Lieto fine con inganno per Don Matteo. L’ultima puntata della dodicesima stagione si è conclusa nel migliore dei modi, con il personaggio di Terence Hill che rifiuta la nomina a Cardinale, per poter restare a Spoleto con la sua “famiglia”. Ma i telespettatori hanno sofferto, in attesa di conoscere la reale sorte di Anna Olivieri (Maria Chiara Giannetta), data per spacciata in apertura di puntata.
Don Matteo 12: la finta morte di Anna Olivieri
L’ultimo episodio si è aperto, infatti, con la notizia della sua morte, annunciata al tg e confermata dall’immagine della sua bara, con tanto di foto e bandiera tricolore. Dopodiché ha preso il via un lungo flashback, che ha raccontato quanto avvenuto nei giorni precedenti; un espediente narrativo che non ha convinto fin da subito, perchè era chiaro che un colpo di scena del genere non potesse essere svelato in questo modo, senza una costruzione scenica, senza pathos. Ci sarebbe voluta una freddezza e una rottura degli schemi che fiction come Don Matteo, così ripetitive e rassicuranti, non contemplano. E infatti si trattava di un bluff… fatto, però, ad uso e consumo personale, e dunque molto forzato.
Ma andiamo nel dettaglio. La Olivieri resta ferita in una rapina alla quale doveva partecipare anche Sergio (Dario Aita), l’uomo di cui è innamorata; lui si era tirato indietro poco prima dell’arrivo dei carabinieri ma, nonostante questo, scappa per paura che gli portino via la figlia Ines (Aurora Menenti). Quando Anna si risveglia, disperata per aver creduto all’amore di Sergio, Don Matteo le propone di fingersi morta, così da spingere il ragazzo a tornare indietro, cosa che puntualmente avviene, donando ai due un’opportunità di riconciliazione.
Tutto questo si comprende negli ultimi minuti, perchè il piano di Don Matteo viene taciuto senza motivo a tutti, perfino al PM Marco Nardi (Maurizio Lastrico), che a poche scene dall’epilogo piange disperato la morte della Olivieri, a questo punto insieme ai telespettatori. Un piano eccessivo perchè, con l’arresto del resto della banda già compiuto, inscenare in diretta nazionale la morte di un membro dell’Arma solo per stanare un complice è poco verosimile. Nè si capisce perchè quel complice, che non era tornato quando la donna che amava era tra la vita e la morte, sia poi tornato quando ormai pensava di averla perduta per sempre.
Insomma, un guazzabuglio inutile e poco lineare, che ha chiuso una stagione già di per sé piena di snodi narrativi eccessivi, volti a fare solo un po’ di sensazione.
1. Angelo ha scritto:
20 marzo 2020 alle 06:17