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dicembre

MASTERCHEF 6: TROVATI I VENTI CONCORRENTI TRA PROVE, TALENTI E CASI UMANI

MasterChef 6 - i concorrenti con i giudici

MasterChef 6 - i concorrenti con i giudici

Una seconda puntata carica di prove, piatti e personaggi quella di MasterChef 6, in onda su Sky Uno giovedì 29 dicembre 2016. Un lungo tour de force che ha portato all’individuazione dei venti concorrenti di questa nuova annata, passando per situazioni paradossali ed aspiranti cuochi improbabili, che hanno dato ai giudici la possibilità di giocare ancora, bastonando i peggiori senza pietà.

MasterChef 6: scelti i venti concorrenti

Si sono proposti rapper dalle rime culinarie completamente stonate, stiliste convinte di essere stilose ma portatrici di veri e propri mappazzoni informi, corteggiatrici dei giudici e persone che sembravano quasi allergiche ai fornelli. E, com’era giusto che fosse, sono ritornate immediatamente a casa. Ci sono stati anche “casi umani” che hanno fatto sbizzarrire i giudici ma che alla fine si sono rivelati interessanti, come quello di Alain, un perito assicurativo deriso dai magnifici quattro per la sua paura delle ritorsioni ma finito poi nella cucina di MasterChef con tutti gli onori. O Michele e Valerio, giovanissimi e criticatissimi ad ogni passo ma arrivati sull’ambita pedana.

Il secondo appuntamento, nel mostrare al pubblico le ultime selezioni, è stato l’occasione per capire al meglio lo spirito dei giudici e il loro atteggiamento nei confronti della gara. Così, se Antonino Cannavacciuolo ha confermato il cuore buono e la voglia di dare un’occasione di riscatto alle persone, per Carlo Cracco l’unica regina della situazione resta la passione suprema per la cucina che, se c’è, fa perdonare anche gli errori, e se non c’è cancella tutto il resto; Bruno Barbieri cerca invece un x factor che può provenire dalla personalità piuttosto che dall’esperienza, mentre Joe Bastianich è sempre quello più spietato, che segue l’istinto e fiuta il bluff.

Dopo le selezioni spazio anche alla scrematura, con la quale i giudici hanno spazzato via ogni dubbio sui concorrenti che non avevano ottenuto l‘en plein di sì; scrematura basata su due ricette semplici e tipiche quali il purè e il pesto, grazie alle quali i concorrenti a rischio hanno dovuto dimostrare di saper dosare gli ingredienti e di avere manualità.

Il gruppo adesso c’è, variegato e ricco come sempre. E dalla prossima settimana la gara entrerà nel vivo, ricordando la sentenza di Cannavacciuolo: “Chi lotta può anche perdere, ma chi non lotta ha già perso”.



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