Antonella Clerici non è la stessa di 16+1 anni fa (per dirla come l’ha detta la scaramantica conduttrice, allergica evidentemente al numero 17), quando debuttò La Prova del Cuoco: è più matura, più tranquilla, meno caciarona e forse un tantino stanca, cosa del tutto naturale. Tuttavia, pur di non privare il suo programma più amato di quell’allegria e familiarità che l’hanno reso così popolare, lei seguita a mettersi in gioco da grande professionista, cantando e ballando goffamente la nuova sigla iniziale e dando tutta se stessa per soddisfare le aspettative del pubblico di Rai 1, per il quale è ormai una di famiglia. Lodevole, davvero. Peccato che il suo buon cuore non le faccia notare che alcuni elementi della trasmissione hanno ormai raggiunto la data di scadenza e finiscono per contaminare gli ingredienti freschi e dare all’insieme un retrogusto acido, per non dire rancido. Una in particolare: Anna Moroni.
La Prova del Cuoco: Anna Moroni troppo protagonista
La signora dalla vocina riconoscibile e dalle ricette casalinghe, classe 1939, dopo quattordici anni nel programma la fa ormai da padrona, invadendo il campo quando è in scena e non lasciando a nessuno tempo e spazio per fare il proprio dovere: pretende di avere sempre ragione, zittisce gli ospiti più illustri – anche il cuoco venuto per celebrare Amatrice – fa un po’ quel che le pare mettendo in imbarazzo la conduttrice. Che la butta sul ridere, ma è ormai una delle poche, perchè quel protagonismo poteva forse sembrare buffo nel 2002 ma ormai si è fatto pesante. Da congelare.
Come se non bastasse la Moroni, è arrivata tra gli ospiti fissi un’altra Anna, detta La Serpe, che incarna tutti gli stereotipi esistenti della commedia napoletana, roba da far impallidire Benvenuti al sud e affini. Tra chiacchiere personali, modi di dire napoletani e una certa somiglianza con Tosca D’Aquino, Anna Serpe ha aumentato la confusione in studio ma ha anche realizzato una delle ricette più gustose della tradizione partenopea, che perfino a Napoli non tutti conoscono. Speriamo almeno che nelle sue apparizioni future ci metta un po’ meno pepe. Al pubblico, però, dovrebbe piacere.
La presenza degli ottimi Federico Quaranta e Lorenzo Branchetti, insieme al ritorno del figliol prodigo Andrea Mainardi e di Davide Scabin - chef caro alla Clerici e sempre molto elegante e discreto – hanno riequilibrato un po’ l’insieme, così la prima puntata è poi scivolata via con serenità, merito anche della nuova rubrica Quel giorno a tavola, che fa fare un tuffo nel passato e riporta un po’ ai bei tempi della fiction Raccontami.
Un inizio discreto, dunque. Ma bisogna rimettere ognuno al proprio posto, senza pietà. E per pietà!
1. tinina ha scritto:
5 settembre 2016 alle 19:34