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TATA ADRIANA A DM: “NON MI PIACCIONO I BABY TALENT. TANTI BAMBINI SPINTI DA GENITORI E SPESSO CONCIATI DA ADULTI”

Redazione

di Redazione

04/04/2012 - 13:24

TATA ADRIANA A DM: “NON MI PIACCIONO I BABY TALENT. TANTI BAMBINI SPINTI DA GENITORI E SPESSO CONCIATI DA ADULTI”

Adriana Cantisani

Il suo cognome, Cantisani, vi dirà poco. Eppure lei è una vera e propria “istituzione” per le mamme di tutta Italia. Parliamo di Tata Adriana, protagonista di SOS Tata, lo show che mette in riga i “bambini terribili” la cui nuova stagione è in onda su La7 ogni martedi in prima serata. Proprio il successo del suo programma è il pretesto per la nostra chiacchierata sull’essere genitori oggi e sul “complicato” rapporto tra bambini e televisione, media che l’educatrice non demonizza pur criticando alcuni dei suoi programmi.

Come spieghi il successo di SOS Tata?

Penso sia sintomo del bisogno delle famiglie di sentirsi ascoltate e guidate; necessità che le tate riescono a colmare. Siamo sì una figura di autorevolezza ma anche una spalla su cui appoggiarsi, un misto tra una zia o una mamma e un’educatrice. Secondo me la gente oggi ha bisogno di essere capita.

Prima i bisogni dei genitori erano diversi?

La gente non è cambiata, è cambiata la modalità. Prima c’era molto più confronto con i parenti. Le mamme, poi, stavano più a casa con i figli ed era più facile sbagliare e imparare giorno per giorno; mentre oggi le donne vanno a lavorare e quando tornano a casa hanno difficoltà a relazionarsi con i bambini.

Trovi differenze tra le mamme italiane e quelle americane (Adriana è vissuta a lungo negli Usa, ndDm)?

Sì negli Usa le famiglie si formano prima e si fanno anche più figli, il che comporta meno tempo da dedicare al singolo figlio. I bambini americani in generale sono più indipendenti: si preparano, fanno il letto.

Cosa non bisogna mai fare educando un bambino?

Posso dire quello che bisogna fare: credere in loro, nelle loro  competenze e nelle loro capacità. Se uno riesce a fare quello, riesce ad evitare anche quello da non fare.

In che modo i genitori dovrebbero gestire il rapporto tra tv e i propri figli?

E’ inutile demonizzare la tv, i videogiochi e internet perché viviamo in una società dove queste cose esistono. Come in tutte le cose ci vogliono delle regole sul tempo da trascorrere davanti alla tv, sulla visione di determinati programmi e sull’età in cui si può cominciare a seguire un determinato programma da soli. La tv può essere uno strumento educativo perché così come ci sono i programmi trash, ci sono anche quelli di qualità.

La tv italiana è adatta ai bambini?

Alcune reti sì, soprattutto satellitari, ma in generale io sono molto indignata con la tv italiana. Mi dispiace che, specie sulla generalista, i programmi più in voga mostrino sempre donne nude o stupide. Sembra che non si possa conciliare intelligenza e bellezza. Questo è brutto sia per una donna sia per l’immagine del Paese che ne esce vecchio e retrogrado.

C’è un programma che i bambini seguono e trovi particolarmente diseducativo?

Non saprei puntare il dito su un programma perché guardo poco la tv. Parlerei allora di programmi inadatti come I Simpson o I Griffin, che a me fanno ridere perchè sono per adulti mentre spesso il genitore pensa che, in quanto cartoni animati, siano per bambini.

Come giudichi programmi come Io Canto e Ti Lascio Una Canzone?

Il baby talent a me non piace. Ho conosciuto pochi bambini che avessero realmente la passione per il canto mentre ne ho visti tanti spinti dai desideri dei genitori. Una delle cose peggiori è che spesso i bambini sono conciati da adulti. L’unico talent che ho visto con bambini, e che ho apprezzato, è Masterchef Junior Australia in onda su Sky Uno. C’è una gara ma i bambini, anche quelli eliminati, vengono trattati in una maniera esemplare. Mi piacerebbe ne facessero una versione italiana.

C’è il rischio che un bambino rimanga traumatizzato partecipando ad un baby talent?

La parola trauma è forte anche perché il trauma è una nostra reazione ad una cosa inaspettata. Una cosa che mi aspetto non mi traumatizza ma può disturbarmi o ferirmi.  Il tutto dipende dalla capacità dei genitori di prepararli.

Deve affidare i tuoi bambini ad un personaggio noto, chi scegli?

Trovo una persona molto in gamba Simone Della Valle, dog trainer di Missione Cuccioli. I bambini possono tranquillamente trasferire gli insegnamenti che dà sugli animali agli esseri umani.

