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luglio

NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI: IL TOCCANTE VIAGGIO DI UN BIMBO AFGHANO IN UNA NUOVA FICTION RAI

Nel mare ci sono i coccodrilli

Come anticipato da tempo, una delle parole chiave della fiction Rai della prossima stagione sarà il “coming of age”, ovvero quella formula narrativa che mostra il racconto esclusivamente dal punto di vista dei ragazzi. Cavalcando questa formula, sperimentata con successo con la serie Braccialetti Rossi, il cui terzo capitolo partirà in autunno su Rai1, la tv di Stato ha dato il via libera all’adattamento del libro Nel mare ci sono i coccodrilli, di Fabio Geda.

Il romanzo ha per protagonista Enaiatollah Akbari, un bambino afghano di dieci anni, originario della provincia di Ghazni, che viene accompagnato dalla madre a Quetta, in Pakistan. La donna, però, preferisce abbandonarlo piuttosto che consegnarlo ai pashtun come pagamento per un ipotetico debito contratto dal padre, ucciso qualche anno prima. In Pakistan il bambino si ritrova a sopravvivere da solo tra mille difficoltà per un anno e mezzo. In seguito, convinto che in Iran vi siano maggiori opportunità di lavoro e che la fratellanza religiosa tra sciiti gli permetta di vivere meglio, decide di affrontare un nuovo viaggio.

Con i soldi risparmiati facendo numerosi lavori, paga un contrabbandiere che lo accompagni in Iran, dove resta per quasi tre anni. La meta successiva è l’Italia. Attraversando la Turchia, si ferma due mesi a Istanbul, compra un passaggio su un gommone dalle coste turche verso la Grecia, e dopo essere transitato per Atene e Corinto, sbarca a Venezia, e approda poi a Roma. Dalla Capitale, cercando un ragazzo che aveva conosciuto in Afghanistan e che sapeva essere ora in Italia, arriva a Torino, dove, dopo numerose  vicissitudini, trova una famiglia che lo prende in affidamento.

Una storia decisamente toccante, raccontata dalla diretta voce di quel bambino che, ora ventenne, ricuce i pezzi di una vicenda personale, uniti ai tanti eventi drammatici della storia recente divisi tra Medio Oriente e Occidente. Un viaggio che il protagonista racconta a se stesso con la speranza che anche altri lo ascoltino. Il progetto, ancora in fase di avviamento, è realizzato dalla Rodeo Drive, casa di produzione che per la Rai ha firmato le due serie Crimini e la miniserie Catturandi – Nel nome del Padre, quest’ultima in onda il prossimo autunno su Rai 1.



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1 Commento dei lettori »

1. Luca ha scritto:

30 luglio 2016 alle 13:43

Sarò cinico però : che palle sti film afgani ,iraniani
Cosa dovrebbero insegnarci più di quello che sappiamo già ?
Dovrebbero farci sentire in colpa per le nostre vite più o meno agiate e per le nostre infanzie felici ?
Intanto incominciamo a farli stare bene a casa loro e non far venire in Europa potenziali terroristi
Grazie



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