Dice di voler diradare la sua presenza in video, eppure quella vista l’altra sera in Spagna è una Raffaella Carrà in grandissimo spolvero. L’emittente pubblica TVE (Televisión Española) ha deciso, infatti, di festeggiare i propri 60 anni di vita con un gran galà – trasmesso domenica simultaneamente su La 1, La 2 e sul canale TVE Internacional – officiato proprio dalla regina del Tuca Tuca.
Nel paese iberico, Raffaella è popolarissima per essere stata lei stessa una delle colonne portanti dell’intrattenimento televisivo di TVE, in particolar modo fra gli anni Settanta e Novanta con programmi decisamente personalistici e di largo successo quali A las 8 con Raffaella, En casa con Raffaella e il celeberrimo ¡Hola, Raffaella! che è il suo più grande successo spagnolo.
Nel corso di 60 años juntos, questo il titolo dell’evento, la Carrà vestita di bianco (e poi di nero e infine d’oro), un po’ emozionata, con uno spagnolo fluentissimo e calata ottimamente nella parte ha celebrato le sei decadi della televisione in questione seguendo l’ordine cronologico e con un ritmo molto sostenuto: iniziato alle 22.05 (la prima serata nel paese iberico inizia più tardi rispetto alla nostra) il tutto si è concluso poco oltre la mezzanotte, dunque quasi venti minuti per decennio con i conduttori, i comici e i cantanti più emblematici.
Lo studio era quello delle grandi occasioni: le prime file della platea occupate interamente dai volti più o meno noti del piccolo schermo spagnolo, il palco con un’enorme scalinata e in cima l’orchestra e il coro della RTVE al gran completo. Al centro di tutto ovviamente la storia dell’emittente spagnola ma anche, inevitabilmente, della conduttrice italiana. Lo show si è aperto sulle note di Rumore, e nella parte iniziale (la più istituzionale, la più nostalgica) del programma la Carrà ha coordinato il racconto corale dei primi vent’anni, ricevendo gli omaggi (se non la reverenza) di molti ospiti. Per esempio Monica Naranjo, una stella di prima grandezza della musica pop spagnola, dopo un’intesa interpretazione di Vivir así es morir de amor, ha ringraziato la Carrà per essere stata la fonte d’ispirazione di generazioni di giovani donne che aspiravano a diventare intrattenitrici (entrambe poi sono uscite di scena canticchiando «Adíos amigo, Good bye my friend, Ciao, ciao amico, arrivederci, auf wiedersehen…»).
Lo snodo fra il 1975 e il 1976 ha sancito l’entrata nella terza decade e nel vivo dello spettacolo, e in generale ha significato moltissimo per la storia moderna della Spagna (con la morte del dittatore Francisco Franco il 20 novembre 1975) e quella personale della Carrà (con il suo debutto sulle frequenze di TVE); e non è certo una forzatura collegare le due cose, la stessa conduttrice ha ricordato che proprio mentre si respiravano nel Paese «nuevos aires de libertad» lei ha fatto capolino nelle case degli spagnoli (simulando un tenero bubusettete comprendo e scoprendo con le mani il volto) tramite gli speciali de La hora de Raffaella Carrà (19 novembre 1975 e 24 marzo 1976), chiosando con una vera e propria dichiarazione d’amore:
“Empezó una etapa inolvidable para mi, no pensaba nunca que duraba mucho este flechazo con los españoles (É iniziata una tappa indimenticabile per me, non avrei mai pensato che durasse tanto il colpo di fulmine con gli spagnoli)”.
Mentre la Carrà accoglieva i complimenti dei vari ospiti con estrema eleganza, impedendo via via con maggior forza qualsiasi tentativo di eccessiva monumentalizzazione, sono andati in onda diversi spezzoni della “sua” televisione spagnola: i momenti più divertenti — da una telefonata imbarazzante durante la diretta di ¡Hola, Raffaella! alla scena in cui la conduttrice rimase accidentalmente senza gonna — e le canzoni più iconiche, fra le quali En el amor todo es empezar (A far l’amore comincia tu) che la conduttrice ha cantato dal vivo, ballando con una carica tale che il pubblico non è riuscito a stare seduto nelle poltrone e a non chiederle, alla fine, un’altra canzone (otra!, otra!, otra!). E Raffaella Carrà ha risposto, fra il commosso e il misurato:
“Esta es la fiesta de la televisión, no es la mía”.
L’evento ha vinto largamente la serata con il 19.5% di share e 3.313.000 spettatori.
1. NICOLA ha scritto:
20 dicembre 2016 alle 18:13