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«Frontiere» chiuse per Semprini: Franco Di Mare condurrà il magazine su Rai3

di Marco Leardi

25/09/2020 - 13:33

«Frontiere» chiuse per Semprini: Franco Di Mare condurrà il magazine su Rai3
Franco Di Mare, Frontiere

«» chiuse per . A condurre il programma d’informazione traslocato quest’anno da Rai1 a Rai3, infatti, sarà ancora Franco Di Mare. Domani (26 settembre) alle 16.45, il direttore della terza rete riapparirà in video alla guida dell’approfondimento da lui stesso ideato, con buona pace del collega di Rainews24, che alla presentazione dei palinsesti era invece stato annunciato come nuovo volto del magazine d’attualità. E che invece resta a bocca asciutta.

Semprini – secondo quanto comunicato ufficialmente a luglio – avrebbe dovuto subentrare dopo due stagioni a Di Mare. Diversamente, quest’ultimo si cimenterà ora nel doppio ruolo di conduttore e direttore di rete. Con una sola novità rispetto alle precedenti edizioni del magazine: su Rai1, Frontiere andava in onda il lunedì in seconda serata mentre ora verrà trasmesso nel daytime del sabato.

Anche nella nuova stagione il programma continuerà ad occuparsi di attualità con inchieste ed approfondimenti. Ogni puntata affronterà uno specifico argomento, spaziando dalle notizie italiane agli scenari internazionali. Il racconto in studio si alternerà a filmati e interviste.

Nella prima puntata di domani si parlerà di Coronavirus e vaccini, con un focus sulla spasmodica ricerca che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso, tra interessi strategici e di pubblica utilità. Nella sfida per la ricerca del vaccino è coinvolta anche l’Italia con le sue eccellenze in campo sanitario, ma pure a livello internazionale sono in corso studi e test. Oltre all’aspetto della salute, in gioco ci sono anche importanti risvolti economici con cifre ipotizzabili attorno ai 70 miliardi di dollari.

Ospiti della puntata, il Viceministro Piepaolo Sileri e Walter Ricciardi, consigliere del Ministro Speranza per l’emergenza Covid. Ma offriranno il loro contributo anche Ranieri Guerra dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma.

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