22
luglio

Stop a Un Medico in Famiglia?

Lino e Rosanna Banfi

Lino e Rosanna Banfi

C’è del marcio a Poggiofiorito. E i fans di Un Medico in Famiglia non ci stanno: l’undicesima stagione della fiction di Rai 1, già da qualche tempo in preparazione, per il momento resta ferma ai box e in rete spunta una petizione con la quale il pubblico di appassionati richiede alla Rai di ripensarci, e dare un degno finale alle vicende della famiglia Martini.

Un Medico in Famiglia 11: Rosanna Banfi rende nota una petizione contro la cancellazione

A far venir fuori la notizia ci ha pensato Rosanna Banfi, che fa parte da sempre del cast e la cui carriera è ormai da tempo legata essenzialmente a questo titolo: la figlia di Lino ha pubblicato il 20 luglio 2017 un tweet con l’annuncio della petizione – che nel momento in cui scriviamo vanta 1.406 sostenitori – accompagnato dal commento “Rai: Vogliamo UN MEDICO IN FAMIGLIA 11″

L’improvvisa decisione di fermare la realizzazione dei nuovi episodi sembrerebbe dovuta essenzialmente a ragioni narrative. Trovare espedienti validi per proseguire una narrazione già forzata nell’ultima stagione, dove è stata messa in scena addirittura la scoperta di un altro padre per Annuccia, non era del resto cosa semplice e avevamo già esternato tutti i nostri dubbi sull’eventualità di allungare ulteriormente una storia che in passato aveva offerto diversi passaggi evitabili.

La Rai aveva invece deciso di proseguire comunque, nonostante gli ascolti in calo, tanto da pianificare l’inizio delle riprese per il prossimo mese di gennaio e coinvolgere nel progetto gli interpreti principali, chiamati a portare ancora una volta sullo schermo i personaggi tanto amati. Poi, l’improvviso stop che ha gelato gli appassionati della fiction e a quanto pare lo stesso cast tecnico ed artistico.

Tuttavia, non tutto è perduto, e non tanto per la petizione, rivolta nello specifico a Eleonora Andreatta, Andrea Fabiano e Mario Orfeo. La voglia dell’azienda pubblica di proseguire la messa in onda di una delle sue serie d’oro, che nel 2018 festeggerebbe ben vent’anni di vita, si è rivelata nel tempo troppo forte, più forte dei numeri e a volte anche della logica, dunque una soluzione valida potrebbe anche essere trovata.

Come per esempio una miniserie conclusiva, magari con il ritorno di vecchi personaggi mai dimenticati, per chiudere una volte per tutte il cerchio intorno alla famiglia più cara al pubblico della tv.



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7 Commenti dei lettori »

1. xxxxx ha scritto:

22 luglio 2017 alle 14:12

Un’undicesima stagione potrebbe avere senso se tornassero i personaggi storici e se venissero chiuse le varie storyline, altrimenti ben venga la chiusura. Questa serie ormai non è che il cadavere putrefatto di quello che era nelle prime sei stagioni (si, a me è piaciuta anche la quinta). Io, onestamente, avrei chiuso molto prima.



2. Cirof89 ha scritto:

22 luglio 2017 alle 14:18

Magari sarebbe bello fare un’undicesima e ultima stagione per festeggiare il ventennale e magari ridurre il numero delle puntate!



