Ogni essere umano deve sperare di essere fortunato e nascere dalla “parte giusta del mondo”, ma anche le fiction non scherzano. Perchè un prodotto seriale può essere ben fatto, ben scritto, articolato ed appassionante ma non avere alcuna chance di farcela, se viene trasmesso dalla parte sbagliata della barricata televisiva, ovvero su Mediaset. E questo è il triste destino della seconda stagione de Il Silenzio dell’Acqua.
La fiction con Ambra Angiolini e Giorgio Pasotti funziona. Proprio come il primo capitolo, il secondo ruota attorno ad un giallo forte, quasi antico, dove ogni personaggio nasconde segreti e potrebbe essere colpevole, in una girandola di sospetti e colpi di scena che reggono. Roba che sulla Rai avrebbe fatto almeno il 17% di share, mentre su Canale 5 è andata incontro ad un disastro auditel di proporzioni bibliche (ieri sera 9.4%).
Di chi è la colpa, se sceneggiatori, location, regia ed attori hanno fatto a dovere la loro parte? Probabilmente della disaffezione nata nello spettatore Mediaset, che alle fiction non è più abituato e non dà loro un’occasione. Come dargli torto, dal momento che i prodotti seriali scarseggiano da anni, essendo ormai diventati totalmente fuori target per Canale 5. E non bisogna aspettarsi che gli aficionados della Rai, anche senza avere nella stessa serata un prodotto appetibile sull’ammiraglia – ieri sera su Rai 2 c’era L’Alligatore, ma quello è un prodotto per pochi, poco commerciale – decidano di guardare il competitor, perchè dopo anni de L’Onore e il Rispetto e Il Peccato e la Vergogna, guardano di rimpetto con l’orrore e la paura.
E’ così che un prodotto valido, dove anche la musica riarrangiata de Le Vibrazioni risulta coinvolgente e strizza l’occhio al grande pubblico, diventa un flop senza speranza, come già accaduto in passato ad altri titoli. Un gran peccato.
1. Lorenzo78 ha scritto:
3 dicembre 2020 alle 12:50