Che il Grande Fratello non possa essere più quello di un tempo lo sappiamo. Che il papà di tutti i reality debba brindare al successo per una media di circa 3,5 milioni di spettatori e uno share che sfiora il 19% (a fronte di 4 ore di durata – qui i dati della finale) è tutto fuorchè auspicabile.
Che senso ha fare un reality se passa inosservato (o quasi)? Il Grande Fratello non è Ti Lascio Una Canzone o qualsiasi altro programma di intrattenimento, appartiene ad un genere ben preciso che per sua natura non può lasciare indifferenti. E se c’è una cosa che ha palesemente mostrato L’Isola dei Famosi (oltre 1,8 milioni di spettatori in più rispetto al GF) è che il reality è ancora vivo e vegeto. Basta saperlo costruire.
Quest’anno al Grande Fratello ci sono state anche delle buone trovate ma è stato tutto poco chiaro, il programma è proseguito senza un’impronta definita mentre la scaletta assumeva i contorni di un puzzle (o per meglio dire un’accozzaglia) a più dimensioni composto da tessere diverse ogni settimana. Non si può procedere per tentativi tutte le volte per abusare, poi, di quello che sembra funzionare.
Ecco perchè l’annunciato Grande Fratello 15 non si può ripartire dal numero 14. Occorre azzerare tutto, ripensare al programma come fosse un’edizione 1 bis e comunicarlo per bene al pubblico che ormai si è disaffezionato, nella speranza che torni a fidarsi del formato che negli ultimi anni l’ha annoiato come pochi.
La parola d’ordine potrebbe essere storytelling, scegliere (pochi) concorrenti che abbiano il sapore della normalità ma sui quali si può agire per raccontare storie. Si può fare a meno anche del megastudio, per ritrovare intimità e una dimensione più reale e umana del contesto. In definitiva, dunque, bisogna rinnovare il parco autori che in questi anni non ha saputo trovare un filo conduttore; l’arrivo di nuovi innesti può, inoltre, servire a spezzare delle routine e degli schemi fissi che si ripetono per inerzia.
Grande Fratello 15: chi conduce?
La cosa più immediata per riaccendere la curiosità intorno ad una nuova edizione è cambiare la conduttrice. E’ vero che Alessia Marcuzzi negli anni ha acquisto maggiore sicurezza, e suo malgrado si è beccata le critiche per aver seguito i diktat autorali, ma dopo anni ha esaurito il suo compito; va sostituita non fosse altro che per rendere più “notiziabile” il programma. Non è facile, comunque, trovare chi possa rimpiazzarla.
Il nome più adatto Mediaset ce l’ha in casa: è Maria De Filippi. Siamo certi che la signora di Canale 5, con il suo stile e la sua squadra, si sposerebbe appieno con il format del Grande Fratello riuscendo a rivitalizzarlo. Purtroppo, però, siamo nel campo della fanta tv: c’è una questione di sovraesposizione ma soprattutto Maria difficilmente accetterebbe di lavorare così a stretto contatto con società di produzioni che non siano… la sua!
Un errore sarebbe quello di puntare su Ilary Blasi. Conferirebbe freschezza ma sarebbe incapace di dare quello scossone che al GF serve. Chi farebbe tremare la casa è Simona Ventura. Inadatta per le prime edizioni, ora sarebbe il simbolo della rivoluzione, portando un pizzico di cattiveria al formato (le andrebbero affiancati degli opinionisti più “calmi”). Immaginiamo già il claim di sartriana memoria: “l’inferno sono gli altri“, e chi meglio di lei potrebbe scatenare l’inferno? Ma se a Mediaset non l’hanno cercata per L’Isola, che era e sarebbe ancora il vero pane per i suoi denti, difficilmente lo faranno per altro. E poi c’è l’amata-odiata Barbara D’Urso. In questo caso la conditio sine qua non dovrebbe essere che Carmelita rinunci ad uno dei suoi programmi, un format così sovraesposto non può avere anche una padrona di casa sovraesposta di suo.
1. mister ha scritto:
11 dicembre 2015 alle 18:52