L’emozione per un ritorno forse non immaginabile, almeno fino a pochi mesi fa, quando Andrea Vianello non aveva le parole. L’ex direttore di Rai3 è riapparso ieri sera in tv, per la prima volta dopo l’ictus che lo aveva colpito lo scorso febbraio, togliendogli l’uso della parola. “Sembra la mia prima volta, anzi, neanche la prima volta che sono entrato in uno studio ero così emozionato” ha affermato il giornalista, entrando nello studio de Le Parole della settimana, il programma di Massimo Gramellini di cui è stato ospite.
“Non pensavo potesse succedere di tornare in uno studio televisivo. Non era neanche così importante. Quando mi sono svegliato e non riuscivo a parlare, non è che la cosa più importante fosse tornare in studio o riprendere il mio lavoro (…) Io non riuscivo nemmeno più a dire il nome di mia moglie e dei miei figli“
ha raccontato Vianello. L’ex conduttore, che accusò il malore proprio al termine di una puntata di Rabona (il programma che presentava su Rai3), ha ripercorso i momenti più difficili ma anche quelli di speranza che hanno segnato la propria riabilitazione fisica. Con ironia, il giornalista ha anche condiviso un aneddoto divertente, legato alla sua difficoltà di comunicare con il ragazzo indiano che lo accompagnava in auto a fare riabilitazione e che non sapeva l’italiano.
Vianello ha poi ringraziato la logopedista che lo ha aiutato a riacquistare la parola. “Si chiama Flavia ed è stata come una nuova mamma, anche se ha trent’anni“. Dando testimonianza della propria vicenda, ha quindi puntualizzato:
“L’ictus arriva come una botta, un fulmine, ci dà dei danni brutti. Io sono stato fortunato (…) Mi sono sentito sfigurato, mi sembrava che la mia faccia non fosse più la mia, perché non avevo più le parole. Non è una colpa essere colpiti da un ictus, è colpa della vita, dobbiamo essere gli stessi di prima“.
Poi, su Twitter, il conduttore ha ribadito la propria emozione per il ritorno in tv.
Tornare in tv è stato incredibilmente emozionante. Grazie a tutti i messaggi, davvero, in particolare quello via Messenger di Lucia, l’infermiera del 118 che mi ha soccorso a casa quel 2 febbraio. Grazie, Lucia
— Andrea Vianello (@andreavianel) January 18, 2020