11
novembre

Chef Rubio, addio a Discovery: «E’ stata l’unica cosa giusta da fare». Per l’azienda, divorzio consensuale

Chef Rubio

L’addio di a è diventato una notizia. Annunciato dallo stesso protagonista in una serie di storie su Instagram, il congedo non poteva essere accolto diversamente. Negli ultimi tempi, infatti, il conduttore aveva fatto discutere per le aspre polemiche via social più che per i propri programmi. Lecito, quindi, aspettarsi che l’azienda televisiva lo avesse accompagnato alla porta, magari pure con senso di liberazione. Invece no. Le motivazioni – almeno quelle ufficiali – del divorzio non sarebbero queste.

Ma partiamo dall’annuncio di Gabriele Rubini (alias Rubio), che nei giorni scorsi aveva utilizzato Instagram per comunicare quante segue:

I motivi per cui ho deciso di interrompere Camionisti in trattoria sono molteplici e non starò qui a motivarli, visto che di certe cose si parla (e si è già parlato) nelle apposite sedi. Di certo, posso dirvi che è stata l’unica cosa giusta da fare e per correttezza nei vostri confronti che sempre mi sostenete con fiducia, e per coerenza nei confronti del percorso professionale e di vita che sto facendo. Vi basti sapere però che non avevo più la serenità, le motivazioni e l’energia per continuare a girare qualcosa in cui sentivo di aver già dato tutto. Continuare a girare per gli ascolti non è mai stata e mai sarà una mia peculiarità e farlo per inerzia mi avrebbe reso infelice e ancora più nervoso di quanto già non fossi alla fine della terza stagione. La cosa sarebbe ricaduta sia sul prodotto che sulla mia incredibile troupe. Loro meritano solo il massimo e io quel massimo non avrei più potuto garantirlo“.

Lo chef ha aggiunto di aver ricevuto – negli ultimi sei anni – proposte per la conduzione di vari programmi tv e di averle rifiutate per coerenza. Prossimamente, Discovery annuncerà un suo sostituto: il candidato numero uno, secondo Dagospia, sarebbe il collega Misha Sukyas, milanese di origini armene, già giudice di Chopped Italia su Food Network.

L’azienda, da parte sua, fa sapere che quello con Rubio è stato un divorzio consensuale, perché era nell’aria che lo chef – da tempo non più vincolato a contratti di esclusiva – potesse lasciare dopo Rubio – Alla ricerca del gusto perduto, unico progetto tv previsto per lui per quest’anno.

E le sceneggiate via social? Le critiche accese e le offese altrettanto aggressive che per settimane hanno suscitato clamore? Sembrerà strano, ma per Discovery non avrebbero inciso. Il conduttore – viene infatti precisato – non aveva mai dato spazio a quei contenuti nei suoi programmi, ma si era ‘limitato’ ad esprimerli su propri canali privati. Come se condotta pubblica e immagine televisiva si potessero separare facilmente.

Il sospetto, piuttosto, è che lo chef abbia manifestato l’intenzione già da tempo di lasciare Camionisti in Trattoria. E che l’azienda – per i motivi di cui sopra – non abbia fatto nulla per trattenerlo, come dimostrano il mancato rinnovo dell’esclusiva e di Rubio – Alla Ricerca del Gusto Perduto.



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1 Commento dei lettori »

1. Marco Urli ha scritto:

11 novembre 2019 alle 19:43

Che si bevesse una camomilla!



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