40% Velvet, 35% Mr Selfridge, 20% The Paradise, 5% Raccontami. Questi, in sintesi, i numeri de Il Paradiso delle Signore, la fiction in dieci puntate che è partita martedì su Rai 1 con un accettabile share del 16.4%/17.95% ma che di nuovo non ha offerto nulla al pubblico nostrano.
Il Paradiso delle Signore: l’enorme somiglianza con Velvet
Dalla serie omonima ha preso le linee base della trama, traslata nell’Italia anni ‘50; da Raccontami ha ereditato la ricostruzione storica e a tratti la colonna sonora; dall’ottimo Mr Selfridge la scenografia nonché tutta la linea narrativa dedicata all’allestimento delle vetrine.
Ma il paragone più calzante ed immediato è quello con la serie spagnola che ha invaso per mesi il prime time dell’ammiraglia Rai: di Velvet ritornano infatti con prepotenza le dinamiche amorose (tipo la storia d’amore e di interesse tra il protagonista maschile e la figlia del suo finanziatore), il contesto storico e la caratterizzazione dei personaggi. Sembra quasi di non aver mai smesso di assistere alle vicissitudini di Anna, Alberto, Cristina e Raul de la Riva, che l’estroso Vittorio Conti di Alessandro Tersigni richiama alla mente quasi in automatico. E lo stesso dicasi per l’acida zitella Clara Mantovani (Christiane Filangieri), la responsabile del personale che altri non è che la donna Blanca di Velvet, solo un pochino più giovane; oppure le Veneri, commesse uguali per carattere e dinamiche alle sartine della Galleria.
Tutto ciò ha necessariamente spento l’effetto sorpresa che una nuova serie avrebbe dovuto conservare almeno per tutta la durata della prima puntata, la quale, purtroppo, ha invece avuto il sapore del già visto.
Il Paradiso delle Signore: bravi gli attori
Tuttavia ci sono anche aspetti positivi e, trama ricca e vivace a parte, gran parte del lavoro lo fanno gli attori, tutti calati nella propria parte. Da Giusy Buscemi, energica e convincente nei panni della tumultuosa Teresa, ad un appassionante Tersigni; da Giuseppe Zeno, ovvero il bello e impossibile Pietro, fino a tutte le attrici meno note che animano il grande magazzino e riescono a rendere i loro personaggi più interessanti del dovuto.
E’ davvero singolare che un prodotto ricalchi in maniera così marcata le orme di altri con i quali sulla carta non ha nulla in comune. Probabilmente gli autori hanno cercato di discostarsi dall’originale The Paradise inserendo alcune novità che, però, li hanno portati dritti tra le braccia di Velvet e Mr Selfridge. Una vera sfortuna.
1. Rosalinda Persico ha scritto:
24 novembre 2019 alle 17:39