30
ottobre

AmaSanremo: bell’atmosfera

AmaSanremo

Si respira un’atmosfera piacevole ad AmaSanremo. Sin da subito. Il programma di Rai1 dedicato alla selezione delle Nuove Proposte sanremesi offre infatti un intrattenimento che non ha l’ambizione di strafare ma che riesce comunque ad anticipare una certa leggerezza festivaliera. La musica e le parole ad essa legate la fanno da protagoniste, con uno schema che asseconda la logica dei talent. Questo basta a rendere la funzione del programma facilmente riconoscibile, gradevole.

Il clima ricreato da , che ormai conduce in scioltezza anche una puntata di debutto, è quello morbido adatto ad una seconda serata (anche se in realtà è una mezza prima serata): la competizione tra giovani talenti, quindi, c’è ma non viene caricata di particolare tensione o di tratti oltremodo competitivi. Risulta assortita, ma a volte troppo generosa con i voti o trattenuta nelle critiche, la giuria composta da Piero Pelù, Luca Barbarossa, Beatrice Venezi e Morgan. Ad incuriosire sono stati soprattutto l’ex frontman dei Bluvertigo – consapevole di certe logiche televisive e quindi non banale nelle opinioni – e la giovane direttrice d’orchestra, che ha offerto punti di vista competenti filtrati dalla una formazione classica.

Tra i quattro artisti in gara, hanno passato il turno e ottenuto l’accesso alla finale WrongOnYou (con il brano Lezioni di Volo) e M.E.R.L.O.T. (con Sette volte). A differenza del primo, che aveva ottenuto il plauso unanime della giuria televisiva, il secondo si è affermato soprattutto grazie al televoto, che gli ha fatto risalire la classifica definitiva assieme al parere della Commissione Musicale. Discreto, in generale, il livello dei talenti proposti, per ora senza exploit ma con specifiche note di merito legate alla vocalità degli interpreti.

La breve durata della trasmissione – 60 minuti – da una parte ha reso agile il format, dall’altra ha costretto il debutto a ritmi accelerati: più volte Amadeus ha invitato i giurati a non dilungarsi nei loro interventi. Le due esibizioni dell’ospite Arisa, poi, hanno contingentato ulteriormente il tempo a disposizione, in parte ’sprecato’ anche con le superflue incursioni di Ema Stokholma da Radio2.

Ne hanno risentito anche le interazioni tra il conduttore ed il suo co-pilota Riccardo Rossi, che sono state ridotte all’essenziale mentre a nostro avviso sono invece una carta interessante su cui giocare meglio. Tra gli aspetti che abbiamo apprezzato, l’allestimento dello studio e il fatto che il tema Covid – ormai presente ovunque con toni assillanti – non sia stato menzionato. Il pubblico richiede una pausa che alleggerisca le preoccupazioni dell’attualità.

Lo scarso riscontro dell’esordio si spiega così con il fatto che l’argomento in sé del programma, ossia la preselezione dei giovani di Sanremo, ha da sempre avuto scarso appeal. Non bastano un buon traino (anche se reso meno potente dal fatto che Ama Sanremo non sia partito attaccato a Doc) e una bell’atmosfera a renderlo d’emblée accattivante.

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