Che avesse un potenziale da generalista lo sapevamo. Che all’esordio riuscisse a battere più di un record ci risulta tuttavia davvero sorprendente. Con oltre 5,2 milioni di spettatori, picchi superiori al 30% di share e una curva in crescita, in prima visione assoluta The Good Doctor ha trovato una cura “miracolosa” all’estate di Rai1.
Il boom di The Good Doctor
Un risultato senza eguali ancora più significativo alla luce del periodo storico, complicato per le serie tv in chiaro, e per l’assenza di una tradizione seriale di Rai1. Merito di un prodotto che ben si sposa con le logiche della tv tradizionale: episodio autoconclusivo, dramma smorzato da elementi più leggeri, e soprattutto un protagonista principale riconoscibile con delle caratteristiche peculiari tali da inserire un elemento di novità nell’ambito del medical drama, genere sempre amato ma visto e rivisto. Il geniale dottor Shaun Murphy, affetto da autismo, non è il classico eroe da camice bianco ma nemmeno l’antieroe alla Dr House, è piuttosto un personaggio – nemmeno troppo simpatico – al quale affezionarsi e per il quale fare il tifo. La diversità non è normalizzata bensì accompagnata dal riscatto e all’abbattimento di pregiudizi. La struttura lineare di The Good Doctor ricalca quella della serie con Hugh Laurie, con cui condivide gli autori che hanno curato l’adattamento di una fortunata produzione coreana (portata in Usa dall’attore di Lost Daniel Dae Kim che avevamo incontrato ad ottobre).
Agli italiani piace il medical drama
The Good Doctor conferma la predilezione del pubblico nostrano per i medical drama a stelle e strisce. Al vertice della classifica dei singoli episodi di telefilm più visti negli ultimi 25 anni troviamo ER – Medici in Prima Linea (oltre 7 milioni nel 1997 su Rai2) seguito da Dr House (6,7 milioni nel 2007 su Canale 5), Beverly Hills 90210 (5,8 milioni), Lost (5,6 milioni) e The Good Doctor (5,4 milioni) che batte Streghe (5,2 milioni). Sul versante satellitare è Grey’s Anatomy il prodotto più visto di sempre. Curiosamente quando si parla di fiction italiana, invece, i medical puri non hanno mai trovato grossa fortuna.
The Good Doctor: un doppio successo per Rai1
Dopo importanti passi avanti sul fronte fiction, per Rai1 l’affermazione di una serie statunitense è un buon segnale, sinonimo di una certa ricettività della propria platea ad un prodotto qualitativamente più sofisticato e meno facile di una produzione tricolore media. E ciò vale anche nel caso in cui The Good Doctor dovesse progressivamente perdere pubblico.
In America su Abc la serie, con Freddie Highmore, si è attestata come la rivelazione della stagione appena passata. Ha debuttato, lo scorso settembre, con 11,22 milioni di spettatori (oltre 19 milioni con i dati differiti) per poi chiudersi davanti a 9,52 milioni spettatori(15,85 milioni con i dati differiti). Ottima l’accoglienza anche in Spagna dove i primi due episodi, in onda lo scorso 16 luglio su Telecinco, hanno raccolto rispettivamente 2.645.000 spettatori (19.1%) e 3.543.000 spettatori (25.5%).
Il boom di The Good Doctor spingerà nuovamente la generalista a puntare sulla serialità americana? Attenzione di The Good Doctor ce n’è uno.
1. giusva62 ha scritto:
18 luglio 2018 alle 18:01