Promossi
9 a Francesco Gabbani. Come nelle più classiche fiabe a lieto fine, l’eliminato per errore riesce a rientrare in gara e ad aggiudicarsi il primo premio. Al di là del lato romantico della vicenda, la vittoria appare meritata e motivata. Lui è bravo, ha un primo piano comunicativo, e soprattutto Amen ha un motivo che ti entra in testa e non è la solita canzone d’amore sanremese.
8 a Virginia Raffaele versione Belen Rodriguez. Gli indizi sui personaggi imitati avevano fatto “temere il peggio” e, invece, Virginia ha saggiamente scelto di riproporre il suo personaggio più famoso e l’effetto, questa volta, è ancora più travolgente. Poi sì in alcuni punti è stata un po’ troppo caricaturale e l’imitazione poteva sapere di già visto ma in un Sanremo così pop, in cui Virginia è chiamata a dare il meglio di se, Belen non poteva certo mancare. Lo prova il fatto che, quest’anno, la platea dell’Ariston non si è mai entusiasmata tanto per dei momenti comici.
7– al DopoFestival. Se la decisione di riportare in onda il talk post serata merita la lode, il risultato finale presenta luci e ombre. Nicola Savino e la Gialappa’s hanno intrattenuto e fatto sorridere, tuttavia è mancato un po’ di pepe, quella sana polemica che in passato accendeva il programma. Sarà perchè i toni moderati, sono la cifra stilistica dell’era contiana?
6 a Elisa. In un Festival poco evento e con tanta normalità, anche il super ospite è poco super. La triestina è brava, ha offerto una performance degna di nota (e per questo non possiamo bocciarla) ma se proprio dobbiamo digerire le celebrazioni e le “markette” di cantanti i italiani non in gara chiediamo che almeno siano delle superstar.
Bocciati
5 a Enrico Brignano. Il comico capitolino si cimenta in un monologo padre-figlio che vuole far sorridere e riflettere, privo di un vero mordente. Se si va (nuovamente) a Sanremo bisognerebbe arrovellarsi per lasciare il segno.
4 ai Dear Jack. Una canzone orecchiabile non consente al gruppo lanciato da Amici di arrivare in finale (per lo meno senza passare per il ripescaggio); la new entry Leiner sembra non aver infiammato i fan storici e nè tanto meno averne catturato di nuovi. Del resto le performance sul palco del giovane frontman hanno lasciato a desiderare.
4 alla confusione sui social network. Nel presentare gli ospiti musicali si sono menzionati i dati dei fan ottenuti – si presume – dal cumulo dei fan di tutti i social; somma ardita visto che considera inevitabilmente una stessa persona più volte (essere fan su Facebook non significa non esserlo su Twitter o Instagram). Ieri addirittura Conti parla di più di 1 miliardo di fan per J Balvin ma si è trattato probabilmente di una banale gaffe più che di un azzardato cumulo (voleva forse dire 1 milione?).
3 all’epic fail di Alessio Bernabei. Nel corso della conferenza stampa al Palafiori, il cantante, a proposito della somiglianza tra il suo brano e One Last Time di Ariana Grande (somiglianza che sembra lampante), ha spiegato: “… Tiziano Ferro ha fatto una carriera sui plagi“, per poi contestualizzare le sue parole (voleva dire che anche i grandi artisti possono esser accusati di plagio). Ma ormai la frittata era fatta.
3 a Irene Fornaciari. La figlia di Zucchero non è mediaticamente appetibile, si vede praticamente solo a Sanremo dove diventa quasi una zavorra per la scaletta. Le va dato atto, comunque, del tentativo di portare sul palco dell’Ariston un pezzo impegnato, diverso dalla massa.
1. maria ha scritto:
13 febbraio 2016 alle 17:51