Ogni fiction ha una sua storia, una sua parabola, che spesso è discendente: una prima stagione di successo, una seconda così così, una terza che sarebbe stato meglio non fare. Le Tre Rose di Eva non ha fatto eccezione, vanificando con il terzo capitolo – pieno di incongruenze e fenomeni noir/paranormali ridondanti – un’identità fino ad allora ben costruita. Cancellarla definitivamente dal palinsesto sarebbe stato facile, la giusta conseguenza, ma Endemol e Canale 5 ci hanno creduto, mettendo in piedi un quarto capitolo per provare a recuperare lo spirito originale. Ebbene, stando ai primi due capitoli, ci sono riusciti.
Le Tre Rose di Eva 4: buone le storie e gli innesti della nuova stagione
Certo, le incongruenze non mancano neanche qui ma, se vogliamo, sono da sempre uno dei tratti distintivi di questo romanzo appassionato fatto di eccessi, amori, odi, tremende vendette e affari sempre più sporchi, incorniciati da una scenografia naturale così pacata e bucolica da creare un contrasto più che interessante. Per esempio far resuscitare subito la protagonista principale, morta sul finire della terza stagione, è stata quella che in gergo viene definita “pecionata”, cioè un guazzabuglio inutile che ha generato solo confusione.
Probabilmente di questo gli autori erano coscienti, ma la pochezza di quelle puntate de Le Tre Rose di Eva 3 senza Anna Safroncik li hanno spinti a trovare un modo di riportarla in scena velocemente, lasciando comunque tempi di reazione “lenti”. Ecco che la sua Aurora è mancata da Villalba per due anni, anni in cui la vita è andata avanti ed in cui, colpo di scena, l’amato Alessandro (Roberto Farnesi) si è innamorato della sorella della donna, Tessa (Giorgia Wurth), delineando un triangolo emotivamente molto forte in quanto composto dai tre personaggi più amati della fiction.
L’innesto di tanti altri nuovi personaggi permette di guardare oltre, raccontare storie diverse, senza andare sempre a rimestare nello stesso passato di cui ormai si è saputo più o meno tutto, dopo tre stagioni di flashback e ricordi. Tuttavia si è riusciti a prendere da quel passato qualcosina ancora non del tutto esplorata, ovvero la paternità di Tessa e Marzia (Karin Proia), per conservare quel fil rouge originale necessario e tenere stretta l’identità di serie.
Dunque, Le Tre Rose di Eva sono tornate veramente.