24
giugno

RDS ACADEMY: LA RADIO (IN TV) CHE FUNZIONA

Anna Pettinelli

Anna Pettinelli

Vi siete mai chiesti come si diventa, oggi, speaker radiofonici? Chissà se qualcuna delle aspiranti leve che ha caricato il proprio video per il casting di RDS Academy ci abbia mai realmente pensato. Al di là di sovrastrutture, conoscenze musicali e doti particolari – che ben vengano ma rappresentano pur sempre una variabile dipendente dalle caratteristiche di ogni network – per “fare radio” servono sostanzialmente due caratteristiche basilari: avere ritmo ed essere il più possibile spontanei. Ma soprattutto avere non poca fortuna, perché se in televisione è parecchio più semplice riuscire ad apparire, non solo grazie ai talent show ma anche tramite quel canale sempre più rilevante quale è il web, farsi strada tra i grandi network radiofonici nazionali, invece, sembra un’impresa alquanto ardua.

Ne sembra cosciente RDS,  che ha sempre avuto un occhio di riguardo verso le nuovi voci, tant’è che per RDS prima e per Dimensione Suono Roma poi (la filiale romana) si tiene da alcuni anni lo Speaker Factory, una sorta di contest per allargare il parco voci e consentire ai ragazzi di varcare le porte di una radio “di peso” direttamente dall’ingresso principale. Quest’anno, però, s’è fatto di più.

RDS Academy, in onda ogni lunedì alle 20.10 su SkyUno, parte da questa base e la estende al mezzo televisivo, che diventa a tutti gli effetti un “supporto” per il mezzo “concorrente”. E ciò che ne uscito fuori è una sorta di talent forse impensabile fino ad oggi, proprio in virtù di quel vuoto in apparenza incolmabile tra i due media. Se è appurato che i programmi radiofonici inseriti in una cornice televisiva non funzionano, con RDS Academy si è direttamente aggirato il problema puntando tutto sul racconto della “ricerca” di una nuova voce.

RDS Academy, la recensione

Un misto tra talent puro e docureality, che nelle tre puntate di casting ha giovato dei tempi televisivi strettissimi, anche grazie ad un montaggio che non lascia respiro tra prove pratiche, commenti e confessionali sapientemente mescolati assieme, e soffre, invece, nelle puntate successive per la breve durata nella quale condensare una duplice narrazione: da una parte la “vita d’accademia” con i corsi quotidiani dei concorrenti, dall’altra la prova settimanale con la temibile eliminazione. Il tutto in soli 30 minuti, ben confezionati, ma nei quali lo spettatore rischia di sentirsi disorientato.

Nota sicuramente positiva è Anna Pettinelli che, assieme a Matteo Maffucci e Giovanni Vernia, compone il tris di coach del talent targato Level 33. Abbandonate per fortuna le vesti dell’opinionista tuttofare (anzi, tuttodire) da Maria Carmela, la Pettinelli ha dato in questo contesto il meglio di sé tra sguardi fulminanti e giudizi al vetriolo: mai soddisfatta, sempre con qualcosa da rimproverare a tutti (compresi i suoi colleghi coach), è il vero elemento di rottura di un programma che, altrimenti, sarebbe filato via liscio come l’olio. Conduttrice, coach estremamente preparata, amica, giudice severo e battutista, la Pettinelli ha regalato al talent prodotto da RDS e Vanity Fair un po’ di sana leggerezza, riuscendo a strappare più di qualche risata. Molto meno brillante, invece, Giovanni Vernia che, a dispetto delle aspettative, dà spesso la sensazione di essere spaesato e totalmente fuori luogo. A Matteo Maffucci, invece, il classico ruolo del “buono”: da anni protagonista delle frequenze radiofoniche nazionali, nonostante conosca il mezzo (così come quello televisivo, essendo un “figlio di”)  come le sue tasche, ha spesso chiuso un occhio di fronte ad alcuni errori imperdonabili commessi dai concorrenti, non riuscendo – o non volendo, chissà – calcare la mano come la Pettinelli, risultando d’altro canto prevedibile e banale. Non pervenuta, invece, la conduttrice Diletta Leotta, una presenza fantasma alla pari di Valentina Correani a The Voice.

