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Chiara Ferragni a Sanremo 2020, Codacons minaccia una causa legale contro la Rai

Chiara Ferragni

Chiara Ferragni

Il matrimonio tra Chiara Ferragni e il Festival di Sanremo 2020 non s’ha da fare. Parola del Codacons, che minaccia di intentare una causa legale contro la Rai qualora la nota influencer dovesse affiancare Amadeus sul palco del Teatro Ariston:

Siamo pronti ad intentare una causa legale contro la Rai e ad impugnare dinanzi alla Corte dei Conti e alla Procura il contratto di ingaggio di Chiara Ferragni qualora sia confermato il suo ruolo a Sanremo”

fa sapere l’associazione. I rumors sulla partecipazione della Ferragni al Festival, né confermati né smentiti da Amadeus, fanno temere – spiega il Codacons – “una scelta sbagliata per l’azienda (Rai, ndDM), che dovrebbe individuare modelli più adatti all’interno di programmi diretti ad un vasto pubblico, costituito in prevalenza da giovani”.

Nel mirino c’è soprattutto l’attività social della influencer, con riferimento in particolare all’utilizzo che la stessa fa su Instagram del proprio figlio (avuto con Fedez) e alle polemiche sulla pubblicità occulta:

“(…) utilizzato a scopo commerciale per promuovere marchi e prodotti vari, in totale violazione delle norme vigenti che tutelano i minori e la loro privacy (…) Tutto ciò, unitamente alle numerose polemiche che hanno coinvolto l’influencer – dai corsi di trucco a prezzi stellari allo pseudo-documentario infarcito di pubblicità, passando alle bacchettate che le ha rivolto l’Antitrust – rendono del tutto inopportuna una sua partecipazione a Sanremo”.

Da qui la minaccia di prendere le vie legali qualora venisse confermata la Ferragni a Sanremo:

“Se la Rai confermerà la scelta della Ferragni, consentendo di portare nel servizio pubblico pubblicità e speculazioni commerciali, il Codacons impugnerà il contratto di ingaggio della Ferragni, rivolgendosi a Corte dei Conti e magistratura, e denuncerà l’azienda per concorso in eventuali reati.

Tanto rumore, alla fine, per nulla. Perché della Ferragni a Sanremo non è ancora cosa certa; nel caso, la sua partecipazione ci sta eccome, molto più di altre. Quanto ad esempi diseducativi e sbagliati, la Ferragni, a confronto di altri personaggi che hanno calcato il palco dell’Ariston in passato, ci sembra Maria Montessori.



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4 Commenti dei lettori »

1. luca_parma ha scritto:

2 dicembre 2019 alle 17:15

Scelta azzeccata. Ha sicuramente delle grandi competenze ed esperienza nella presentazione. Che schifo. Credo che a questo punto, sul palco possa andare anche il mio calzolaio. Io dirigerò l’orchestra.



2. Gianni ha scritto:

2 dicembre 2019 alle 18:29

Nessun interesse per la Ferragni.
Anche perchè non sono una ragazzina tra gli 8 e i 16 anni come chi la segue.

Ma vorrei solo far notare come per l’ennesima volta il Codacons si scaglia su cose stupide e insensate solo per farsi pubblicità!

Qualcuno dovrebbe indagare seriamente sul Codacons e chi lo dirige. Ha perso ogni credibilità. Io come molti mi sono dovuto iscrivere per una causa e non mi è stato mai rilasciato nessun documento della mia iscrizione, neanche una email. Prendevano soldi e basta in cambo di niente.

Servirebbe una associazione consumatori per difenderci da questa associazione consumatori. Solo in Italia una cosa così’.



3. Patrick ha scritto:

3 dicembre 2019 alle 03:30

Una persona che ha creato un’azienda milionaria, grandissima imprenditrice di sé stessa, una che fa lavorare il denaro per lei sarebbe un pessimo esempio per i giovani?
Il pessimo esempio ai giovani lo danno i decrepiti che pensano che tutto il mondo debba seguire sempre lo stesso flusso.

Pessimi, davvero pessimi. E poi su cosa la intenterebbero la causa? Ma magari i giovani imparassero a fare i soldi con astuzia e intelligenza come ha fatto la Ferragni. A trovarne!!!



4. chi si rivede... ha scritto:

3 dicembre 2019 alle 09:43

Il codacons pensasse a dare risposta alle continue rimodulazioni telefoniche, pensasse a chi aspetta i rimborsi “in soldi veri” e non alle compensazioni quando ci hanno pagare 13 mensilità in un anno e adesso le ricariche «magiche» con la tassa di 1€ per 24 ore di giga illimitati.
O il conto telefonico da bimestrale a mensile. Aspettano che anche luce e gas si paghino 1 volta al mese per muoversi?



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