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La7 va «In Onda» senza contraddittorio. Era questo il pluralismo vantato da Urbano Cairo?

di Marco Leardi

19/07/2018 - 16:27

La7 va «In Onda» senza contraddittorio. Era questo il pluralismo vantato da Urbano Cairo?
In Onda, Luca Telese

La “polifonia” enfatizzata da Urbano Cairo, questa estate, si è sentita poco. E a volte, addirittura, per nulla. Alla recente presentazione dei nuovi palinsesti di La7, l’editore aveva sottolineato il pluralismo delle trasmissioni informative ospitate sulla rete terzopolista, ma a giudicare dalla piega presa da alcune specifiche puntate di verrebbe da ricredersi.

Del resto, non si può certo dire che il talk show condotto da David ParenzoLuca Telese si distingua per le spiazzanti posizioni dei due giornalisti, i quali spesso rivelano invece una comune sensibilità rispetto ai principali temi di dibattito. I conduttori in questione – per usare un altro eufemismo – hanno scarsa simpatia per gli orientamenti dell’attuale governo e questo è ovviamente legittimo, se non addirittura utile in alcuni frangenti a mantenere vivo lo spirito critico.

Il rovescio della medaglia però sta nel fatto che in alcune puntate si ha la percezione che i due giornalisti se la cantino e sa suonino da soli, talvolta assumendo un atteggiamento più incalzante nei confronti di alcuni ospiti e più morbido – se non addirittura accomodante – nei confronti di altri. L’imparzialità, insomma, acquista varie sfumature a seconda della circostanza e del protagonista al centro della scena.

E meno male che, proprio la settimana scorsa, l’editore Urbano Cairo assicurava di offrire massima libertà ai propri conduttori (su questo non abbiamo motivi di dubitare) e si vantava della polifonia di La7 (argomento rispetto al quale abbiamo invece qualche perplessità).

La gente apprezza questo e anche il fatto che qualcuno si può fare un’opinione completa ascoltando più voci, visto che a La7 diamo a tutti la possibilità di intervenire

aveva dichiarato l’imprenditore. Certo: sulla rete terzopolista intervengono tutti, ma a volte si creano cortocircuiti o situazioni in cui il contraddittorio appare deboluccio. Nei giorni scorsi, ad esempio, in una stessa puntata di In Onda sono stati invitati il segretario Pd Maurizio Martina e l’ex magistrato Gianrico Carofiglio, che è stato a sua volta un deputato Pd e che infatti ha rivolto una ‘ferocissima’ critica al suo interlocutore, degna del più serrato contraltare:

Lui e altri del Pd hanno fatto un eccellente lavoro negli anni passati ma non sono stati assolutamente capaci di raccontarlo al Paese“.

E ieri sera, sempre per rimanere in tema ospiti, il conduttore Telese ha bonariamente scherzato sull’ipotetica fattura che l’onorevole Matteo Richetti avrebbe potuto pagare a Beppe Severgnini per i consigli da “spin doctor” elargiti da quest’ultimo. Era questa l’idea di pluralismo vantata da Cairo?

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13 commenti su "La7 va «In Onda» senza contraddittorio. Era questo il pluralismo vantato da Urbano Cairo?"

  1. sameoldstory dice:

    Ma delle interviste a tu per tu senza contraddittorio e senza domande scomode che i 5 stelle fanno (anzi pretendono) da 5 anni in tutte le trasmissioni di tutti i canali televisivi non se ne parla? Quello mi pare sia un format lanciato da Floris... Per non parlare delle trasmissioni di prima serata anti-Renziane (Gabbia-Floris-Formigli) che hanno tirato la volata all'attuale governo grigio-verde (con Paragone pure premiato da un seggio parlamentare). L'autore simpatizzante grigio-verde a Cairo dovrebbe fargli una statua.

  2. Rete 4 con dalla Vostra parte ha fatto praticamente campagna elettorale a salvini e company con video razzisti falsi e facendo vincere i destrosi che porteranno alla rovina l'Italia con quasi nulla di contraddittorio interrompendo chi la pensava diversamente e l'agcom zitta

  3. Concordo con kalinda, per l'informazione La7 è un'isola felice. L'unica che trovo davvero faziosa al limite del fastidioso è la Gruber, per tutto il resto ... avercene.