Archiviate le critiche per l’intervista ai Casamonica, stavolta Bruno Vespa è finito sotto accusa per aver ospitato a Porta a Porta Valter Foffo, il padre di Manuel, uno dei due giovani che ha confessato di aver seviziato e ucciso Luca Varani. A poche ore dal violento misfatto consumatosi a Roma, l’uomo è comparso negli studi del popolare programma Rai, dove ha rilasciato la propria testimonianza sul gesto omicida compiuto dal figlio assieme ad un amico “solo per vedere che effetto fa“. Apriti cielo.
Per l’intervista realizzata, c’è chi ha accusato Bruno Vespa di sciacallaggio, di aver tradito la missione del servizio pubblico. E tra gli indignati ci sono stati anche personalità autorevoli. Il deputato Pd Michele Anzaldi, ad esempio, si è domandato se l’intervista al padre del carnefice fosse opportuna e se la Rai dovesse chiedere scusa per quanto trasmesso.
Severa anche la critica del senatore forzista Augusto Minzolini, che ieri su Twitter ha tuonato: “a vedere il padre di uno dei due carnefici di Roma a Porta a porta, ti accorgi che la Rai non ha più senso. È un moloch informe“. Tuttavia, ad ascoltare tali rimproveri, che sui social hanno trovato facile eco, non si capisce quale sarebbe stato il peccato commesso da Vespa. Forse quello di aver intervistato il genitore di un assassino reo confesso e di averne registrato in esclusiva le dichiarazioni?
Se fosse questa l’accusa, dovremmo convenire che il conduttore Rai ha semplicemente fatto il suo mestiere – quello del giornalista – svolgendolo peraltro con abilità, visto che il suo programma è riuscito ad aggiudicarsi lo scoop. Forse la testimonianza di Valter Foffo avrà comprensibilmente lasciato perplesso qualcuno, ma è pur vero che l’uomo è stato anche incalzato dalle domande di Bruno Vespa. Di monologo non si può certo parlare.
A lasciare basiti è piuttosto il fatto che il padre dell’omicida abbia scelto di presentarsi in uno studio televisivo proprio a poche ore dalla scoperta dell’atroce delitto. Con voce pacata al punto da risultare inquietante, l’uomo si è sottoposto all’interrogatorio di Vespa e ha messo la propria faccia davanti alle telecamere, descrivendo il figlio come “un ragazzo modello, contro la violenza, molto buono“. Ciascuno elabora lo shock a modo proprio, ma questo atteggiamento ci sembra quantomeno incomprensibile.
Qualcuno ha rimproverato a Porta a Porta di aver perso credibilità con questa discussa intervista. La medesima critica formulata dopo l’ospitata dei Casamonica. Ma consentiteci un pizzico di cinismo: forse, se il programma in questione non fosse stato autorevole, il padre del reo confesso omicida non avrebbe accettato di presentarvisi. Potere della tv.
1. Filippo ha scritto:
11 marzo 2016 alle 11:51