Un mese di sciopero, con potenziali ripercussioni sulla regolare programmazione televisiva. La calda estate della Rai inizia con la proclamazione di una maxi astensione dal lavoro che si protrarrà dal 28 giugno al 28 luglio. E che, vista l’anomala estensione, potrebbe impattare sulla messa in onda dei nuovi programmi estivi al via proprio dalla prossima settimana.
A comunicare lo stato d’agitazione è stata la stessa Rai con una nota in cui – senza troppi dettagli – si legge:
“Ai sensi dell’art. 2, comma 6, della legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000, comunichiamo che è stata proclamata l’astensione dalle prestazioni accessorie e straordinarie nel periodo dal 28 giugno al 28 luglio. Di conseguenza nel suddetto periodo la normale programmazione televisiva potrebbe subire delle modifiche“.
Lo sciopero, peraltro, interesserà il servizio pubblico proprio nel delicato periodo di transizione, che – con l’uscita di scena della governance guidata dall’AD Fabrizio Salini – porterà alla nomina di un nuovo CdA e di nuovi vertici aziendali.
“Si è trattato di una scelta obbligata e necessaria, unica risposta possibile di fronte all’inerzia aziendale e alla sua incapacità di far fronte alle sacrosante richieste sindacali” si legge in un comunicato delle Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, UGL-FNC, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL, che hanno dichiarato lo stato di agitazione. Tra le richieste che i suddetti sindacati avanzano all’azienda, e idealmente alla prossima governance, ci sono un accordo che tuteli il lavoro in modalità Smart Working, il rilancio della Produzione TV e Radio con investimenti tecnologici, l’incremento di personale per ridurre il ricorso agli appalti, la valorizzazione delle professionalità interne. E ancora: il rilancio delle Sedi Regionali, la formazione per i diversi profili professionali, la riduzione dei costi aziendali ad iniziare dalle Locazioni dei locali esterni e per il Contezioso.
Stupisce certo la lunghezza anomala dell’astensione, per di più – e guarda caso – in piena estate, che tuttavia non è un’assoluta novità dalle parti della Rai.
Già ad inizio 2021, il personale di studio del CPTV di Roma e di Produzione News aveva indetto uno sciopero della durata di 28 giorni (dal 2 al 31 gennaio 2021), che aveva messo in fibrillazione i notiziari ed i programmi d’informazione di daytime e seconda serata.
1. aleimpe ha scritto:
23 giugno 2021 alle 15:31