Tuttochiaro è il supplente estivo delle Storie Italiane di Eleonora Daniele, condotto da Monica Marangoni. La novità del programma, però, resta confinata al titolo. Definire Tuttochiaro un programma inedito è un parolone, soprattutto per il pubblico di Rai1 che negli anni ha visto susseguirsi format simili nella stessa fascia oraria.
Il focus della trasmissione, come sostenuto dallo stesso promo in questi giorni, è quello di imparare a mettere in pratica le “tre R: riuso, riciclo e risparmio”. Ecco, sembra che Tuttochiaro abbia fatto proprio questo principio riciclando diversi concept di programmi della stessa rete (e non solo) proposti nel corso di questi anni e di cui si fa fatica ogni volta a tracciarne confini e differenze. Mai come nel programma in questione tutto appare un grande déjà-vu, un minestrone dai sapori già ampiamente assaggiati: l’attenzione alla salute, al benessere, all’economia domestica, alla scelta dei prodotti alimentari migliori, il programma segue le orme dei più noti Occhio alla Spesa, Tutta salute, Buongiorno Benessere, fino agli ultimi programmi condotti da Elisa Isoardi, da Buono a Sapersi a La Prova del cuoco.
Non poteva mancare, infatti, uno spazio destinato all’utilizzo dei prodotti su cui viene incentrata la puntata (in questo caso fragole e spinaci). Ma attenzione, non solo consumi e consigli nutrizionali per Monica Marangoni, tra le numerose rubriche c’è spazio anche per la difesa dei cittadini in quotidiane controversie (strizzando l’occhio, dunque, a Mi Manda Rai 3) con l’avvocato Calabretta (in ‘prestito’ da La vita in diretta) e per il mondo dei nostri amici a 4 zampe (la conduttrice cita Un cane in famiglia da lei condotto lo scorso anno, tanto per rimanere in tema di riciclo) .
Nulla di nuovo all’orizzonte, dunque, ma appare evidente come il difetto del programma sia anche quello di concentrare troppi argomenti in tempi strettissimi, precisamente 50 minuti. Troppa carne al fuoco che crea confusione e non dà la possibilità di sviscerare le tematiche con la dovuta attenzione. La discussa Marangoni tutto sommato se la cava discretamente, se non fosse per il pilota automatico che sembra aver inserito, vuoi per l’emozione o forse, come dicevamo, per una scaletta piena di temi. (E’) tutto chiaro: il programma ha bisogno di trovare una propria identità e forse fare una cernita della mole di argomenti proposti. Meglio affrontare pochi temi trovando una propria chiave di racconto, che tanti gestiti superficialmente. Chi troppo vuole nulla stringe.
1. YleGi ha scritto:
17 giugno 2019 alle 15:47