12
novembre

GIULIA INNOCENZI A DM: ANNOUNO NON E’ GIOVANILISTA. GUARDAVO AMICI, ESSERE PARAGONATA ALLA DE FILIPPI E’ UN COMPLIMENTO

Giulia Innocenzi, Announo

Michele Santoro ha passato il testimone. E adesso tocca a lei. Giulia Innocenzi è pronta a tornare: giovedì sarà in prime time su La7 alla guida della seconda stagione di AnnoUno, talk show nato come spin off di Servizio Pubblico e ora confermato in palinsesto. Dopo gli ascolti altalenanti della passata stagione, il programma andrà in onda con un primo ciclo di sei puntate, per poi tornare nel 2015 con altrettanti appuntamenti. Al centro del format ci sarà come sempre il confronto tra un cast fisso di giovani opinionisti ed un politico di professione. E’ la stessa conduttrice a raccontarci i dettagli del programma, tra conferme e novità.

Formula che funziona non cambia?

Non cambia ma si rinnova sicuramente. Venti ragazzi saranno sempre al centro del nostro studio e protagonisti della trasmissione. Ne abbiamo confermati sei rispetto all’edizione scorsa mentre tutti gli altri sono nuovi. Apriremo sempre con l’anteprima di Santoro, mentre Vauro farà una specie di telecronaca velenosa rispetto a quanto viene detto in studio, insieme a un compagno di viaggio misterioso che sveleremo giovedì. Quest’anno cercheremo di mettere alla prova i ragazzi con le loro idee spesso molto nette, facendoli entrare nella realtà. Travaglio non farà più il suo editoriale ma sarà ospite speciale in una puntata di questa edizione e in una della stagione 2015. E avremo anche i The Jackal, che hanno inaugurato questa collaborazione con uno spot.

I giovani protagonisti saranno ancora più coinvolti. E’ una contaminazione con il reality?

La puoi chiamare come vuoi. E’ un ulteriore passo per inserire ancora più realtà nella nostra trasmissione, anche facendo conoscere ai ragazzi alcune realtà che sono lontane da loro. Noi cerchiamo sempre di innovare, per questo cerchiamo di farci contaminare anche da nuovi linguaggi. Questa cosa l’avevamo già sperimentata l’anno ma scorso solo sul web: avevamo inviato e seguito alcuni ragazzi ad un comizio di Grillo e di Renzi, ed effettivamente sulla rete si è scatenato molto interesse nel vedere le loro reazioni. Da lì è venuta l’idea di vedere se si poteva inserire un aspetto del genere anche in trasmissione.

Il vostro parterre è composto rigorosamente da ragazzi. Qualcuno potrebbe rimproverarvi un eccesso di giovanilismo…

Io sono un’anti-giovanilista e non sopporto la retorica del giovanilismo, non mi ha mai convinta. Però sicuramente c’è una grande carenza di giovani in tv che parlino di tematiche come quelle che affrontiamo noi, ad esempio il lavoro e l’immigrazione. Siamo abituati a vederli in tutt’altro genere di programmi. Di questo sono molto orgogliosa: non è un’operazione giovanilistica ma è estremamente democratica. Mentre di solito sono altri a parlare dei giovani e dei loro problemi, noi diamo il microfono ai ragazzi e a coinvolgerli in prima persona.

Nel cast ci sarà anche Simone Coccia Colaiuta, l’ex spogliarellista fidanzato con la senatrice Stefania Pezzopane. Perché questa scelta?

Come tanti sono rimasta colpita da questa coppia abbastanza inedita, quindi abbiamo invitato Simone ad uno dei nostri incontri ed abbiamo conosciuto un ragazzo che si è arrabattato facendo tanti lavori diversi, dal cameriere al muratore fino allo spogliarellista, portando avanti il sogno di fare l’attore. Lui sostiene che le reazioni alla sua storia sono causate dal maschilismo: ’se sei un vecchio con un a bella fig* – dice – sei considerato un figo, se invece è la donna ad essere vent’anni più grande sei uno sfigato’. Lui combatte gli stereotipi mettendo il suo amore alla luce del sole, mi ha incuriosito molto questo suo approccio e quindi l’ho voluto. Ha pure partecipato a Uomini e donne, e siccome il mio obiettivo è quello di garantire un’eterogeneità dei ragazzi voglio anche rappresentare quel mondo.