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9 commenti su "TATA ADRIANA A DM: “NON MI PIACCIONO I BABY TALENT. TANTI BAMBINI SPINTI DA GENITORI E SPESSO CONCIATI DA ADULTI”"

  1. Ma scusate....anche per fare SOS TATA sono i genitori che portano i proprii figli in tv SPIATTELLANDO PERSINO i loro problemi in famiglia... nel programma si vede sempre che la tata porta alla soluzione...ma DOPO? cosa diranno i compagni e gli amichetti di questi bambini???

  2. Altra cosa: ma se dice di guardare poco la Tv come fa allora a dire che nei programmi in voga ci sono sempre donnine mezze nude e stupide? ...

  3. Anzi, tra i programmi in voga ci sono stati anche lo show di Fiorello, Panariello non esiste, Italia's got talent, adesso è in onda Scherzi a parte... non mi pare che ci siano gli elementi criticati da lei... non estremizziamo Può anche darsi che, nel parlare di talent, possa anche aver fatto riferimento ad alcuni baby talent degli USA, dove effettivamente si vedono cose e abbigliamenti che da noi non si sono visti...

  4. Tinina non fraintendere le sue parole, non ha detto che è contro i bambini in TV ma è contro ai bambini che non sono in TV spontaneamente ma solo perchè sono i genitori a volerlo e, su questo punto, concordo con lei... si dovrebbe cantare per passione propria. Per questi ultimi (chi lo fa spontaneamente) non sono contro nel dar loro spazio ed esperienze di vita costruttive per coltivare la propria passione. Non so poi quanti a Io canto/Ti Lascio una canzone vengono spinti dai genitori senza che i diretti interessati vogliano cantare. Sulla Tv italiana in generale...non so se darle totalmente ragione... ci sono anche tanti programmi che non mostrano quello che dice lei. Tra i programmi in voga ci sono anche lo Zecchino d'Oro e Art Attack e non mancano le donne intelligenti. Devo dire che lei parla di TV italiana ma non mi sembra che la TV di altri stati (USA compreso) non abbia programmi con elementi indicati da lei. Io ho guardato ''I Simpson'' per la prima volta che avevo 6 anni (li davano alle 15:30 su Canale5) e quella puntata l'ho capita. Più si è piccoli più alcune cose non si colgono ma già nella seconda parte dell'infanzia ci sono più puntate complessivamente (non totalmente) comprensibili. Un esempio: la puntata dove si fa il verso a ''Mary Poppins'': Tantissimi hanno visto questo film e i riferimenti sono più che comprensibili. Il livello di comicitià di quella puntata (ma anche di altre) non è così difficile per un età scolare. I bambini più piccolini ho notato che colgono giusto delle espressioni facciali particolari che possono apparire simpatiche ma non ci sono danni. Ci sono stati molti studi sulle possibili conseguenze dannose nei bambini, i risultati parlavano e parlano di bambini intelligenti (la maggioranza) e che la TV influenza in base alla propria indole/esperienza...

  5. littlefrancy dice:

    Sono d'accordissimo con lei...L'unico Baby talent,che mette in risalto più la parte baby che talent è lo "Zecchino d'oro" che io stra-adoro, dove i bambini cantano "canzoni per bambini" e dove possono esprimersi come tali!

  6. Anche io non sopporto i bambini in TV! Io guardo spesso SOS TATA e ogni volta mi domando: ma è possibile che in Italia ci siano così tanti bambini indemoniati (non saprei come altro definirli)?

  7. WHITE-difensore-di-vieniviaconme dice:

    La mia tata preferita *.*

  8. Sottoscrivo le parole sui talent. Bravissima!

  9. Non capisco però una cosa, sarò io strambo, eh, ma non capisco. Ok, la tv italiana in generale non è adatta ai bambini. Ma è così necessario che un bambino guardi tantissima televisione? Lasciando perdere il discorso canali dedicati, fascia protetta, regolamentazioni varie per i minori. E' un discorso che davvero non capisco. Io, fin da piccolo, ho sempre visto molta tv (e anche Simpson, Dragon Ball, cartoni animati violenti come l'uomo tigre e Ken il Guerriero) eppure non ho avuto ripercussioni psicologiche pesanti, anzi. Il tutto sta alla capacità (secondo me eh, non sono certo la persona adatta a dare queste sentenze) dei genitori di stabilire delle regole come dice Tata Adriana. Vale lo stesso discorso per "siccome ci sono tanti anziani che guardano la tv, è giusto proporre solo certi programmi per Rai1, visto che vanno bene in share", parole al vento e basta. E sacrosante le parole sui Baby Talent.