Per una volta, il Grande Fratello poteva contare su interessanti dinamiche interne senza ricorrere a quelle patetiche imboccate esterne alle quali ci ha abituato da alcuni anni, che trasformavano il ‘reality’ nel più ’scripted’ dei format, senza riscuotere tra l’altro alcun tipo di successo. Segno che, in programmi come quello di cui scriviamo, il cast è tutto. E la quinta edizione del GF Vip ha un gruppo di concorrenti fortissimo, pronto a dare nuova linfa ad un programma ormai moribondo.
Le confessioni notturne tra Adua Del Vesco e Massimiliano Morra hanno fatto esplodere quello che poteva essere un caso mediatico di sicuro interesse. Un caso che avrebbe potuto alimentare buona parte del palinsesto della rete, meritevole di essere senza dubbio approfondito. L’imperfetto e il condizionale sono d’obbligo, poichè il caso è stato sgonfiato sul nascere, complice – stando a Dagospia – una diffida del principale accusato che avrebbe intimato lo stop all’azienda di Cologno Monzese.
Nutro seri dubbi sul fatto che una diffida possa determinare in un colosso come Mediaset la volontà di sotterrare qualcosa che avrebbe potuto avere per l’azienda un sicuro tornaconto economico. Non è un mistero, infatti, che l’interesse del pubblico si traduca in ascolti e ciascun punto di share abbia un valore di svariati milioni di euro. Una diffida, alla fine della fiera, altro non è che, per usare parole comprensibili a tutti, un avviso con il quale ti viene detto “stai attento, perchè se continui a fare o a dire ciò che stai facendo o dicendo, ti portiamo in tribunale”. E’ in sostanza un atto prodromico di una querela che non è assolutamente detto che intervenga. E ammesso che intervenga e un giudice porti il caso in tribunale, sapete quante sono le condanne per diffamazione aggravata a mezzo stampa? Pochissime. E sapete a quanto ammonta la condanna più alta degli ultimi anni? Circa 30 mila euro. Noccioline se raffrontate al valore di ciascun punto di share in più che il programma avrebbe potuto conquistare (un punto di share ha un valore nel corso dell’anno stimato tra i 10 e i 15 milioni di euro).
Le ragioni, dunque, a parere di chi vi scrive sono da rintracciare altrove. Le strade percorribili erano sostanzialmente tre: la prima è nel riconoscimento dell’infondatezza della questione e, in questo caso, si presume che il conduttore (o chi per lui) avrebbe potuto tranquillamente informare il pubblico, ponendo fine a qualunque chiacchiericcio, perchè di quello si sarebbe trattato. La seconda e la terza vanno di pari passo: o si era a conoscenza della questione oppure la si ignorava del tutto. In entrambi i casi sarebbe stato opportuno (e dovuto) approfondire: nel primo per denunciare, nel secondo per indagare e portare alla luce una situazione che, stando a quanto raccontato dai protagonisti, avrebbe dei contorni preoccupanti e sconcertanti, con dei risvolti anche penali. Tra l’altro, avrebbe dovuto essere interesse precipuo dell’azienda visto che la società di produzione in questione era partecipata dalla stessa Mediaset. Ma tant’è, si è deciso di non affrontare l’argomento proprio lì dove è scoppiato il caso. Sicuramente per ragioni di opportunità, perchè non voglio assolutamente credere, come difatti non credo, che si sia deciso di tacere per avallare uno status quo come quello descritto dai due concorrenti.
Una scelta legittima, per carità, ma sicuramente discutibile perchè, così facendo, si tradisce il pubblico: se decidi di mettere in onda un reality ma lo ammazzi – pur se per ragioni di opportunità – proprio quando riesce a dare, come difficilmente ha fatto, la migliore prova di sè, vuol dire che quel programma non ha proprio più ragione d’essere ed esserci all’interno del tuo palinsesto. E se accendi l’interesse di chi guarda, ospitando in puntata uno dei principali protagonisti della vicenda, ma gli fai accennare in maniera del tutto blanda la faccenda e sposti l’interesse su un segreto di pulcinella come il coming out dell’ospite… allora non tradisci più il pubblico, ma lo prendi per il culo.
Ed è per questo che il programma andrebbe chiuso. Definitivamente.
1. Paolo ha scritto:
28 settembre 2020 alle 19:50