Sono rimasti in cinque nella cucina di MasterChef 8 e, anche se la fine di quest’edizione sembra vicina, per eleggere il vincitore c’è ancora un bel tratto di strada da fare. La decima puntata del programma ha evidenziato una grande crescita tra i concorrenti ed offerto dei colpi di scena, che hanno rimesso in gioco chi sembrava da tempo spacciato.

MasterChef 8: nella decima puntata eliminati Loretta e Giuseppe

Il riferimento è ad Alessandro, l’impiegato di Lodi che finora era sembrato il meno dotato tra tutti, ed era sempre puntualmente finito al Pressure Test. Ieri sera è risultato invece il migliore dell’Invention, guadagnando i complimenti di Marco Pierre White, star della cucina britannica ed ospite della puntata; ha vinto anche la prova in esterna in coppia con la siciliana Valeria, stupendo quindici critici gastronomici con un dolce composto da tortelli e ricotta.

L’idea, va sottolineato, era stata della sua compagna di gioco, ragion per cui su Alessandro non verrebbe da puntare, mancandogli spirito d’iniziativa. Stessa cosa dicasi per il venditore ambulante Giuseppe, che era pieno di speranza e buona volontà ma si affidava sempre alle decisioni degli altri: difficilmente sarebbe stato in grado di gestire una brigata e men che mai una cucina professionale, e anche per questo è stato eliminato al termine del Pressure Test.

L’atteggiamento eccessivamente passionale di Giuseppe divertiva, e ieri ha fatto sorridere un po’ troppo il giovane Gilberto, che ha quasi sbeffeggiato la vittoria dell’avversario alla Mystery Box, finendo per essere duramente redarguito da Joe Bastianich, che l’ha accusato di mancanza di rispetto. La cosa ha messo sotto pressione l’ambizioso ragazzo, che ha poi dovuto fare anche i conti con l’eliminazione della cinquantunenne Loretta, sua unica amica nella MasterClass e ormai fuori dai giochi.

Restano in gara con Alessandro, Gilberto e Valeria anche l’operaia Gloria, che col tempo si è sciolta, abbandonando l’aria distaccata degli inizi, e il trentatreenne Guido, che al contrario sembra sempre più algido e, come notato dall’occhio sensibilissimo di Marco Pierre White, cucina con la testa e non col cuore.

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