Vi siete mai chiesti come si diventa, oggi, speaker radiofonici? Chissà se qualcuna delle aspiranti leve che ha caricato il proprio video per il casting di RDS Academy ci abbia mai realmente pensato. Al di là di sovrastrutture, conoscenze musicali e doti particolari – che ben vengano ma rappresentano pur sempre una variabile dipendente dalle caratteristiche di ogni network – per “fare radio” servono sostanzialmente due caratteristiche basilari: avere ritmo ed essere il più possibile spontanei. Ma soprattutto avere non poca fortuna, perché se in televisione è parecchio più semplice riuscire ad apparire, non solo grazie ai talent show ma anche tramite quel canale sempre più rilevante quale è il web, farsi strada tra i grandi network radiofonici nazionali, invece, sembra un’impresa alquanto ardua.
Ne sembra cosciente RDS, che ha sempre avuto un occhio di riguardo verso le nuovi voci, tant’è che per RDS prima e per Dimensione Suono Roma poi (la filiale romana) si tiene da alcuni anni lo Speaker Factory, una sorta di contest per allargare il parco voci e consentire ai ragazzi di varcare le porte di una radio “di peso” direttamente dall’ingresso principale. Quest’anno, però, s’è fatto di più.
RDS Academy, in onda ogni lunedì alle 20.10 su SkyUno, parte da questa base e la estende al mezzo televisivo, che diventa a tutti gli effetti un “supporto” per il mezzo “concorrente”. E ciò che ne uscito fuori è una sorta di talent forse impensabile fino ad oggi, proprio in virtù di quel vuoto in apparenza incolmabile tra i due media. Se è appurato che i programmi radiofonici inseriti in una cornice televisiva non funzionano, con RDS Academy si è direttamente aggirato il problema puntando tutto sul racconto della “ricerca” di una nuova voce.
RDS Academy, la recensione
Un misto tra talent puro e docureality, che nelle tre puntate di casting ha giovato dei tempi televisivi strettissimi, anche grazie ad un montaggio che non lascia respiro tra prove pratiche, commenti e confessionali sapientemente mescolati assieme, e soffre, invece, nelle puntate successive per la breve durata nella quale condensare una duplice narrazione: da una parte la “vita d’accademia” con i corsi quotidiani dei concorrenti, dall’altra la prova settimanale con la temibile eliminazione. Il tutto in soli 30 minuti, ben confezionati, ma nei quali lo spettatore rischia di sentirsi disorientato.
Nota sicuramente positiva è Anna Pettinelli che, assieme a Matteo Maffucci e Giovanni Vernia, compone il tris di coach del talent targato Level 33. Abbandonate per fortuna le vesti dell’opinionista tuttofare (anzi, tuttodire) da Maria Carmela, la Pettinelli ha dato in questo contesto il meglio di sé tra sguardi fulminanti e giudizi al vetriolo: mai soddisfatta, sempre con qualcosa da rimproverare a tutti (compresi i suoi colleghi coach), è il vero elemento di rottura di un programma che, altrimenti, sarebbe filato via liscio come l’olio. Conduttrice, coach estremamente preparata, amica, giudice severo e battutista, la Pettinelli ha regalato al talent prodotto da RDS e Vanity Fair un po’ di sana leggerezza, riuscendo a strappare più di qualche risata. Molto meno brillante, invece, Giovanni Vernia che, a dispetto delle aspettative, dà spesso la sensazione di essere spaesato e totalmente fuori luogo. A Matteo Maffucci, invece, il classico ruolo del “buono”: da anni protagonista delle frequenze radiofoniche nazionali, nonostante conosca il mezzo (così come quello televisivo, essendo un “figlio di”) come le sue tasche, ha spesso chiuso un occhio di fronte ad alcuni errori imperdonabili commessi dai concorrenti, non riuscendo – o non volendo, chissà – calcare la mano come la Pettinelli, risultando d’altro canto prevedibile e banale. Non pervenuta, invece, la conduttrice Diletta Leotta, una presenza fantasma alla pari di Valentina Correani a The Voice.
Al di là dei difetti, il nuovo talent di SkyUno e Level 33 risulta nell’insieme piuttosto gradevole. Certo, ci sarebbe da rivedere la durata di ogni puntata, ma rappresenta senza dubbio una delle scommesse più interessanti (e riuscite) di questa estate televisiva su cui, visto anche il budget, investire per la prossima stagione.
1. Luca11 ha scritto:
24 giugno 2014 alle 12:41