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L’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome: l’assenza delle bambine si sente

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

25/02/2020 - 11:15

L’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome: l’assenza delle bambine si sente
L'Amica Geniale 2 - Gaia Girace e Margherita Mazzucco
L'Amica Geniale 2 - Gaia Girace e Margherita Mazzucco

Qualche volta, quando il pubblico sposa un progetto, è per sempre. Inizia quasi una storia d’amore, che va oltre le difficoltà e i cambiamenti, ma in cui la fedeltà è garantita, costi quello che costi. E’ quanto successo tra i telespettatori di Rai 1 e L’Amica Geniale, il cui secondo capitolo ha confermato il successo del primo, pur avendone perso il principale elemento di forza.

L’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome: le interpreti principali non hanno la forza scenica di chi le ha precedute

Da un punto di vista narrativo, la storia è ripartita lì dove si era interrotta, dunque si è creata quella continuità totale con il passato che ha fatto sentire accolti, nonostante l’insieme sia sempre cupo e inquieto. La prima puntata si è aperta con scene di violenza sessuale – quella che Lila (Gaia Girace) ha subito dal marito la prima notte di nozze – e con un linguaggio volgare ed esplicito, poco consono alla fascia oraria, ma ammesso perchè parte integrante di un progetto vincente, che si è guadagnato la libertà di cambiare e dettare le regole.

Tale progetto, che ha come protagonista principale la miseria umana, raccontata in tutte le sue sfaccettature, fa rivivere la forza degli antichi sceneggiati Rai, quando la letteratura, seppur a volte molto poco adatta all’intattenimento, di fatto lo diventava. L’Amica Geniale è un romanzo e tale resta anche sullo schermo, non è una vera e propria fiction, ha più il sapore del lunghissimo film, la cui visione richiede un atto di fede e un’immersione nel mondo del rione. La necessità dei sottotitoli, come nella prima stagione, rende la fruizione – già appesantita dalla lentezza narrativa – ancor più complicata, ma è un prezzo che il pubblico ha deciso di pagare in cambio di un racconto di qualità.

La perdita rispetto al passato riguarda il piano artistico, perchè il secondo capitolo paga l’assenza delle due piccole interpreti che diedero vita ad Elena e Lila bambine (Elisa Del Genio e Ludovica Nasti): sono loro che hanno fatto innamorare il pubblico televisivo, merito di un’espressività fuori dal comune, e le due attuali protagoniste – la Geraci e Margherita Mazzucco – vivono di rendita, pur non avendo la stessa forza scenica delle altre e non brillando particolarmente nella recitazione.

La speranza è che, per i futuri capitoli che le racconteranno adulte, si scelgano delle attrici professioniste.

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11 commenti su "L’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome: l’assenza delle bambine si sente"

  1. Non concordo affatto con le opinioni espresse nell'articolo. La nota sulla volgarità dei dialoghi mi sembra, consentitemelo, antidiluviana, e inoltre ritengo che criticare in tal modo delle attrici così giovani sia un pò squallido, mi fa quasi pensare che ci sia dietro dell'invidia. Dire che la Girace e la Mazzucco vivano di rendita è inpensabile, e il fatto che non siano attrici professioniste le rende quanto più vere e autentiche, perfette per i loro ruoli. Una scelta geniale, per rimanere in tema.