Al di là dei difetti, il nuovo talent di SkyUno e Level 33 risulta nell’insieme piuttosto gradevole. Certo, ci sarebbe da rivedere la durata di ogni puntata, ma rappresenta senza dubbio una delle scommesse più interessanti (e riuscite) di questa estate televisiva su cui, visto anche il budget, investire per la prossima stagione.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, , ,



Articoli che potrebbero interessarti


edicola fiore sky uno
EDICOLA FIORE: IN DIRETTA SU SKY SI IRONIZZA… SU SKY


Matrimonio a prima vista Italia 2
MATRIMONIO A PRIMA VISTA ITALIA: UN ESORDIO INCREDIBILMENTE CREDIBILE


rds academy giuria
RDS ACADEMY 2: RIPARTE LA CACCIA ALLA VOCE RADIOFONICA CON PETTINELLI, MAFFUCCI E LA NEW ENTRY CRUCIANI


masterchef 4 prima puntata
MASTERCHEF 4: TRA CATECHISTI, CONTI E FUNGAIOLE, E’ SUBITO SHOW

7 Commenti dei lettori »

1. Luca11 ha scritto:

24 giugno 2014 alle 12:41

Sono decisamente d’accordo.. Il programma è gradevole! La durata come avete detto, si sta dimostrando un’arma a doppio taglio.. Perfetta per le selezioni ma per come si è sviluppato il programma ora è diventata troppo breve.. In 30 minuti non si può raccontare la vita in accademia, fare la prova per l’eliminazione e decretare vincitori e sconfitti.. Questo è l’unico difetto che ho trovato fino ad ora..
Concordo anche su Vernia, sembra un pesce fuor d’acqua..



2. Daniele Pasquini ha scritto:

24 giugno 2014 alle 13:05

Io sinceramente non ho capito nulla nella prima puntata d’Accademia, dove c’erano solo tante scene mischiate e ben 15 minuti dedicati all’eliminazione dei concorrenti (!). Direi poco equilibrato.

E’ vero che mostrare il lavoro in radio, i corsi, e via discorrendo può risultare un po’ noioso, d’altra parte però mi sarei giocato la carta reality e la carta tutorial per rinvigorire questo aspetto più docu (confessionali, momenti di pausa, come si fa, come non si fa, ecc.).

Almeno ho scoperto che i software ti dicono quando parte il cantato in un pezzo (ed è anche l’unica cosa che si impara nella prima puntata di Academy), non so perchè ma mi immaginavo un qualcosa di più artigianale (che prevedesse anche uno studio delle canzoni poi mandate in onda prima di ogni puntata).

Bene i casting, forse avrei puntato di più sui non-talenti e avrei inserito qualche dettaglio (tipo un jingle dopo il passaggio di un concorrente con la visualizzazione della sua scheda), e avrei ridotto qualche tempo morto.

Tra i tre, si salva solo la Pettinelli, che in pratica porta avanti da sola il programma.



3. Francesco Maini ha scritto:

24 giugno 2014 alle 13:10

A me sembra un programma decisamente riuscito. Non è chiuso nella rigidità dei talent e i personaggi scelti mi sembrano molto interessanti.
Pettinelli grande, Maffucci a me sembra decisamente il più originale, Vernia d’accordo con voi non pervenuto.



4. Luca11 ha scritto:

24 giugno 2014 alle 13:30

Secondo me hanno preso la strada giusta.. Nel senso che il programma è strutturato bene, bisognerebbe solo lasciare più spazio ai concorrenti e alla vita in accademia, lo studio, le prove ecc…
Per la prossima stagione le possibili scelte da fare sono 2 dal mio punto di vista: O buttarsi su qualche pillola di daytime anche da una ventina di minuti circa e poi concentrare la puntata “serale” solo sulla prova e l’eliminazione (in stile X Factor per intenderci).. O allungare i tempi della puntata in modo da avere 20 minuti di scuola, 20 di prova, almeno all’inizio quando i concorrenti sono tanti (nella prima puntata hanno detto 3 parole a testa) e una decina per l’eliminazione (più il resto per confessionali e roba varia). Almeno un’ora deve andar via..
La presentatrice è superflua.. Come dici tu, basta la Pettinelli a reggere baracca e burattini..



5. griser ha scritto:

24 giugno 2014 alle 13:49

Anche io concordo sul fatto che è interessante e la vera marcia in più la vera sorpresa è la Pettinelli che potrebbe tranquillamente fare il quarto giudice di Italia Got Talent. L’unico neo è che assomiglia molto a The Face (come formato) e la durata molto ristretta delle due puntate



6. valentina ha scritto:

24 giugno 2014 alle 23:26

A me il programma piace. Ma non credo che Maffucci sia banale, anzi dimostra di essere una persona educata,gentile e un grande intenditore di musica. E’ mai possibile che colpisce sempre chi tratta male i concorrenti?io ho apprezzato molto la sua umiltà e gentilezza nel mandare i concorrenti a casa.



7. India ha scritto:

25 giugno 2014 alle 17:24

Lo adoro! Onestamente trovo idonei sia i coach che i concorrenti (tra loro, oltre professionisti, ci sono anche giovani alle prime armi). Il programma è ben equilibrato e divertente, mostra un lato della radio che a molti poteva essere ancora sconosciuto e non si perde in inutili tempi morti (per questo lo trovo molto scorrevole). Uno dei pochi talent show davvero gradevoli.



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.