L’amore fa miracoli, Massimo Gramellini invece no. Il giornalista era desideroso di raccontare il nobile sentimento a colpi di monologhi e di colloqui a fior di labbra nel suo nuovo programma per la prima serata di Rai3: Cyrano. Ma, al di là delle valide intenzioni, capirete l’azzardo. Quando si entra nella sfera affettiva, infatti, le parole non sempre bastano ed anzi rischiano pure di tediare, qualora se ne faccia un uso eccessivo. E, come noto, il personaggio torinese è piuttosto loquace.
Nelle quasi tre ore di trasmissione dedicate all’amore, le parole si sono susseguite ed accavallate, arrivando talvolta a tracimare dallo schermo sotto il peso di citazioni letterarie, musicali e cinematografiche proposte non senza autocompiacimento. Gramellini ci ha dato dentro in tal senso, abusando talvolta del suo ruolo di narratore, che andrebbe meglio calibrato all’interno del programma.
Provvidenziale, sotto questo punto di vista, la presenza di Ambra Angiolini: l’attrice, in forma al suo ritorno in tv, ha bilanciato le litanie del padrone di casa con una certa spontaneità, arrivando talvolta ad abbandonare il dettagliato – e per questo ingombrante – copione. E’ successo soprattutto durante l’intensa intervista ad Emanuela Disarò, madre di Gloria Trevisan, la ragazza vittima dell’incendio alla Grenfell Tower di Londra assieme al fidanzato. Di fronte alla toccante testimonianza della donna, Ambra ha trattenuto a stento la commozione ed ha messo da parte il formalismo delle domande preconfezionate.
Da segnalare il colloquio tra Gramellini e l’ospite Ornella Muti, pensato come una sorta di seduta psicanalitica. “Vuoi parlare di sess0 con me?” chiede ad un tratto l’attrice, ribaltando i ruoli. E il giornalista, sotto lo sguardo divertito di Ambra, rimane spiazzato, quasi si impappina. Nella prima puntata di Cyrano è stata messa troppa carne al fuoco: il contributo video di Gianna Nannini, apparsa assieme all’amico Gianni Veronesi, ad esempio, è stato quasi schiacciato da una scaletta debordante di parole, di spunti, di contenuti e ghirigori verbali. Effetto stordimento garantito.
L’intesa televisiva tra l’ex ragazza di Non è la Rai e il giornalista “chiacchierone” (come lo ha definito lei a fine puntata) c’è, ma non basta. Così come non bastano i toni delicati e quasi sussurrati del racconto o l’ambizione in parte soddisfatta di portare la cultura in prime time. Aspetti apprezzabili, questi, per carità, che tuttavia non sono riusciti a togliere a Cyrano quell’atmosfera conciliante e sedativa che con l’amore e le sue contraddizioni ha davvero poco a che fare.
1. Giovanni ha scritto:
28 marzo 2018 alle 16:33