25
febbraio

L’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome: l’assenza delle bambine si sente

L'Amica Geniale 2 - Gaia Girace e Margherita Mazzucco

L'Amica Geniale 2 - Gaia Girace e Margherita Mazzucco

Qualche volta, quando il pubblico sposa un progetto, è per sempre. Inizia quasi una storia d’amore, che va oltre le difficoltà e i cambiamenti, ma in cui la fedeltà è garantita, costi quello che costi. E’ quanto successo tra i telespettatori di Rai 1 e L’Amica Geniale, il cui secondo capitolo ha confermato il successo del primo, pur avendone perso il principale elemento di forza.

L’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome: le interpreti principali non hanno la forza scenica di chi le ha precedute

Da un punto di vista narrativo, la storia è ripartita lì dove si era interrotta, dunque si è creata quella continuità totale con il passato che ha fatto sentire accolti, nonostante l’insieme sia sempre cupo e inquieto. La prima puntata si è aperta con scene di violenza sessuale – quella che Lila (Gaia Girace) ha subito dal marito la prima notte di nozze – e con un linguaggio volgare ed esplicito, poco consono alla fascia oraria, ma ammesso perchè parte integrante di un progetto vincente, che si è guadagnato la libertà di cambiare e dettare le regole.

Tale progetto, che ha come protagonista principale la miseria umana, raccontata in tutte le sue sfaccettature, fa rivivere la forza degli antichi sceneggiati Rai, quando la letteratura, seppur a volte molto poco adatta all’intattenimento, di fatto lo diventava. L’Amica Geniale è un romanzo e tale resta anche sullo schermo, non è una vera e propria fiction, ha più il sapore del lunghissimo film, la cui visione richiede un atto di fede e un’immersione nel mondo del rione. La necessità dei sottotitoli, come nella prima stagione, rende la fruizione – già appesantita dalla lentezza narrativa – ancor più complicata, ma è un prezzo che il pubblico ha deciso di pagare in cambio di un racconto di qualità.

La perdita rispetto al passato riguarda il piano artistico, perchè il secondo capitolo paga l’assenza delle due piccole interpreti che diedero vita ad Elena e Lila bambine (Elisa Del Genio e Ludovica Nasti): sono loro che hanno fatto innamorare il pubblico televisivo, merito di un’espressività fuori dal comune, e le due attuali protagoniste – la Geraci e Margherita Mazzucco – vivono di rendita, pur non avendo la stessa forza scenica delle altre e non brillando particolarmente nella recitazione.

La speranza è che, per i futuri capitoli che le racconteranno adulte, si scelgano delle attrici professioniste.

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11 Commenti dei lettori »

1. Antonio ha scritto:

25 febbraio 2020 alle 11:24

Come si fa a dire che la Girace non brilli nella recitazione? Suvvia



2. Lorenzo78 ha scritto:

25 febbraio 2020 alle 11:51

Sono d’accordo solo sulla prima parte, per il resto proprio per niente. La lentezza narrativa si avvertiva molto di più nel primo capitolo che in questa seconda parte. Quanto alle bambine, si brave certo, ma la storia è molto più appassionante ora che sono cresciute.

Quanto alla bravura degli interpreti, qui vale la regola del Commissario Montalbano. Sono tutti bravissimi, compresi i comprimari che recitano una sola battuta. E una delle interpreti più brave è proprio la Girace, dire che non brilla nella recitazione è pura follia.



3. PeppaPig ha scritto:

25 febbraio 2020 alle 13:29

Sono d’accordo sul fatto che le due bambine erano strepitose e che hanno sicuramente contribuito in maniera determinante al successo della serie.
E’ pure vero che le due interpreti attuali hanno un’espressività molto contenuta, a volte quasi assente, specie la Mazzucco, ma a me pare che dipenda da una precisa scelta stilistica del regista, che ha optato per una recitazione “minimale” ma non per questo meno intensa. Non saranno le nuove Sophia Loren ma nel complesso direi che se la cavano bene.
Se dovessi fare un appunto direi che fatico parecchio a vedere nella Girace questa femme fatale che fa perdere la testa a chiunque incontri, non tanto per la sua recitazione quanto proprio per la sua fisicità.
Quelli davvero strepitosi sono i comprimari, alcuni da applausi a scena aperta come la maestra, il padre di Lila, Antonio e sua madre, Sarratore padre, e molti altri.