Ti senti un po’ una talent scout?

Per poter reggere lo studio ed il confronto con un politico navigato, ovviamente i ragazzi devono essere efficaci. Provengono da realtà differenti, per me l’importante è che siano veri, senza filtri, che non abbiano paura di dire ciò che pensano. Semmai il fatto è che io mi affeziono a loro, molti sono miei coetanei e ci divento anche amica. Quindi in diretta devo stare attenta a non diventare di parte ma ad essere una conduttrice che gestisce un confronto.

Per questo ruolo qualcuno ti ha paragonata a Maria De Filippi. L’accostamento ti infastidisce?

No, perché Maria De Filippi è la prima che ha portato i giovani ad essere protagonisti in tv. Io ricordo che quando ero piccola il sabato pomeriggio guardavo insieme a mia mamma o mia sorella il primo Amici, quello in cui c’era il dibattito tra i giovani. Si discuteva di temi che riguardano tutti e lo facevano direttamente i ragazzi. Per noi era un bel momento di televisione e per me è un complimento essere paragonata a quella Maria De Filippi.

Quest’anno cosa ti aspetti dagli ascolti?

Da quando faccio questo mestieraccio sono molto scaramantica (ride, ndDM), quindi non mi aspetto niente. So che la sfida è molto difficile e quindi noi combattiamo ancora di più.

Santoro ha più volte manifestato l’intenzione di archiviare l’esperienza di Servizio Pubblico. Cosa non ha più funzionato in quel programma?

Quello che rende più difficile tutto è la proliferazione del genere su mille canali e con mille trasmissioni. C’è un’offerta quadruplicata con i politici spalmati a tutte le ore e questo rende difficile il lavoro anche a chi porta avanti questo genere da trent’anni, a prescindere da come svolge il suo lavoro. E’ per questo che con Announo speriamo di rispondere ad un’esigenza del pubblico che vuole un prodotto diverso con protagonisti diversi, che sono i nostri ragazzi.

Se il programma andasse bene, l’anno prossimo potresti rimpiazzare Santoro. E’ un’ipotesi concreta?

Santoro ha detto che questo vuol essere il suo ultimo anno, quindi sì. Se dimostrasse di valere, è chiaro che potrebbe esserci un futuro per Announo.

Parliamo della lite in diretta tra Santoro e Travaglio: da che parte stai?

Ognuno di loro ha fatto il proprio mestiere ed è stato se stesso. Santoro ha fatto il conduttore e ha fatto bene a garantire la risposta di Burlando, che oltretutto era in collegamento. Per Travaglio, invece, quella situazione era insostenibile per cui ha deciso di alzarsi e di andarsene. La cosa bella è che i due si sono confrontati alla luce del sole e non nascondono niente. Il pubblico apprezza questa loro verità.

In realtà, il fatto che Travaglio fosse stato posticipato a Servizio Pubblico e che ora non sia nel cast di Announo può far pensare a qualche litigio fuori onda…

No, anzi. Marco è sicuramente uno degli ospiti che suscita più interesse nei ragazzi, lo abbiamo visto anche l’anno scorso. Quindi questa cosa non c’è assolutamente.

Sicura che non ci siano stati screzi tra i due?

Tutto quello che c’è stato lo abbiamo visto tutti in tv. Ma è la normale dialettica tra due persone che la pensano diversamente e che trovano la loro forza nelle rispettive idee.

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1 Commento dei lettori »

1. grilloparlante ha scritto:

12 novembre 2014 alle 14:55

Non sono una fan della Innocenzi ma riconosco che come conduttrice può avere un suo perchè.
Ciò detto, far partecipare al programma il fidanzato della sen. Pezzopane mi sembra una para …. ta clamorosa. Giustificarla dicendo che si vuol dare spazio a tutte le categorie mi spinge a chiedermi quanto vasta possa essere questa categoria di giovani ex spogliarellisti ex partecipanti di U&D attualmente fidanzati con senatrice di 25 anni più anziana. Ad ogni modo tutti coloro che si riconoscono in queste caratteristiche stiano pure felici e sereni, avranno il loro rappresentante ad AnnoUno.



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