Si è parlato a lungo di un suo possibile ritorno in Rai (è stato lui stesso ad auspicarlo in più di un’occasione), ma alla fine Massimo Giletti è rimasto a La7. Il conduttore torinese parla per la prima volta della scelta di proseguire la carriera sulla tv di Urbano Cairo, nonostante da Viale Mazzini siano arrivate proposte di ‘rientro’:
“Sono rimasto a La7 perché con Urbano Cairo si è stabilito un rapporto molto profondo che va al di là dei successi effimeri della tv”
ha dichiarato al settimanale Chi. Per Giletti, oltre all’impegno della domenica sera con Non è L’Arena, sono previsti in stagione anche altri speciali in prima serata su La7. La Rai, dunque, dovrà attendere per riaverlo:
“Ho valutato molto le offerte della Rai, ma ho percepito una situazione precaria, non c’erano certezze e ancora meno ce ne saranno alla luce dell’autunno che sta per arrivare, sono stato buon profeta. Esistono tante Rai, c’è quella che ha paura di cambiare che è ancora viva, ma per fortuna ci sono uomini e donne che vogliono imprimere una nuova marcia, spero lo possano fare”.
Anche la politica, in realtà, ha strizzato l’occhio a Massimo Giletti (“Più volte, mi hanno proposto di candidarmi, anche come sindaco di Torino, ma penso di fare molta più politica con le mie inchieste”, ha rivelato), alla quale ha serenamente risposto ‘no grazie’. E questo è forse il consiglio che dà all’amico Flavio Briatore, tentato di scendere in campo:
“Briatore è un vulcano di idee e, ogni volta che viene ospite nel mio programma, porta grandi risultati. Ho grande rispetto per lui, ma penso che se vuole deve venire a combattere qui in Italia, non può farlo da Monte-Carlo. Lo vorrei in campo ma sul serio, è uno tosto che ha idee, ma lo voglio in prima linea. Allora apprezzerei il suo mettersi in gioco”.