4. Claudio Scozzari ha scritto:

25 febbraio 2020 alle 14:19

Probabilmente la forza di questo prodotto è che il cast non sia composto da attori “professionisti” il che lo rendo naturale e puro, non intrappolato nelle solite dinamiche di recitazione, vedendo le solite facce.
Questa stagione dire che è lenta è sbagliato, anzi ci sono salti temporali che danno quasi fastidio. Credo che chi abbiamo scritto questo articolo si sia fermato alla prima puntata.



5. Antonio ha scritto:

25 febbraio 2020 alle 14:55

Ma chi ha scritto questo delirante post ha davvero visto il prodotto o parla pee partito preso, per una ormai sempre piu evidente avversione verso le fiction trasmesse sulla Rai?! Dire che le ragazze non sanno recitare è pura eresia!



6. Lorenzo78 ha scritto:

25 febbraio 2020 alle 15:48

Ho pensato anche io al fatto che la fisicità della Girace non sia così “esplosiva” ma me la ero spiegata con il fatto che è proprio la personalità più che la fisicità a far perdere la testa agli uomini. E la personalità emerge, anche e soprattutto nei rapporti con l’amica.
Concordo anche sull’osservazione della scelta stilistica del regista di una recitazione “minimale”. Il dialetto è già un qualcosa che “sovraccarica”, una recitazione sopra le righe secondo me sarebbe stata debordante.



7. enzo mancini ha scritto:

25 febbraio 2020 alle 17:31

le storie con le bambine erano realistiche; con le adulte sono spesso campate in aria: per questo non mi piacciono più. E credo che succeda a parecchia gente.



8. Giovanni Natale ha scritto:

25 febbraio 2020 alle 18:29

Non concordo con quasi nessuna delle valutazioni dell’articolista. Sulla qualità del prodotto credo che nessuno possa sollevare obiezioni. Il cast è eccezionale sotto ogni punto di vista. Il casting è stato svolto con un’attenzione quasi impensabile per le produzioni nostrane, non mi meraviglierei se molti dei giovani attori di questa fortunatissima serie rappresenteranno il futuro del nostro cinema e della TV. Non c’è lentezza nella narrazione, la lentezza è propria degli anni rappresentati. Contesto vivamente la definizione di “rendita” per le attrici interpreti dei personaggi principali. La forza del personaggio si è trasferita in loro senza soluzione di continuità con le interpreti bambine. In risposta agli altri commenti: non è nella fisicità la capacità di seduzione della donna portata in scena dalla Geraci.



9. Cinzia ha scritto:

26 febbraio 2020 alle 14:56

Senti a me , guardati le fiction di canale 5 che di pseudo attori professionisti troppi ce ne sono , talmente bravi nella recitazione da far venire il voltastomaco!!!ma mi facci il piacere come diceva Totò



10. elena ha scritto:

26 febbraio 2020 alle 19:57

Non concordo affatto con le opinioni espresse nell’articolo.
La nota sulla volgarità dei dialoghi mi sembra, consentitemelo, antidiluviana, e inoltre ritengo che criticare in tal modo delle attrici così giovani sia un pò squallido, mi fa quasi pensare che ci sia dietro dell’invidia.
Dire che la Girace e la Mazzucco vivano di rendita è inpensabile, e il fatto che non siano attrici professioniste le rende quanto più vere e autentiche, perfette per i loro ruoli. Una scelta geniale, per rimanere in tema.



11. elena ha scritto:

26 febbraio 2020 alle 19:58

Non concordo affatto con le opinioni espresse nell’articolo.

La nota sulla volgarità dei dialoghi mi sembra, consentitemelo, antidiluviana, e inoltre ritengo che criticare in tal modo delle attrici così giovani sia un pò squallido, mi fa quasi pensare che ci sia dietro dell’invidia.

Dire che la Girace e la Mazzucco vivano di rendita è inpensabile, e il fatto che non siano attrici professioniste le rende quanto più vere e autentiche, perfette per i loro ruoli. Una scelta geniale, per rimanere in tema.



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