Promossi
9 a Oney Tapia. L’atleta paralimpico vince meritatamente la dodicesima edizione di Ballando con le Stelle, incarnando un messaggio positivo e di speranza.
8 a Martina Stella. La bella che balla del dance floor di Rai1, tra un paso doble e un cha cha, ha avuto modo di farsi conoscere rivelando una personalità forte e volitiva. Non senza spigoli, però.
7 a Ballando con Le Stelle 12. E’ stata un’edizione decisamente più viva e pop, quella di quest’anno, grazie ad un cast assortito. Tuttavia, come evidenziato dal persistere di un calo d’ascolti (al di là della fiammata che ha permesso di battere la concorrenza), è inevitabile per il futuro pensare a modifiche più radicali che spezzino la ripetitività del talent.
6 a 50 modi per far fuori papà. Il programma con Roby e Francesco Facchinetti intrattiene con leggerezza senza particolari sussulti. Forse la soluzione migliore sarebbe stata intrecciare 2 storie, protagoniste di più puntate in modo da rendere meno ripetitivo e più dinamico il tutto.
Bocciati
5 allo scherzo ad Emma Marrone ad Amici. E’ vero che il polverone di critiche è stato eccessivo, però parliamo di una beffa evitabile. Non avranno sponsorizzato le molestie sessuali ma non è certo quello il miglior modo per strappare una risata nel sabato sera televisivo.
4 a Gigi D’Alessio. Complice il declino negli ascolti, il cantante partenopeo è stato letteralmente accantonato a Made in Sud (per maggiori info clicca qui). Un passo falso coinvolgerlo ma l’errore ancora più grosso è stato quello di lasciar andar via Gigi e Ross. Quando si dice, cercarsela!
3 a Radio Italia Live in prima serata su Real Time. Il canale 31 tenta inspiegabilmente di allargare i propri orizzonti con la musica in prima serata e il risultato è un sonoro flop.
2 ai commenti offensivi che Alba Parietti ha rivolto a Selvaggia Lucarelli su Facebook. Questa volta la “tigre” ha ruggito troppo lasciandosi andare a frasi un po’ troppo forti. Ha perso così la possibilità di giocare sul ruolo della vittima nel dualismo giurato cattivo – concorrente. Cosa che, come si è potuto evincere dai risultati del televoto, inizialmente la premiava.
1 al ritorno di vecchi programmi tv. D’accordo, ci sono programmi cult che sono rimasti nel cuore degli spettatori. Il problema è che, nella maggior parte dei casi, lì dovrebbero restare. Riproporre degli show del passato non più al passo coi tempi è spesso e volentieri dannoso per tre ragioni: è, difatti, sintomo della scarsa creatività autorale che deve ricorrere al ‘già visto’, cancella la gloriosa ‘reputazione’ di programmi cult del passato, non giova agli ascolti delle reti che li ripropongono.
1. Travis ha scritto:
3 maggio 2017 alle 17:24