricordato così la regina della tv:
“Il suo talento è inimitabile e non si può ereditare, ma Raffaella ci ha insegnato a lavorare con minuzia a tutte le parti di uno show e questo lo dobbiamo conservare come valore che rende lo spettacolo di Rai1 diverso da tutti gli altri (…) Io ho solo avuto il rimpianto di non averla avuta come ballerina per una notte a Ballando con le Stelle“.
Nei giorni scorsi, la conduttrice aveva peraltro chiesto di dedicare alla Carrà proprio l’Auditorium del Foro Italico. Una proposta (poi raccolta anche da altri) per omaggiare “la donna del sorriso”, come l’ha definita la stessa Milly. Giancarlo Magalli, assieme a Bruno Vespa e ad una nutrita folla, attendeva invece l’arrivo del feretro davanti agli Studi di Via Teulada. Ad ogni tappa del corteo, applausi scroscianti e occhi lucidi per la popolare presentatrice, trasportata per l’ultimo viaggio. A bordo del carro funebre, l’ex storico compagno Sergio Japino, visibilmente commosso.
Tra ali di persone, il corteo è poi passato dal Teatro delle Vittorie (dove Raffaella realizzò Mille Luci, Canzonissima, ma anche il recente A raccontare comincia tu) dove tra i volti noti c’era Flavio Insinna, per arrivare poi al palazzo Rai di Viale Mazzini per un’altra commovente sosta. Immobili, con la mano tesa verso il feretro, c’erano anche l’AD uscente della Rai Fabrizio Salini e il direttore di Rai1 Stefano Coletta, che ai microfoni della rete ammiraglia ha affidato il proprio ricordo.
“Appena nominato a Rai1 ci siamo scritti con Raffaella, lei era felice. E’ stato un privilegio che mi stimasse e io le scrissi: questa volta ti tocca anche Rai1. Ma dopo pochi giorni è scoppiata la pandemia. In questo anno ci siamo sempre scritti, ma questo carteggio in realtà da un mese non otteneva risposta. Nessuno mi diceva quello che stava accadendo, potevano intuire che qualcosa non andasse perché Raffaella era puntualissima, era l’anti-diva, Ha portato in tv una rivoluzione estetica e linguistica“.
Su Rai1, nello speciale condotto con garbo da Emma D’Aquino, è intervenuto in collegamento anche Vincenzo Mollica, testimone di molte interviste con la compianta star del piccolo schermo. In un susseguirsi di ricordi e di emozioni, evocate dalle immagini che nel frattempo scorrevano in tv, la salma della presentatrice è infine arrivata al Campidoglio, dove è stata allestita la camera ardente. Toccante e avvolto da un rispettoso silenzio l’ingresso della bara – semplice, di legno grezzo, secondo le volontà dell’artista – nella sala dove tra oggi e domani sarà possibile renderle omaggio. Poi, sarà il momento dei funerali. Qué dolor.