3. Nicolò ha scritto:

22 luglio 2017 alle 15:00

Sono d’accordo anch’io nel dire che, se idee nuove e originali non ce ne sono, non avrebbe senso produrre 13 puntate di storie prive di emozioni. Ma non sono assolutamente d’accordo a lasciare come finale quello di “Un medico in famiglia 10″ (che, sì, risolveva per il meglio tutte le vicende della serie, ma non si presentava assolutamente come un degno finale per una delle fiction principali della Rai). Si potrebbe tranquillamente produrre una miniserie in 2 o 3 puntate dove tornano a casa Martini tutti i personaggi storici (Alice, Cettina e Torello, Maria e Marco, Ciccio e Tracy, Bianca, Giulio, Ave, Melina e Dante, Nilde, Jessica, Jonis, solo per citarne alcuni) per dare un degno finale a “Medico”, vedendo tutti i personaggi di tutte le serie insieme, felici e contenti, e chiudendone tutte le relative storie. In occasione del ventennale, oltre a fare un bellissimo regalo a noi telespettatori, che potremmo avere così un bel ricordo di questa serie, vediamo poi gli ascolti che Rai1 riuscirebbe a portare a casa!



4. cek ha scritto:

22 luglio 2017 alle 20:38

Io penso che le ultime edizioni del medico in famiglia abbiano perso “l’impronta”di quelle che sono state le serie di successo di questa fiction,hanno deciso di virare troppo sulle storie dei ragazzini e non hanno saputo mettere dei personaggi forti che catalizzassero l’attenzione del pubblico,poi hanno inciso soprattutto i troppi adii dei personaggi storici,Ciccio,Maria,Alberto,Cettina,Torello,Bianca,Marco,Giulio,alcuni di questi sarebbero dovuti rimanere,hanno sfaldato quelle che erano le colonne portanti della serie e il pubblico si è disaffezionato,ma se facessero un’altra serie con tanti personaggi storici per me potrebbe ancora fare buonissimi ascolti.



5. Esabac ha scritto:

22 luglio 2017 alle 21:55

Un Medico in famiglia ha diritto ad un finale degno della sua storia. Ed il ventennale ne è la giusta occasione.

Una miniserie da 6-7 serate con il ritorno degli storici (Maria, Ciccio, Bianca e Cettina almeno). Si potrebbe trovare un’espediente marrativo affinchè la famiglia si riunisca. Penso agli 80 anni di Nonno libero o più tristemente al suo funerale.

È un serie che ha dato tantissimo alla Rai e che ha ricevuto trattamenti mon eccellenti, in particolare nell’ultima serie a discapito di serie blasonate che fanno il 14% alla terza serie.

Inoltre la degna erede di Un Medico in famiglia l’hanno trovata in Tutto puó succedere, di cui non si può non apprezzare la verosimiglianza con la realta e la moderna impaginazione



6. Ada ha scritto:

31 luglio 2017 alle 11:05

Esabac posso essere d’accordo con tutto ma TPS non è l’erede di nulla. UMIF è senza eredi,un personaggio iconico e rassicurante per più generazioni di spettatori come Nonno Libero non c’è, nel panorama fiction c’è solo Don Matteo: TPS è una dignitosa fiction a sfondo familiare, che è cosa diversa dall’essere davvero una fiction per famiglie che è cosa che scarseggia nel nostro intrattenimento tv. I bambini davanti a UMIF ci stanno, davanti a TPS si annoiano “Non si capisce mai se si vogliono bene davvero” ed è logico perché è un intrattenimento su misura per spettatori 30-40enni e del modo in cui vogliono vedere LORO raccontata la famiglia moderna, con tutto il piacionismo del caso, ma anche una prevedibilità assoluta e personaggi stereotipati oltre il livello dell’imbarazzo, col solito balletto di corna senza nemmeno passione e soddisfazione, buttate lì solo perché cos’è moderno oggi? non capirci niente e fare sesso a caso per fare “smartness” ed emancipazione…I punti forti sono i bravi attori, alcuni bei dialoghi divertenti e alcune situazioni(il confronto con l’autismo) che sono dei bei tentativi.Ma per il resto, con questa comune di 4 nuclei familiari in villone shabby chic e vip che zompano fuori al primo colpo di ogni tentativo di carriera e mai mezzo problema con le bollette



7. Ada ha scritto:

31 luglio 2017 alle 11:08

…completando il commento ;) è più fantasy di qualsiasi Poggio Fiorito ;)



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